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TVP e contraccettivi orali
I comunicati ufficiali
- I COC cosiddetti di terza generazione sono progressivamente divenuti nel corso degli ultimi anni il mezzo più comune di contraccezione farmacologica, rappresentando in Italia fino al 94% di tutte le prescrizioni di questi farmaci.
- L'introduzione sul mercato di questi nuovi prodotti ha conseguito l'obiettivo di una migliore accettabilità da parte delle donne, grazie ad una più bassa frequenza di sintomi collaterali minori.
- Il profilo complessivo di sicurezza è senz'altro confermato: i dati sono tutti concordi nel documentare che, nel 99.95% dei casi, l'assunzione di questi COC è sicura.
- La sorveglianza specifica di questa area di rischio aveva, a partire dal 1995, suggerito l'ipotesi che, pur mantenendo il loro profilo di sostanziale sicurezza, i nuovi COC potessero essere meno sicuri rispetto alla generazione di pillole precedenti per una delle complicanze cardiocircolatorie, la tromboembolia venosa (TEV).
- Il rischio di TEV, già di per sè molto basso, si associa in una percentuale ancor più bassa di casi ad una complicanza più grave: l'embolia polmonare. Ai risultati dei primi studi altri se ne sono aggiunti, permettendo di arrivare alla posizione riassunta nei documenti oggi pubblicati dopo un processo di valutazione molto lungo e discusso, che ha coinvolto esperti, rappresentanti di produttori e consumatori, organizzazioni femminili di diversi Paesi d'Europa.
- I dati tecnici sono scientificamente molto solidi, ma come sempre hanno bisogno di criteri di interpretazione e applicazione guidati da una comprensione chiara e da una volontà e capacità di dialogo tra i medici e le donne; il messaggio va, in parallelo e con uguale responsabilità, alle due parti protagoniste del dialogo e della decisione.
- Le donne che stanno attualmente prendendo un contraccettivo orale di tipo combinato non hanno alcun motivo di interrompere il trattamento in base ai suddetti dati. Se stanno assumendo un contraccettivo orale di tipo combinato contenente desogestrel o gestodene e se è ben tollerato, possono continuare a utilizzarlo. Per qualsiasi dubbio è in ogni caso opportuno rivolgersi al medico di famiglia, al ginecologo o al farmacista.
Data di pubblicazione: 11.12.2008