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Alimentazione

 

Il latte artificiale è sterile?

 
 

Il latte in polvere non è mai sterile. Può contenere Salmonella enterica e Cronobacter sakazakii, precedentemente noto come Enterobacter sakazakii, batteri che, soprattutto in lattanti con meno di due mesi di vita o prematuri, possono provocare infezioni invasive come salmonellosi, enterocolite necrotizzante, meningite e sepsi [1,2]. I germi presenti nel latte in polvere non si moltiplicano finché il latte rimane nella forma disidratata, mentre una volta che questo sia ricostituito con acqua si replicano velocemente, a meno che il latte non sia mantenuto a una temperatura inferiore ai 5°C o che l'acqua utilizzata abbia una temperatura ≥70°C.
Una revisione dei casi di infezione da Cronobacter sakazakii contenuto nel latte in polvere ha identificato 72 casi con 24 lattanti morti nel periodo dal 1958 al 2004 in Europa, Stati Uniti d'America e Nuova Zelanda. La maggior parte dei casi è occorsa in neonati prematuri di basso peso o ricoverati in terapia intensiva neonatale ma sono stati registrati anche eventi in lattanti a termine precedentemente sani, non ricoverati e di peso adeguato [2,3]. È possibile che il numero di casi, soprattutto quelli che occorrono in lattanti non ricoverati, sia superiore a quanto evidenziato nella revisione [3].

Dal momento che il latte in polvere, con gli attuali sistemi di produzione, non può essere sterile, si raccomanda di utilizzare il latte artificiale liquido nei neonati prematuri o con condizioni di base che li espongono maggiormente allo sviluppo di infezioni gravi. Al contrario l'utilizzo sistematico per tutti i neonati che usano latte artificiale della formulazione liquida sarebbe, per gli elevati costi, l'ingombro delle confezioni e la quantità di imballaggio prodotto, poco praticabile e sostenibile. Per questo Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) [1], società scientifiche e agenzie di salute [2-4] hanno prodotto le seguenti raccomandazioni sulla ricostituzione del latte a partire dalla formulazione in polvere, per minimizzare il rischio di infezione:

 
  • lavare accuratamente le mani con acqua e sapone prima di preparare il latte in polvere
  • dopo ogni poppata lavare con acqua e sapone i contenitori utilizzati per preparare e offrire il latte al neonato (tazza, biberon compreso ghiera e tettarella; nel caso si usi il biberon pulire l'interno sia del biberon che della tettarella con uno scovolino per eliminare ogni residuo di latte)
  • prima di ogni poppata sterilizzare i contenitori da utilizzare (tazza, biberon compreso ghiera e tettarella)
  • pulire la superficie di lavoro con acqua e sapone (i germi sopravvivono sulle superfici su cui si prepara il cibo per il lattante)
  • far bollire sempre l'acqua da utilizzare per la ricostituzione del latte in polvere, sia che si tratti di acqua di rubinetto che di acqua in bottiglia (l'acqua non è sterile, neanche quella in bottiglia, anche se alcune etichette di latte in polvere suggeriscono erroneamente che non sia necessario bollire l'acqua in bottiglia). Non utilizzare l'acqua di rubinetto calda che, passando nella caldaia, si contamina con residui di metalli come il piombo
  • lasciate raffreddare l'acqua per non più di 30 minuti così che sia ad una temperatura di almeno 70° C - se disponibile controllate con un termometro da alimenti - e utilizzatela per la ricostituzione del latte in polvere secondo le indicazioni della ditta produttrice. È infatti questa la temperatura necessaria per ridurre drasticamente la carica di germi presenti nel latte in polvere
  • utilizzare il latte così preparato entro due ore (dopo tale intervallo la replicazione di eventuali germi residui potrebbe raggiungere un livello pericoloso)
  • buttare ogni eventuale residuo di latte non consumato
 

La European Society of Pediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition - ESPGHAN si discosta da queste raccomandazioni ritenendo che l'utilizzo di acqua alla temperatura di almeno 70°C riduca la quantità di nutrienti termosensibili [5]. Come riportato nel successivo documento dell'OMS questo rischio è stato valutato e dimostrato inesistente [1]: l'uso di acqua a elevata temperatura riduce soltanto la dose di vitamina C presente nel latte in polvere, ma dal momento che nei latti di formula si utilizzano sempre elevate quantità di additivi, la presenza di vitamina C, anche dopo ricostituzione con acqua a elevata temperatura, è sempre superiore a quelle minime indicate dal Codex Alimentarius [6]. Più recentemente anche la Food Standard Association inglese ha ribadito la necessità di utilizzare acqua alla temperatura di almeno 70°C per ricostituire il latte in polvere per ridurre il rischio di infezione [7,8].

Ma quanti genitori seguono correttamente le raccomandazioni per l'uso sicuro del latte in polvere? Una ricerca condotta a Trieste nel 2006 lo ha valutato: i genitori di 131 lattanti di età compresa fra 7 giorni e 12 mesi alimentati esclusivamente o in modalità mista con latte in polvere sono stati intervistati. Le istruzioni su come ricostituire il latte provenivano da professionisti ospedalieri (62%) o esclusivamente dalla lettura delle etichetta del latte (38%); 47% dei genitori aveva oltre 35 anni e 34% fra 30 e 34 anni; 19% aveva un diploma di laurea e 62% di scuola secondaria superiore; 72% delle madri lavorava fuori casa a tempo pieno; nel 67% dei casi erano al primo figlio. In Tabella i risultati della ricerca, che testimoniano la scarsa conoscenza e pratica delle corrette modalità per la ricostituzione sicura del latte in polvere anche in una popolazione con elevata scolarizzazione: solo 11% dei genitori applica le quattro indicazioni fondamentali dell'OMS (lavare le mani prima della preparazione del latte, sterilizzare il biberon ogni volta che lo si usa, scaldare l'acqua a una temperatura ≥ 70° C e poi aggiungervi il latte in polvere, usare immediatamente il latte in polvere reidratato e buttare ogni rimanenza), più facilmente quelli che hanno ricevuto istruzioni dai professionisti in ospedale [9,10].

 
Tabella. Principali pratiche seguite dai genitori prima e durante la preparazione del latte in polvere
Tabella. Principali pratiche seguite dai genitori prima e durante la preparazione del latte in polvere [9,10] (cliccare sulla tabella per ingrandire).
 

Il fatto che 38% dei genitori segua esclusivamente le indicazioni contenute nelle etichette dei latti in polvere può essere un problema: quattro delle sette marche di latte in polvere da noi analizzate non riporta informazioni corrette relativamente alla temperatura dell'acqua per la corretta preparazione del latte in polvere; in particolare due indicano di lasciare intiepidire l'acqua fino a 40-55°C, una non specifica la temperatura dell'acqua, e una indica che, nel caso si utilizzi l'acqua in bottiglia prodotta dalla sua stessa ditta, non è necessario portarla a ebollizione prima di utilizzarla.

 
 
 

Bibliografia

1. World Health Organization. Safe preparation, storage and handling of powdered infant formula-Guidelines. Geneva 2007 [Testo integrale]
2. Drudy D, et al. Enterobacter sakazakii: an emerging pathogen in powdered infant formula. Clin Infect Dis 2006;42:996-1002 [Medline]
3. FAO/WHO. 2006. Enterobacter sakazakii and Salmonella in powdered infant formula. Meeting Report. Joint FAO/WHO Technical meeting on Enterobacter sakazakii and Salmonella powdered infant formula, Rome, Italy, 16-20 January 2006. [FAO/WHO] Microbiological Risk Assessment Series, No. 10 [Testo integrale] 
4. Ministero della salute-CCM. ...se non puoi allattarlo al seno. 2013 [Testo integrale]
5. Agostoni C, et al; ESPGHAN Committee on Nutrition. Preparation and handling of powdered infant formula: a commentary by the ESPGHAN Committee on Nutrition. J Pediatr Gastroenterol Nutr 2004;39:320-2 [Medline]  
6. Food and Agriculture Organization of United Nations/World Health Organization. The Codex Alimentarius. Codex standard for infant formula. Codex Stan 72-1981. Roma: FAO; 1981, Adopted as a world-wide Standard 1981. Amended 1983, 1985, 1987. Revision 2007. Amended 2011 [Testo integrale]
7. Department of Health. Preparation of infant formula. Londra 2013 [Testo integrale]
8. Crawley H, Westland S. Infant milks in the UK A practical guide for health professionals. First steps Nutrition Trust. January 2015 [Testo integrale]
9. Carletti C, et al. La preparazione casalinga del latte in polvere: si rispettano le regole di sicurezza? Quaderni ACP 2008;15:15-9 [Testo integrale]  
10. Carletti C, Cattaneo A. Home preparation of powdered infant formula: is it safe? Acta Paediatr 2008;97:1131-2 [Medline]  

Data di pubblicazione: 20.07.2015

 
 
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