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Infezione da Chlamydia Trachomatis

Che cos’è e come si diffonde?

L’infezione batterica genitale da Chlamydia trachomatis (CT) avviene per trasmissione sessuale, attraverso contatto delle mucose del tratto genitale, orale e anale ed è quindi classificata tra le infezioni sessualmente trasmesse (IST). Nella maggior parte dei casi decorre in forma asintomatica e, quando non trattata, può evolvere in complicanze ginecologiche (es. malattia infiammatoria pelvica), ostetriche (es. parto pretermine) o neonatali. L’infezione può essere trasmessa dalla madre al neonato durante il parto con probabilità tra 25 e 50%, evolvendo in patologie oculari in 30-50% dei casi (ophthalmia neonatorum) o polmonari in 10-20% dei casi [1-5].
Il Centro europeo per il controllo e prevenzione delle malattie trasmissibili – European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC)utilizzando i dati raccolti nel 2022 dal sistema di sorveglianza europeo, ha riportato 216.508 casi confermati di infezione da CT in 23 Paesi dell’area europea, con incidenza pari a 88 casi ogni i 100.000 abitanti, in aumento di 16% rispetto al tasso di notifica dell’anno precedente. Le donne sessualmente attive di età compresa tra 15 e 24 anni rappresentano la popolazione a maggior rischio, con aumento pari a 18% del tasso di notifica [6].

Oltre alla giovane età, primo fattore di rischio per infezione da CT, altri fattori di rischio sono: uso non corretto e/o incostante di contraccettivi di barriera, avere un nuovo partner o più partner sessuali, anamnesi, propria o del partner, positiva per IST [3,6].   Nel 2022 sono stati accertati in Italia 1.396 casi di infezione da CT [6]. Il sistema di sorveglianza sentinella italiano delle IST – basato su centri clinici dislocati sul territorio nazionale – dal 1° gennaio 1991 al 31 dicembre 2021 ha segnalato 11.383 nuovi casi di infezione da CT, di cui 69,4% (n. 7.899) in uomini e 30,6% (n. 3.484) in donne. Si è registrato un incremento dei casi di quattro volte tra il 2008 e il 2021. Nel periodo 2009-2020 sono state testate per CT 131.174 persone, di cui 35.056 donne in gravidanza, con una prevalenza di infezione da pari a 1.2% [7].

Bibliografia

1. Istituto Superiore di Sanità. Gravidanza fisiologica. PRIMA PARTE. Sezione 2 – Screening delle infezioni in gravidanza 2023. Linea guida 1/2023 SNLG. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025
2. Lanjouw E et al. European guideline on the management of Chlamydia trachomatis infections. Int J STD AIDS 2016;27:333-48. [Medline]
3. Workowski KA et al. Sexually Transmitted Infections Treatment Guidelines, 2021. MMWR Recomm Rep 2021;70:1-187. [Medline]
4. Cantor A et al. Screening for Chlamydial and Gonococcal Infections: a systematic review update for the U.S. Preventive Services Task Force. Rockville, MD: Agency for Healthcare Research and Quality (US); 2021 Sep. (Evidence Synthesis, No. 206.) [Medline]
5. Tzialla C et al. Manuale di Infettivologia Neonatale, 3ª ed. Roma: Antonio Delfino Editore; 2022.
6. ECDC. Chlamydia infection. In: ECDC. Annual epidemiological report for 2022. Stockholm: European Centre for Disease Prevention and Control; 2024. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025
7. Salfa MC et al. Le Infezioni Sessualmente Trasmesse: aggiornamento dei dati dei due Sistemi di Sorveglianza sentinella attivi in Italia al 31 dicembre 2021. Not Ist Super Sanità 2023;36:3-39. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025

Contenuto aggiornato al: 28 gennaio 2025