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Che cos’è e come si diffonde?
La tubercolosi è una patologia infettiva che si trasmette per via aerea e può manifestarsi con malattia sintomatica (malattia tubercolare) o rimanere in forma asintomatica o latente (infezione tubercolare) nell’individuo che è venuto in contatto con il micobatterio tubercolare.
La tubercolosi (TB) è una patologia infettiva contagiosa, causata dal Mycobacterium tubercolosis, che interessa principalmente i polmoni ma può diffondersi anche ad altri organi, quali cervello, reni e ossa. Il micobatterio si trasmette attraverso inalazione di goccioline (droplet) emesse da tosse o starnuti di pazienti affetti da TB polmonare in fase attiva (anche detta TB aperta o bacillifera).
La trasmissione inter-umana del micobatterio a un nuovo individuo può portare a:
- mancata infezione
- infezione tubercolare o infezione latente
- malattia tubercolare o tubercolosi attiva
E’ caratterizzata dalla presenza del micobatterio nell’organismo ospite, senza sintomi o segni clinici o radiografici di malattia attiva. Non è contagiosa e può evolvere nella forma attiva in 5-10% dei casi anche a distanza di tempo dal momento del contagio, in particolare in corso di riduzione della risposta immunitaria del soggetto infetto. La terapia preventiva (o profilassi), solitamente a base di isoniazide, ha lo scopo di eradicare l’infezione, prevenendo la possibilità di attivazione e trasmissione. La terapia preventiva viene intrapresa in presenza di fattori di rischio per progressione a malattia attiva rilevati su base clinica e anamnestica. Per quanto riguarda la gravidanza, nelle aree a bassa prevalenza, l’inizio della terapia è spesso procrastinabile al periodo dopo il parto, ad eccezione dei soggetti ad alto rischio di progressione a malattia attiva come le donne che hanno avuto contatti recenti o con immunodepressione [1-3].
La interessa prevalentemente i polmoni e presenta un quadro clinico o subclinico di lunga durata (tosse produttiva, febbre, perdita di peso e sudorazione notturna) e/o radiologico e/o microbiologico. L’infezione è contagiosa e richiede sempre terapia polifarmacologica della durata minima di 6 mesi, da iniziare tempestivamente al fine di guarire la persona malata e prevenire la diffusione dell’infezione ad altri individui [4-5].
Questa classificazione, che distingue nettamente l’infezione dalla malattia tubercolare, è attualmente oggetto di dibattito, ma ancora valida [6].
Nei contesti a bassa incidenza, come quello italiano, i fattori di rischio di malattia tubercolare sono distinguibili in:
- fattori epidemiologici: provenienza da Paesi ad alta incidenza, contatti stretti con soggetti con malattia attiva
- fattori sociali: limitato accesso alle cure, basso livello socioeconomico, instabilità abitativa, detenzione carceraria
- fattori immunologici: immunodepressione, infezione da HIV [7].
Bibliografia:
- Mathad JS, et al. Tuberculosis infection in pregnant people: current practices and research priorities. Pathogens. 2022;11:1481 [Medline]
- US Center for Disease Control and Prevention. Latent tuberculosis infection: a guide for primary health care providers. CDC:2024 [Testo integrale] Ultimo accesso 23.07.2025
- World Health Organization. WHO consolidated guidelines on tuberculosis Module 1: Prevention-tuberculosis preventive treatment, second edition. Geneva: WHO, 2024. [Testo integrale] Ultimo accesso 23.07.2025
- World Health Organization. WHO recommendations on antenatal care for a positive pregnancy experience: screening, diagnosis and treatment of tuberculosis disease in pregnant women. Evidence-to-action brief. Highlights and key messages from the World Health Organization’s 2016 global recommendations. Geneva: 2022. [Testo integrale] Ultimo accesso 23.07.2025
- Gould AP, et al. Less common bacterial, fungal and viral infections: review of management in the pregnant patient. Drugs Context 2021;10:2021-4-3. [Medline]
- Coussens AK, et al. Classification of early tuberculosis states to guide research for improved care and prevention: an international Delphi consensus exercise. Lancet Respir Med 2024;12:484-98.
- Istituto Superiore di Sanità. Gravidanza fisiologica. PRIMA PARTE. Sezione 2 – Screening delle infezioni in gravidanza 2023. Linea guida 1/2023 SNLG. [Testo integrale] Ultimo accesso 23.07.2025