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Analgesia in travaglio
Sono disponibili due linee guida sull’analgesia in travaglio, prodotte dalla agenzia inglese National Collaborating Centre for Women’s and Children’s Health e dalla American Society of Anesthesiologists. Le linee guida, pubblicate nel 2007, sono coerenti nell’affermare che:
- non tutte le donne richiedono l’analgesia in travaglio
- le donne che ritengono opportuno gestire il dolore del parto utilizzando tecniche non farmacologiche devono essere supportate nella loro scelta
- la richiesta materna rappresenta un motivo sufficiente per fornire l’analgesia farmacologia in travaglio
- le donne devono essere informate dei rischi e dei benefici associati alle diverse modalità di controllo del dolore offerte nel punto nascita considerato
Nelle pagine relative all’analgesia si farà riferimento esclusivamente alla linea guida NICE, poiché quella sviluppata dalla società americana non consente di risalire alle prove di efficacia su cui le raccomandazioni vengono basate.
Per i professionisti
Almeno in parte, la scelta materna di ricorrere all’analgesia è condizionata dalle informazioni ricevute in gravidanza e dal tipo di sostegno offerto durante il travaglio
L’efficacia dell’analgesia epidurale per ridurre il dolore durante il travaglio di parto, con particolare attenzione alla soddisfazione materna e agli esiti neonatali
Gli oppioidi per via parenterale (meperidina): una delle opzioni possibili, non priva di effetti collaterali, nel controllo del dolore durante il travaglio di parto
Un analgesico inalatorio registrato in Italia nel 2010, ancora poco diffuso ma interessante per la possibilità di autosomministrazione da parte della donna durante il travaglio
Gli studi disponibili sui metodi complementari o alternativi per il controllo del dolore in travaglio
Per le donne
Gli interventi farmacologici utilizzati per ridurre il dolore del parto e la valutazione della loro efficacia
Benefici, rischi e incertezze delle tecniche non farmacologiche di contenimento del dolore in travaglio