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I Rapporti Nascita

La nascita in Emilia-Romagna 2012

 
 

Con l'edizione 2012, il Rapporto sulla nascita in Emilia-Romagna taglia il traguardo dei suoi primi 10 anni di vita. Il Rapporto - basato sull'elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP) [1] - si apre, come lo scorso anno, con la rilevazione della continua diminuzione del numero dei nati iniziato tre anni fa (da 42.426 nel 2009 a 39.337 nel 2012 - dato ISTAT), con un tasso di natalità pari a 9,0 nati per 1000 abitanti (era 9,7 nel 2009). Si mantiene invece in aumento la frequenza di madri con cittadinanza straniera, da 17,1% nel 2003 a 30,6% del 2012.
Si segnala inoltre la consistente crescita della quota di coppie nelle quali entrambi i membri risultano non occupati, da 1,1% nel 2005 a 2,7% nel 2012.
Molti degli indicatori perinatali inclusi nel Rapporto sono stati confrontati con European Perinatal Health Report [2], il rapporto europeo pubblicato nel 2013 e nel quale sono analizzate le informazioni raccolte nel 2010 nell'ambito del progetto Euro Peristat. I dati CedAP dell'Emilia-Romagna sono stati inoltre confrontati con i dati CedAP nazionale [3] e di altre regioni italiane.

Le madri
L'età media delle madri al momento del parto è 31,8 anni (stabile rispetto allo scorso anno), con una differenza tra italiane (media 33 anni) e straniere (media 29 anni). La frequenza di donne che partoriscono a età ≥35 anni è passata da 25,5% nel 2003 a 33,9% nel 2012; le minorenni costituiscono 0,2%, valore pressoché costante negli anni.
Oltre un terzo delle madri sono non coniugate (nubili, separate, divorziate o vedove); in particolare, negli ultimi 10 anni le madri nubili sono aumentate da 19,7% a 33,2%.
Scolarità medio-bassa (licenza elementare o di scuola media inferiore) in 27,4% delle madri, laurea o diploma universitario in 28,7%. La scolarità dei padri risulta, nel complesso, inferiore a quella delle madri; in 19,3% dei casi entrambi i genitori hanno una scolarità medio-bassa. Le madri hanno una attività lavorativa in 67,1% dei casi; 6,2% risultano disoccupate o in cerca di prima occupazione.
Le donne alla prima gravidanza rappresentano 42.9% del totale. Considerando i precedenti concepimenti esitati in aborto o interruzione volontaria di gravidanza, le donne al primo parto (nullipare) sono 52,9% di tutte le madri.
Le fumatrici nei 5 anni precedenti la gravidanza sono 16,4%; di queste 40,1% hanno continuato a fumare durante la gravidanza.
Nel 2012, per la prima volta, sono stati rilevati - nel CedAP  - altezza e peso pregravidico delle donne, attraverso i quali è stato possibile calcolare l'indice di massa corporea. Il dato, rilevato in 84% di tutte le nascite, mostra che le donne sottopeso costituiscono 7,2% di tutte le gravide, quelle in sovrappeso 17,8%, le obese 7,7%. Utilizzando queste informazioni, uno degli approfondimenti del Rapporto 2012 analizza  gli esiti di salute perinatali in relazione alla classe di peso materna.

Gravidanza
Le donne che sono ricorse a tecniche di procreazione assistita sono 838 (2,2% del totale dei parti, erano 1% nel 2006).
Fra le madri, 52,3% hanno utilizzato prevalentemente servizi privati per l'assistenza in gravidanza, 42,3% si sono rivolte a consultori pubblici (dato in costante aumento negli anni: l'anno scorso erano 36,6%). La maggior parte delle donne con cittadinanza straniera (78,8%) ha utilizzato i servizi pubblici.
Il numero medio di visite in gravidanza è 6,8 (valore pressoché costante dal 2003). Fra gli indicatori negativi di assistenza, un numero di visite

 
 

Bibliografia

1. Baronciani D et al. La nascita in Emilia-Romagna. 10° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Anno 2012. Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2013. [Testo integrale]
2. Euro-Peristat project. European Perinatal Health Report 2010. In collaboration with SCPE, EUROCAT & EURONEOSTAT. Euro-Peristat, 2013. [Testo integrale]
3. Ministero della salute. Certificato di assistenza al parto (CeDAP). Analisi dell'evento nascita - Anno 2010. Roma: Ministero della salute, 2013 [Testo integrale]

 
 
 
 
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