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Disagio psichico in gravidanza, purperio e nel primo anno di vita del bambino

Le conseguenze per le donne e per le famiglie

In breve
Il disagio psichico può avere ricadute, anche gravi, sulla salute delle donne e delle loro famiglie; in alcuni casi i trattamenti, anche non farmacologici, possono modificarne gli esiti.


 

Affrontare il disagio psichico in gravidanza o in puerperio comporta per le donne difficoltà aggiuntive oltre a quelle derivanti dalla patologia specifica; possono insorgere preoccupazioni riguardanti il benessere del feto/neonato che, a loro volta, appesantiscono uno stato mentale già in difficoltà. Nelle sue forme più gravi la malattia mentale può interferire negativamente con la capacità della donna di prendersi cura del neonato e di sé stessa e comportare l'allontanamento - temporaneo o definitivo - dai figli o dal nucleo familiare.
È stato segnalato [1] che la depressione postnatale tende per lo più a risolversi nel giro di qualche mese dopo il parto, anche se circa il 30% delle neomadri riporta disagio residuo oltre il primo anno di vita del bambino ed esiste un rischio rilevante (40%) di ripresa di malattia in epoca non postnatale.
Il documento Saving Lives, Improving Mother's Care [2] rileva come più di metà delle donne morte per suicidio in epoca perinatale tardiva (cioè nel periodo compreso tra sei settimane e un anno dopo la nascita) avesse sofferto di disturbi psichici, in modo particolare di depressione e disturbo bipolare; alcune tra queste avevano un problema sovrapposto derivante da abuso di farmaci e/o sostanze.

Più raramente, ed in particolare nel primo mese di vita del bambino, la malattia psichiatrica grave può portare anche a infanticidio. In tutti i pochi casi di "suicidio esteso", cioè infanticidio del neonato o di altri figli contemporaneo al suicidio, le donne avevano avuto una pregressa diagnosi di disturbo depressivo.
Una revisione narrativa [3] ha valutato l'associazione tra i disturbi psichici perinatali e il rischio di disturbi psicologici, comportamentali e di sviluppo nella prole. Alcuni effetti possono manifestarsi anche precocemente, a partire dalla vita fetale: una meta-analisi [4] ha confermato l'associazione tra depressione in gravidanza, parto prematuro e ridotto avvio dell'allattamento: (odds ratio [OR]: 1.37; intervallo di confidenza al 95%-IC 95%: 1.04, 1.81; OR: 0.68; IC 95%: 0.61, 0.76, rispettivamente). Gli effetti di tale associazione vengono definiti moderati. Studi di tipo longitudinale hanno evidenziato l'associazione tra depressione perinatale e aumentato rischio di problemi emozionali e di integrazione sociale in età infantile, ma anche di depressione in età adolescenziale tardiva, così come tra depressione perinatale e ADHD (sindrome da deficit di attenzione-iperattività) nei bambini; ancora, tra depressione perinatale e disturbo dell'attaccamento (definito come relazione sicura tra bambino e caregiver, e, per il bambino, base di partenza per esplorazione e, se necessario, fonte di rassicurazione e conforto),  depressione in gravidanza e deficit cognitivo nell'infanzia, con effetti che vengono definiti di modeste dimensioni. Vengono segnalati anche effetti negativi dei disturbi mentali perinatali materni sullo sviluppo fisico infantile, particolarmente dagli studi condotti nei paesi a basso reddito. Al contrario, nei paesi a reddito alto, viene riportata l'associazione tra depressione cronicizzata postnatale e sovrappeso infantile. Studi di tipo longitudinale riportano anche l'associazione tra disturbi del comportamento alimentare in gravidanza/puerperio e difficoltà di alimentazione nei bambini. Anche la salute mentale del padre può avere effetti sullo sviluppo comportamentale e socioemozionale dei figli, sia direttamente per l'interazione e per gli aspetti genetici, che indirettamente, per il supporto verso la madre e per gli aspetti ambientali.

L'epigenetica (intesa come studio delle modificazioni dell'espressione genica sul fenotipo ereditabile, per esempio per metilazione, senza che venga modificata la sequenza genica) è stata chiamata in causa come possibile giustificazione degli effetti a lungo termine delle esperienze perinatali precoci sui fenotipi comportamentali e fisici del bambino e dell'adulto. Anche se la ricerca in quest'ambito è rappresentata soprattutto da studi condotti su animali, le analisi preliminari in campo umano hanno evidenziato, ad esempio, che lo stress antenatale potrebbe interferire con il meccanismo di metilazione dei recettori dei glucocorticoidi nei bambini.  
La revisione narrativa [3] segnala che alcuni dei possibili fattori associati agli esiti infantili potrebbero essere modificabili; i pochi studi, non conclusivi, che hanno esaminato gli effetti del trattamento del disturbo psichico materno sugli esiti infantili riportano:

  • minor presenza di disturbi comportamentali a 18 mesi di età per i figli delle madri che avevano partecipato a psicoterapia (cognitivo-comportale, psicodinamica o counselling di sostegno non direttivo) rispetto a quelle assegnate a routine care
  • miglioramento dell'interazione madre-bambino e delle abilità di gioco per i figli delle madri i cui livelli di depressione diminuivano dopo 12 settimane di terapia con antidepressivi.
 

La dimensione dell'associazione tra disagio psichico genitoriale e salute psicofisica dei figli è modesta per la maggior parte degli esiti; appaiono essere particolarmente vulnerabili i bambini in nuclei familiari di condizione socioeconomica scadente e quelli provenienti da nazioni a basso reddito; alcuni tra  questi fattori potrebbero essere modificabili da interventi di sostegno di tipo socioeconomico o familiare, in particolare con coinvolgimento dei padri; in generale, è auspicabile lo sviluppo di strategie globali di prevenzione che integrino la presa in carico del disagio psichico perinatale con la rete globale di sostegno alla salute.

 

Bibliografia

1. Howard LM, et al. Non-psychotic mental disorders in the perinatal period. Lancet 2014;384:1775-88. [Medline]
2. Knight M, et al. (Eds.) on behalf of MBRRACE-UK. Saving Lives, Improving Mothers' Care - Surveillance of maternal deaths in the UK 2011-13 and lessons learned to inform maternity care from the UK and Ireland Confidential Enquiries into Maternal Deaths and Morbidity 2009-13. Oxford: National Perinatal Epidemiology Unit, 2015. [Testo integrale]
3. Stein A, et al. Effects of perinatal mental disorders on the fetus and child. Lancet 2014;384:1800-19. [Medline]
4. Grigoriadis S, et al. The impact of maternal depression during pregnancy on perinatal outcomes: a systematic review and meta-analysis. J Clin Psychiatry 2013;74:e321-41. [Medline]

 

Data di pubblicazione: 26.11.2017

 
 
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