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Infezione genitale da Chlamydia trachomatis

Come scegliere il test?

 

Sono universalmente raccomandati i test diagnostici di laboratorio che utilizzano tecniche di amplificazione dell'acido nucleico (nucleic acid amplification test, NAAT) poiché presentano una sensibilità e una specificità maggiori rispetto ai test colturali o basati sulla rilevazione degli antigeni [1-5]. Un ulteriore vantaggio deriva dalla loro minore invasività, i NAAT test sono infatti eseguibili su materiale ottenuto con un semplice tampone vaginale o un campione di urine.
Il test sierologico non è invece utile per la diagnosi di infezione acuta [1].

Alcune linee guida consigliano un tampone endocervicale o vaginale in caso sia necessario un'esame pelvico, in caso contrario è preferibile un test sulle urine o un tampone vaginale prelevato dalla donna stessa [2-5].
Per i soggetti maschi il campione di urine o il tampone uretrale hanno mostrato la stessa sensibilità, ma anche in questo caso il primo risulta preferibile per il minor discomfort e la facilità di raccolta [2-5].

Bibliografia

 1.Centers for Disease and Control and Prevention. Sexually transmitted diseases treatment guidelines 2010. MMWR 2010;59(RR12):1-110 [Testo integrale]
2. British Association of Sexual Health and HIV (BASHH). 2006 UK national guideline for the management of genital tract infection with Chlamydia trachomatis. London (UK): BASHH; 2006 [Testo integrale]
3. Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN). Management of genital Chlamydia trachomatis infection. A national clinical guideline n. 109. Edinburgh (Scotland): SIGN; 2009 [Testo integrale]
4. U.S. Preventive Services Task Force (USPSTF). Screening for chlamydial infection: recommendation statement. Ann Intern Med 2007;147:128-34. [Pubmed]
5. Public Health Agency of Canada. Canadian guidelines on sexually transmitted infections. Ottawa: Public Health Agency; 2010 [Testo integrale]


 
 
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