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I Rapporti Nascita

La nascita in Emilia-Romagna 2013

 
 

Molti nuovi elementi nella undicesima edizione del Rapporto sulla nascita in Emilia-Romagna, basato sull'elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP) [1] : primo fra tutti la crescita del numero di donne che si rivolgono ai servizi pubblici per l'assistenza alla gravidanza, che passa da poco meno di 10.000 nel 2003 a circa 18.000 nel 2013.
Emerge anche la diminuzione del numero dei nati, oggetto di un approfondimento tematico all'interno del rapporto. Il calo della natalità in regione, iniziato nel 2009,  è continuato nel 2013: si è passati da 42.426 nascite nel 2009 a 38.057 nel 2013 (dato fonte ISTAT), con un tasso di natalità pari a 8,6 nati per 1000 abitanti (era 9,7 nel 2009).

Le madri
L'età media delle madri al momento del parto è 31,9 anni (in leggera crescita rispetto allo scorso anno), con una differenza tra italiane (media 33,1 anni) e straniere (media 29,3 anni). La frequenza di donne che partoriscono a età ≥35 anni è passata da 25,5% nel 2003 a 34,3% nel 2013; le minorenni costituiscono 0,3%.
Oltre un terzo delle madri sono non coniugate (nubili, separate, divorziate o vedove); in particolare, negli ultimi 10 anni le madri nubili sono aumentate da 19,7% a 33,8%.
Scolarità medio-bassa (licenza elementare o di scuola media inferiore) in 26,4% delle madri; laurea o diploma universitario in 30,5%. La scolarità dei padri risulta, nel complesso, inferiore a quella delle madri; in 18,4% dei casi entrambi i genitori hanno una scolarità medio-bassa. Le madri hanno una attività lavorativa in 65,7% dei casi; 7,3% risultano disoccupate o in cerca di prima occupazione (nel 2008 le madri con un lavoro erano 70,6% e le disoccupate 4%).
Le donne alla prima gravidanza rappresentano 43,1% del totale. Considerando i precedenti concepimenti esitati in aborto o interruzione volontaria di gravidanza, le donne al primo parto (nullipare) sono 52,9% di tutte le madri.
Le fumatrici nei 5 anni precedenti la gravidanza sono 15,7%; di queste 39,4% hanno continuato a fumare durante la gravidanza.

Gravidanza
Le donne che sono ricorse a tecniche di procreazione assistita sono 884 (2,4% del totale dei parti, mentre nel 2006 erano 1%).
Fra le madri, 51,7% hanno utilizzato prevalentemente servizi privati per l'assistenza in gravidanza, 43,1% si sono rivolte a consultori pubblici (dato in costante aumento negli anni: l'anno scorso erano 36,6%). La maggior parte delle donne con cittadinanza straniera (81,5%) ha utilizzato i servizi pubblici.
Il numero medio di visite in gravidanza è 6,7 (valore pressoché costante dal 2003).
Le donne con almeno una indagine prenatale invasiva (amniocentesi, villocentesi o funicolocentesi) sono 22,3% del totale. La frequenza risulta 11,3% nelle donne di età ≤35 anni e 51% nelle donne di età superiore. Il dato è in diminuzione negli anni per entrambe le classi di età e questo è probabilmente dovuto a una crescente offerta di test di screening non invasivi: il test combinato è stato effettuato da 37,6% delle madri.
Il corso di accompagnamento alla nascita è stato frequentato durante la gravidanza da 30,4% delle donne, per lo più presso un consultorio pubblico. La frequenza risulta superiore tra le donne al primo parto, italiane e con alta scolarità.

Parto
Nel 2011, 52% dei parti è avvenuto nei 7 punti nascita (su 31 attivi in regione) che hanno assistito oltre 2000 parti/anno. Il tasso di gravidanze classificate come pretermine è 7,1%, quello di gravidanze post-termine è 1,3%. I parti non medicalizzati - quelli cioè nei quali non sono stati registrati né induzione, né parto pilotato, né taglio cesareo - sono meno della metà (44,2%).
Escludendo dall'analisi i tagli cesarei senza travaglio, il parto è indotto in 25,5% dei casi: il motivo dell'induzione è in quasi un terzo dei casi la rottura prematura delle membrane e per poco più di un quarto la durata post-termine della gravidanza. In 18,2% dei casi di travaglio iniziato spontaneamente il parto è stato successivamente pilotato farmacologicamente (augmentation). I parti vaginali operativi costituiscono il 4,7%.
Il contenimento del dolore in travaglio riguarda 78,2% dei parti: 59,4% con metodiche non farmacologiche, 17,3% con analgesia epidurale e 1,4% con altro tipo di analgesia farmacologica. Il tasso di parti cesarei è 28% (in tendenziale calo); marcata è la variabilità fra punti nascita.
Nel 92,5% dei parti vaginali la donna ha accanto a sé una persona di fiducia, prevalentemente il padre del neonato; nel 7,5% dei casi non vi è alcuna persona accanto alla donna.
Come di consueto, il Rapporto comprende un dettagliato approfondimento per punto nascita della analisi dei parti cesarei in base alle classi di Robson.

Neonato
Il tasso di neonati (vivi) di peso inferiore a 2500 grammi è 7% (lievemente in aumento rispetto al 2012), quello dei neonati di peso inferiore a 1500 grammi è 1,1%; la frequenza di macrosomi (peso ≥4 kg) è 6,9%. Manovre di rianimazione hanno interessato 3% dei neonati.

 

Bibliografia

1. Baronciani D et al. La nascita in Emilia-Romagna. 11° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Anno 2013. Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2014. [Testo integrale]

 
 
 
 
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