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Il rischio di trasmissione materno-fetale (mother-to-child transmission, MTCT) è alto (15-30%) e la trasmissione può avvenire in utero, intrapartum e postpartum. Nelle donne che non allattano, in assenza di interventi, la probabilità di trasmissione durante il primo e secondo trimestre di gravidanza è bassa (80%) dei casi di trasmissione avviene nell'ultimo trimestre, durante il parto.
Diversi fattori possono aumentare il rischio di MTCT:
- stato di immunocompetenza: il rischio aumenta notevolmente in caso di conta di CD4 bassa (10.000 copie/ml). Attualmente non è possibile stabilire con precisione un valore minimo di carica virale esente da rischio.
- allattamento: è associato ad un rischio raddoppiato di trasmissione materno-fetale.
- fattori ostetrici:
Il rischio di MTCT legato all'esecuzione di amniocentesi e prelievo dei villi coriali è incerto. Il rischio è aumentato quando la procedura viene eseguita nel terzo trimestre (rischio relativo 4). Non vi sono stime di un eventuale rischio in caso di procedura in epoca più precoce in donne in terapia antiretrovirale e con carica virale bassa. In caso di esecuzione di tecnica invasiva di diagnosi prenatale va comunque considerata la profilassi con farmaci antiretrovirali.
In tutte le donne HIV positive in gravidanza è raccomandato lo screening per la vaginosi batterica e per le altre infezioni genitali. La vaginosi batterica è associata a parto prematuro e dati preliminari suggeriscono una sua associazione con un aumentato rischio di MCTC. Lo screening va effettuato nel primo trimestre e ripetuto a 28 settimane circa di gestazione.
A causa del passaggio transplacentare degli anticorpi materni, per identificare l'infezione nel neonato si utilizzano test che rilevano la presenza dell'acido nucleico o dell'antigene virale (polymerase chain reaction, PCR). Il test anticorpale va invece eseguito dopo i 18 mesi d'età.
1. Public Health Service Task Force Recommendations for the Use of Antiretroviral Drugs in Pregnant HIV-1-Infected Women for Maternal Health and Interventions to Reduce Perinatal HIV-1 Transmission in the United States - June 16, 2003 [Testo integrale]
2. BHIVA Writing Committee on behalf of the British HIV association (BHIVA). BHIVA guidelines for the treatment of HIV-infected adults with antiretroviral therapy. HIV Med 2001;2:276-313 [Testo integrale]
3. Moore A L et al. HIV and pregnancy. The Obstetrician & Gynaecologist 2002;47:197-200 [Testo integrale]
4. Burdge DR et al. Canadian consensus guidelines for the management of pregnancy, labour and delivery and for postpartum care in HIV-positive pregnant women and their offspring (summary of 2002 guidelines). CMAJ 2003;168(13):1671-74 [Testo integrale]
5. Burdge DR et al. Canadian consensus guidelines for the care of HIV-positive pregnant women: putting recommendations into practice. CMAJ 2003;168(13):1683-88 [Testo integrale]
6. Royal College of Obstetricians and Gynaecologists. Management of Genital HIV in Pregnancy, 2004 [Testo integrale]
7. Royal College of Obstetricians and Gynaecologists. Amniocentesis and chorionic villus sampling. London: RCOG; 2005 [Testo integrale]
Data di pubblicazione: 11.12.2008