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Non da Sola. La Cartella della Gravidanza della Regione Emilia-Romagna
Schede Informative

 

Parto con taglio cesareo

Il taglio cesareo è un intervento chirurgico non privo di rischi e deve essere eseguito solo se ci sono le condizioni mediche che lo rendono necessario, a volte anche in condizioni di urgenza. Se non ci sono controindicazioni, il parto naturale è da preferire al parto con taglio cesareo per il benessere della mamma e del bambino. Per questo motivo, prima che sia programmato un taglio cesareo, è importante discutere i pro e i contro con il medico e l'ostetrica.

 

È vero che il taglio cesareo è più sicuro del parto naturale?
Non ci sono prove che il taglio cesareo, in assenza di particolari situazioni cliniche che lo rendono necessario, sia più sicuro per la salute della mamma e del neonato rispetto al parto naturale. Occorre infatti ricordare che il taglio cesareo è un intervento chirurgico e solo se c'è una reale indicazione medica può garantire benefici superiori ai potenziali rischi che inevitabilmente comporta.

Quali sono le situazioni in cui è opportuno ricorrere al taglio cesareo programmato?
Tra le condizioni per le quali pianificare un taglio cesareo ci sono i casi in cui:

 
  • il feto è ancora in posizione podalica al termine della gravidanza;
  • c'è placenta previa, cioè la placenta copre completamente o parzialmente il canale del parto, quindi ostacola il passaggio del neonato;
  • il bambino è molto grande rispetto alle dimensioni del bacino della madre, c'è quindi la cosiddetta sproporzione feto-pelvica.
 

Se il feto è in posizione podalica all'ultimo mese di gravidanza che cosa succede?
È possibile provare il rivolgimento con manovre esterne: questo consiste nel "far fare una capriola" al feto attraverso una procedura manuale eseguita dal medico sotto controllo ecografico. Effettuato a partire da 37 settimane, può aumentare la probabilità che il feto assuma la posizione corretta per il parto naturale.

Se il primo parto è avvenuto con taglio cesareo, i successivi potranno avvenire con parto naturale?

Sì, è possibile avere un parto naturale anche dopo un parto con taglio cesareo. La presenza delle condizioni che consentono di scegliere il travaglio e il parto naturale va valutata con i professionisti che la assisteranno durante la gravidanza e il parto.

E se sono gemelli?
La valutazione verrà fatta caso per caso insieme al medico e l'ostetrica: se entrambi i gemelli si trovano in posizione cefalica
(non a testa in giù) al termine della gravidanza è possibile il parto naturale. In generale, una gravidanza gemellare può comportare rischi
maggiori, legati principalmente a fattori quali un basso peso alla nascita, ritardo di crescita di uno o entrambi i feti, o al
fatto che spesso i gemelli nascono prima del termine dei nove mesi di gestazione.

Se la madre è sieropositiva per HIV, che tipo di parto viene consigliato?
Se la madre è affetta da HIV saranno necessari ulteriori valutazioni per stabilire la modalità del parto più indicata per limitare il rischio di trasmissione dell'infezione dalla madre al neonato.

Se la madre è affetta da epatite b o epatite c?
Se la madre è affetta da epatite B, il taglio cesareo non diminuisce i rischi di trasmissione del virus HBV (il virus dell'epatite B) quindi, se non ci sono altre controindicazioni, la madre può avere un parto naturale. Il contagio, infatti, avviene solitamente dopo la nascita per cui, entro 12-24 ore dopo il parto, al bambino dovrebbero essere somministrate immunoglobuline e vaccino contro l'epatite B. Anche per le donne affette da epatite C non si consiglia di ricorrere al parto con taglio cesareo, a meno che la donna non abbia anche altre controindicazioni al parto naturale.

Se la madre ha contratto l'herpes genitale, che tipo di parto si consiglia?
Se la madre è affetta da Herpes genitale (virus HSV) il parto con taglio cesareo va valutato di caso in caso su indicazione medica, in particolare se la madre è stata contagiata nel III trimestre di gravidanza.

 
 

Benefici e rischi del taglio cesareo.

La presentazione podalica interessa circa 4% delle gravidanze a termine; è associata ad alcuni fattori noti e solo in parte prevenibili. Non tutti i diversi interventi proposti per correggere la presentazione podalica sono sostenuti da prove di efficacia ugualmente convincenti.

 
 

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Data di pubblicazione: 22.03.2017

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