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Rischi associati ai contraccettivi orali

La pillola aumenta il rischio di tumore al seno?

La possibile associazione tra utilizzo di contraccettivi orali (CO) e aumento del rischio di tumore al seno è stata valutata in oltre 60 studi osservazionali. I dati di una meta-analisi pubblicata in Lancet nel 1996 [1] - che comprende 54 studi e include i dati relativi a 53.297 donne con cancro al seno e oltre 100.000 donne senza cancro (controlli) - indicano che le donne utilizzatrici di CO e quelle che ne hanno terminato l'assunzione da non più di 10 anni hanno un rischio di avere una diagnosi di tumore al seno 1.24 volte superiore (rischio relativo) a chi non ha mai utilizzato questi farmaci (con intervallo di confidenza al 95% compreso tra 1.15 e 1.33). A 10 anni di distanza da quando è terminata l'assunzione di CO, il rischio diventa simile a quello di coloro che non li utilizzano.

Uno studio caso controllo apparso successivamente (The Women's Contraceptive and Reproductive Experiences - Women's CARE Study), condotto in cinque stati degli Stati Uniti, ha coinvolto 4575 donne con cancro al seno e 4682 controlli di età compresa fra 35 e 64 anni. Non è stata identificata nessuna associazione statisticamente significativa fra utilizzo di CO e tumore mammario. Anche l'analisi per sottogruppi (che ha tenuto conto di utilizzo attuale o in passato di CO, dosaggio estrogenico, durata dell'assunzione, età alla prima assunzione e intervallo di tempo dall'ultima assunzione) non ha evidenziato nessuna associazione fra CO e cancro mammario. I risultati sono sovrapponibili fra le due fasce di età 35-44 anni e 45-64 anni [2-3].

Non è possibile escludere che donne con una storia familiare di cancro mammario o con mutazione dei geni BRCA1 o BRCA2 possano avere, in seguito all'assunzione di CO, un rischio per tumore mammario maggiore di quello di altre donne [4].
 
 
Rischi relativi e rischi assoluti

Gli stessi dati possono essere descritti anche come incremento percentuale del rischio relativo: sulla base delle conclusioni della metanalisi pubblicata in Lancet, chi utilizza CO ha una maggiore probabilità di 24% di diagnosi di tumore al seno rispetto a chi non ha mai utilizzato CO.
La definizione in termini percentuali può alterare la percezione del rischio; risulta maggiormente informativa la stima del rischio attribuibile: prendendo ad esempio l'Emilia-Romagna, nella fascia di età 29-40 anni, sono attesi per anno 25 nuovi casi di tumore mammario ogni 100.000 donne. Assumendo che le utilizzatrici di CO siano il 20%, circa 1 di questi 25 casi è attribuibile all'impiego di CO.


La posizione della Organizzazione mondiale della sanità

In Giugno 2005, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (International Agency for Research on Cancer - IARC), una struttura della Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization - WHO), ha convocato un meeting di esperti per valutare gli studi disponibili sul rischio carcinogenetico per la donna dei CO combinati e della terapia ormonale sostitutiva (TOS) combinata estro-progestinica. I risultati di questa valutazione, che saranno pubblicati in 2006 [5], hanno portato IARC a classificare sia CO combinati che TOS estro-progestinica come carcinogenici per l'uomo.

IARC convoca regolarmente gruppi internazionali di esperti per valutare il rischio carcinogenico determinato da agenti, combinazioni di agenti ed esposizioni. È importante rilevare che IARC non valuta il profilo rischi-benefici complessivo in termini di salute pubblica e neppure in termini di rischio complessivo di cancro per composti che hanno un effetto protettivo nei confronti di alcune neoplasie e aumentano il rischio di altre. Nella revisione IARC, l'utilizzo di CO combinati risulta modificare in piccola misura il rischio di neoplasia, aumentandolo in alcuni organi o tessuti (cervice uterina, mammella, fegato) e diminuendolo in altri (endometrio, ovaio). Alcuni dei dati disponibili sono stati desunti da ricerche condotte con preparati contraccettivi combinati di dosaggio superiore a quelli attualmente utilizzati.

Altre strutture della Organizzazione mondiale della sanità (come il Department of reproductive health and research -RHR e il collegato UNDP/UNFPA/WHO/World Bank special programme on research, development and research training in human reproduction - HRP) producono documenti fondati su prove di efficacia sulla salute riproduttiva, revisionando sistematicamente la letteratura e aggiornando regolarmente il profilo rischi-benefici dei farmaci contraccettivi. Completando quindi la ricerca IARC con la valutazione di loro competenza, queste agenzie hanno pubblicato un documento in cui ribadiscono che, per la grande maggioranza delle donne in salute, i benefici dei CO combinati superano largamente i rischi [6]. Per quanto concerne invece la TOS, le prove confermano un aumento del rischio di tumore mammario in donne che usano regimi combinati ed un aumento del rischio di tumore endometriale quando il regime prevede una associazione progestinica per una durata inferiore ai dieci giorni al mese.

Bibliografia

1. Collaborative Group on Hormonal Factors in Breast Cancer. Breast cancer and hormonal contraceptives: collaborative reanalysis of individual data on 53.297 women with breast cancer and 100.239 women without breast cancer from 54 epidemiological studies. Lancet 1996;347:1713-27 [Medline]
2. Marchbanks PA, McDonald JA, Wilson HG, Folger SG, Mandel MG, Daling JR, et al. Oral contraceptives and the risk of breast cancer. N Engl J Med 2002;346:2025-32 [Medline]
3. Farquhar D. Oral contraceptives and the risk of breast cancer. CMAJ 2002;167:782 [Testo integrale]
4. Petitti DB. Clinical practice. Combination estrogen-progestin oral contraceptives. Engl J Med [Medline] 2003;349:1443-50 5. IARC. IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, volume 91. Combined estrogen-progestogen contraceptives and combined estrogen-progestogen menopausal therapy. Lyon (in press)
6. WHO Statement. Carcinogenicity of combined hormonal contraceptives and combined menopausal treatment. September 2005 [Testo integrale]

Bibliografia di approfondimento
- La Vecchia C, Altieri A, Franceschi S, Tavani A. Oral contraceptives and cancer. An update. Drug Safety 2001; 24:741-54 [Medline]
- Tavani A, Gallus S, La Vecchia C, Negri E, Montella M, Dal Maso L, Franceschi S. Risk factors for breast cancer in women under 40 years. Eur J Cancer 1999;35:1361-67 [Medline]

 
 
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