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Gonorrea e Chlamydia

Come trattare la gonorrea in gravidanza

La Neisseria gonorrhoeae è un diplococco gram-negativo la cui infezione si trasmette sessualmente per contatto diretto delle mucose interessate.
La gonorrea può essere trasmessa dalla madre al neonato durante il parto e causare oftalmite con congiuntivite, ulcere corneali, ascessi, perforazioni oculari fino alla cecità permanente. I casi di cecità da infezione gonococcica sono nettamente diminuiti dall'introduzione della profilassi generalizzata con nitrato d'argento, tetracicline o eritrocina (effettuata in tutti i neonati entro un'ora dalla nascita).

Lo screening in gravidanza è raccomandato da alcune agenzie internazionali durante la prima visita prenatale, in tutte le donne o solamente in quelle a rischio (donne con più partner sessuali, con pregressi episodi di gonorrea o provenienti da aree con alta prevalenza della malattia), da ripetere eventualmente nel terzo trimestre permanendo le condizioni di rischio [1-2],5.

La gravidanza non diminuisce l'efficacia del trattamento, che non può essere però costituito da tetraciclina o chinolonici.
I regimi di trattamento consigliati sono (l'asterisco segnala il farmaco con il miglior rapporto costo-efficacia) [1,3-4]:

- cefixime 400mg per via orale in singola dose
oppure
- ceftriaxone* 125mg o 250mg IM in singola dose

In alternativa:

- spectinomicina 2g IM in singola dose
(utile in caso di intolleranza alle cefalosporine)
- amoxicillina 3g o ampicillina 2 o 3g più probenecid 1 g per via orale, in singola dose, utilizzabile nelle regioni in cui la resistenza al farmaco è <5%
- altre cefalosporine efficaci sono:cefoxitina 2g, cefotaxime 500mg, ceftizoxime 500mg, tutte somministrabili IM in singola dose

Studi clinici randomizzati su donne in gravidanza con colture positive per il gonococco non hanno finora dimostrato quale regime di trattamento risulta più efficace nella prevenzione dell'infezione neonatale [4].

Data di pubblicazione: 11.12.2008

 
 
  1. SaperiDoc
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