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Infezione da virus Zika

 

Virus Zika in gravidanza

 
 

L'infezione in gravidanza

Oltre a microcefalia, l'infezione da virus Zika (ZIKV) in gravidanza è stata associata ad altre anomalie fetali, compresa morte fetale e restrizione della crescita fetale. Sono i risultati di un rapporto preliminare [23] nel quale i ricercatori riferiscono di avere testato i campioni di sangue e urine di donne in gravidanza assistite in centri di Rio de Janeiro dopo che avevano sviluppato un rash cutaneo negli ultimi cinque giorni. Le caratteristiche cliniche predominanti sono state rash  maculare pruriginoso o maculopapulare, artralgie, congiuntivite, mal di testa; 28% delle donne ha avuto febbre (per un breve periodo e non elevata). I ricercatori hanno testato le gravide per ZIKV prima di seguirle prospetticamente. Fra le donne positive per ZIKV, rispetto a quelle negative, è risultata maggiore la probabilità di rash maculopapulare (44% vs 12%, p =0.02), coinvolgimento congiuntivale (58% vs 13%, p =0,002), linfoadenopatia (40% vs 7%, p =0.02). Lo studio ha incluso 88 donne arruolate fra settembre 2015 e febbraio 2016. Più di tre quarti (72 di 88) di loro sono risultate positive per ZIKV nel sangue, nelle urine o in entrambi. L'infezione è stata contratta a epoche gestazionali comprese fra 5 e 38 settimane. Anomalie fetali sono stati rilevate in 12 delle 42 (29%) donne positive per ZIKV che hanno eseguito un esame ecografico e in nessuna delle 16 donne con test negativo. Sono state osservate due morti fetali, a 36 e 38 settimane di età gestazionale, in donne positive per ZIKV. Altri eventi avversi rilevati ecograficamente sono stati: restrizione della crescita uterina con o senza microcefalia (cinque feti); calcificazioni ventricolari o altre lesioni del sistema nervoso centrale (sette feti); anomalie del liquido amniotico, cerebrali, ombelicali, arteriose placentari (sette feti). Le diagnosi ecografiche sono state confermate alla nascita nelle otto delle 42 donne positive per ZIKV che avevano partorito al momento della stesura del rapporto.

Il riscontro ecografico di microcefalia fetale (circonferenza cranica >2 deviazioni standard sotto la media per l'età gestazionale o al di sotto del 2,5 percentile) o di calcificazioni in gravida che ha soggiornato in area con focolaio di ZIKV può indirizzare ad amniocentesi per verificare la trasmissione verticale del virus attraverso la transcriptasi inversa - reazione a catena della polimerasi (RT-PCR). Questa scelta dovrebbe essere presa dopo una attenta valutazione del rapporto benefici/danni dell'intervento, dal momento che all'amniocentesi è associato un aumentato rischio di nascita pretermine o di aborto spontaneo, non deve essere effettuata prima di 15 settimane di gestazione e, se positiva, l'interpretazione della positività è resa incerta dalla mancanza di informazioni su sensibilità e specificità del test e sulla probabilità di un feto infetto di essere portatore di anomalia [1].

Un algoritmo (versione 4, aggiornata a 11 marzo 2016) per la valutazione di gravide che hanno viaggiato in paesi con focolaio attivo di ZIKV  è disponibile in Public Health England [15].


 
 
 

Viaggiare in gravidanza

La Organizzazione mondiale della sanità (WHO) [11, 26] e le agenzie di salute pubblica europea ECDC [12], degli Stati Uniti CDC [13] e di Regno Unito Travel Health Pro [14] consigliano alle donne in gravidanza di evitare viaggi in paesi in cui sono attivi focolai di virus Zika (ZIKV), al fine di ridurre il rischio per i loro bambini.

Le donne in gravidanza, con una anamnesi di viaggio in un'area con focolaio di ZIKA attivo e che si presentano con sintomi compatibili con la malattia durante il viaggio o entro due settimane dal rientro nel paese di origine, dovrebbero essere testate per l'infezione da ZIKV e per altre infezioni associate ai viaggi (tra cui la malaria). Se i test di laboratorio confermano l'infezione da ZIKV, la donna deve essere indirizzata a un servizio di medicina fetale. Se il test per ZIKV è negativo, il monitoraggio di crescita e anatomia fetali prevede ecografie seriali (ogni 4 settimane). Il test per ZIKV non è raccomandato nelle donne gravide di ritorno da un'area con focolaio di ZIKV asintomatiche o nelle quali i sintomi dell'infezione non sono più presenti; a queste donne dovrebbe essere offerta la ecografia fetale seriale (ogni 4 settimane) [1].

 
 
 

Quando si desidera una gravidanza

Alle donne che desiderano o hanno programmano una gravidanza si deve consigliare di evitare il concepimento durante un viaggio in un'area con di focolaio di virus Zika (ZIKV) attivo. Al ritorno nel paese di origine si dovrebbe evitare il concepimento per altri 28 giorni; questa precauzione consente di non iniziare la gravidanza durante le due settimane di incubazione e le possibili due successive settimane di viremia.

Alle donne il cui partner è stato in una zona con focolaio di ZIKV attivo si deve consigliare una contraccezione efficace per evitare la gravidanza (e l'uso del preservativo per evitare la trasmissione dell'infezione):

  • per 28 giorni dopo il rientro del partner nel paese di origine, in assenza di sintomatologia da ZIKV durante la permanenza all'estero e nelle prime 2 settimane dal rimpatrio;
  • per 6 mesi dopo la guarigione, se ha manifestato sintomi da ZIKV [1].
 
 
 

Dopo la nascita

La diagnosi di infezione congenita da ZIKV viene posta con test molecolari e sierologici. Le conoscenze in questo campo sono in continua evoluzione. Informazioni tempestivamente aggiornate possono essere ottenute dal sito di Centers for Diseases Control and Prevention [6].

I test raccomandati da Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG), Royal College of Midwives (RCM), Public Health England (PHE) e Health Protection Scotland (HPS) in un neonato vivo da gravidanza con conferma laboratoristica di una infezione materna o fetale da ZIKV sono:

  • esame istopatologico di placenta e cordone ombelicale
  • ricerca per ZIKV RNA nel tessuto placentare e cordonale
  • ricerca per ZIKV e virus della dengue nel sangue del cordone ombelicale
 

Questi bambini devono essere seguiti nell'infanzia per i segni di ogni evento avverso della infezione congenita da ZIKV.
Alcune delle donne che, in gravidanza, hanno viaggiato in aree con focolai attivi di ZIKV possono aver contratto una infezione da ZIKV che non è stata riconosciuta e confermata. Non esiste accordo su quali accertamenti eseguire nei bambini nati in questa condizione [1].

Le professioniste e i professionisti possono verificare la disponibilità dei diversi test molecolari e sierologici consultando il servizio di salute pubblica della propria azienda sanitaria locale.

 
 

Bibliografia

I siti e le voci bibliografiche sono descritti e consultabili online in sitografia/bibliografia

Data di pubblicazione: 19.02.2016

 
 
  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna