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Toxoplasmosi

Test diagnostici disponibili

- Diagnosi di infezione materna:

Test sierologici
La scarsa sintomatologia dell'infezione determina la necessità di un test sierologico per stabilire lo stato immunologico e/o rilevare precocemente la malattia in gravidanza.
I test più utilizzati per definire la sieroprevalenza all'inizio della gravidanza, o ancor meglio nel periodo preconcezionale, si basano sulla ricerca e titolazione delle IgG e IgM nel siero materno. La diagnosi d'infezione materna è suggerita dalla comparsa d'anticorpi specifici antitoxoplasma (IgG e IgM) in soggetti precedentemente sieronegativi o da un forte aumento del loro titolo dopo un intervallo di almeno tre settimane. Nella maggior parte dei casi (più del 90%) la diagnosi differenziale tra infezione precedente ed infezione in atto è chiara, nei restanti casi si rendono necessari approfondimenti diagnostici [1].
Ricordiamo che la presenza di anticorpi IgM non è patognomonica di un'infezione recente: possono persistere anche 18 mesi dopo l'infezione ed i kit in commercio per la titolazione possono dare falsi positivi [1,2].

In ogni caso nessun test da solo si autosostiene, per precisare l'evoluzione dell'infezione è necessario lo studio della cinetica delle IgG su un ulteriore prelievo, la valutazione dell'avidità IgG e la presenza IgA [3].

La tabella allegata alla pagina riporta indicazioni utili nei casi di complessa interpretazione dei titoli d'IgG ed IgM [4].

- Diagnosi di infezione fetale:

Amniocentesi
Le difficoltà e la lunghezza dei tempi delle prove biologiche (l'inoculazione in cavia richiede 3-6 settimane), nonché i rischi legati alla funicolocentesi per la ricerca di IgM e IgA nel sangue fetale (circa 2% di abortività), comunque non eseguibile prima della 20a settimana, hanno conferito importanza crescente alla rilevazione del DNA del parassita nel liquido amniotico mediante Polymerase Chain Reaction (PCR). L'esecuzione dell'amniocentesi risulta infatti più semplice e il risultato più rapido (entro 24-48 ore dal prelievo).
Quest'aspetto risulta di grande importanza, soprattutto in quei paesi in cui l'interruzione di gravidanza non può essere effettuata oltre la 24a settimana di gestazione.
I limiti della metodica sono dati dalla mancanza di una tecnica standardizzata, un fattore che incide pesantemente sulla sensibilità e specificità dell'esame, variabile nei diversi contesti e nei diversi laboratori (in letteratura si riportano 53-97% e 91-100% rispettivamente) [5-13].
La possibilità di escludere un'infezione fetale semplifica le terapie (utilizzo di sola spiramicina con riduzione degli effetti collaterali), l'approccio diagnostico nel periodo post-natale ed il follow-up del bambino. Va comunque evidenziato il rischio di abortività legato alla tecnica invasiva (0.5%-1%).

Ecografia
In caso di toxoplasmosi materna, l'indagine ecografica embrio-fetale deve valutare:

  • le dimensioni dei ventricoli laterali
  • la presenza di calcificazioni endocraniche
  • l'aumento dello spessore placentare
  • la presenza di ascite e di epatomegalia
 

Studi autoptici condotti su feti infetti, dopo interruzione della gravidanza, hanno evidenziato come l'ecografia possa risultare nella norma, al momento della diagnosi di infezione fetale, per divenire patologica in epoche successive, oppure essere seguita da un esame autoptico positivo per necrosi cerebrale massiva. La dilatazione dei ventricoli cerebrali può infatti manifestarsi in epoche successive a quella dell'infezione ed evolvere in tempi assai rapidi e le aree di necrosi cerebrale possono non essere visibili per l'insufficiente calcificazione dei tessuti fetali [14].

L'infezione precoce in gravidanza (assai rara) è costantemente associata a un severo danno cerebrale per la presenza di aree di necrosi, difficilmente rilevabili dall'esame ultrasonografico [15]. Per questo motivo l'interruzione di gravidanza può essere presa in considerazione se l'infezione è confermata e si è verificata nelle prime 10 settimane di gestazione [16].

Bibliografia

1. J G Montoya, O Liesenfeld. Toxoplasmosis. Lancet 2004;363:1965-76 [Medline]
2. U. S. Food and Drug Administration. FDA Public Health Advisory: Limitations of Toxoplasma IgM Commercial Test Kits; 25.07.1997 [Testo integrale]
3. Lappalainen M, Hedman K. Serodiagnosis of toxoplasmosis. The impact of measurement of IgG avidity. Ann Ist Super Sanita 2004;40:81-8 [Testo integrale]
4. Institut de Puériculture et de Périnatalogie de Paris. Toxoplasmose et sérologie. [Testo integrale]
5. Filisetti D et al. Diagnosis of Congenital Toxoplasmosis. J Clin Microbiol 2003;10:4826-8 [Testo integrale]
6. Chabbert E et al. Comparison of Two Widely Used PCR Primer Systems for Detection of Toxoplasma in Amniotic Fluid, Blood, and Tissues. J Clin Microbiol 2004;4:1719-22 [Testo integrale]
7. Vidigal PV et al. Prenatal toxoplasmosis diagnosis from amniotic fluid by PCR. Rev Soc Bras Med Trop 2002;35:1-6 [Medline]
8. Hohlfeld P et al. Prenatal diagnosis of congenital toxoplasmosis with a polymerase-chain-reaction test on amniotic fluid. N Engl J Med 1994;331:695-9 [Medline]
9. Foulon W et al. Prenatal diagnosis of congenital toxoplasmosis: a multicenter evaluation of different diagnostic parameters. Am J Obstet Gynecol 1999;181:843-7 [Medline]
10. Robert-Gangneux F et al. Value of prenatal diagnosis and early postnatal diagnosis of congenital toxoplasmosis: retrospective study of 110 cases. J Clin Microbiol 1999;3:2893-8 [Testo integrale]
11. Jenum PA et al. Diagnosis of congenital Toxoplasma gondii infection by polymerase chain reaction (PCR) on amniotic fluid samples. The Norwegian experience. APMIS 1998;106:680-6 [Medline]
12. Thalib L et al. Prediction of congenital toxoplasmosis by polymerase chain reaction analysis of amniotic fluid. BJOG 2005;112:567-74 [Medline]
13. Chabbert E, Lachaud L, Crobu L, Bastien P. Comparison of two widely used PCR primer systems for detection of toxoplasma in amniotic fluid, blood, and tissues. J Clin Microbiol 2004;42:1719-22 [Medline]
14. Jacquemard F. Ultrasonographic signs of congenital toxoplasmosis. Arch Pediatr 2003;10:35-8 [Medline]
15. Hohlfeld P et al. Fetal toxoplasmosis: ultrasonographic signs. Ultrasound Obstet Gynecol 1991;1:241-4 [Medline]
16. Jeffrey J, Lopez A, Wilson M. Congenital Toxoplasmosis. Am Fam Physician 2003;67:2131-8 [Testo integrale]

 
 
 
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