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Infezione da Chlamydia Trachomatis
Come si cura?
Il trattamento dell’infezione da Chlamydia trachomatis (CT) in gravidanza prevede l’utilizzo di azitromicina al dosaggio di 1 g per via orale in singola dose [1]; questa è, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la terapia di elezione dal momento che si associa a maggiore adesione al trattamento grazie alla somministrazione singola [2].
L’amoxicillina è risultata altrettanto sicura ed efficace nell’ottenere la negatività microbiologica del test, ma rappresenta una seconda scelta, poiché studi in animali e in vitro hanno mostrato la possibile presenza di una infezione persistente non rilevabile dai comuni test dopo esposizione di CT agli antibiotici della classe delle penicilline [3-5]. L’eritromicina, attualmente non disponibile in Italia, non è comunque raccomandata per la sua sospetta associazione con esiti avversi materni (sintomi gastrointestinali) e feto-neonatali (neurologici e malformativi), mentre doxiciclina e levofloxacina sono controindicate in gravidanza [6]. In caso di trattamento in gravidanza è indicata la ripetizione del test diagnostico 4 settimane dopo il termine della terapia, al fine di documentare la guarigione e escludere la presenza di infezione persistente. Inoltre, tutte le donne in gravidanza dovrebbero ripetere il test diagnostico 3 mesi dopo il termine del trattamento ed essere informate sul rischio di reinfezione [3,6]. Le persone con cui si sono avuti rapporti sessuali nei 60 giorni precedenti la diagnosi e il trattamento per CT dovrebbero essere trattati ed effettuare un test di controllo 3 mesi dopo il termine della terapia [6].
Rispetto alla profilassi neonatale, un’indagine condotta in Italia dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha raccolto i dati di oltre un milione di neonati (pari a 82.3% di tutti i nati nel triennio 2018-2020) trattati con profilassi oculare con antibiotici nelle prime ore di vita: sono stati riportati 12 casi di congiuntivite da CT (incidenza pari a 0.001%) [7].
Considerando i dati dell’indagine nazionale, la SIN, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e la Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP), sulla base delle prove disponibili, raccomandano, al fine di uniformare la procedura di prevenzione e limitare la somministrazione di antibiotici, di non eseguire la profilassi oftalmica a tutti i neonati, neppure se nati da madre positiva allo screening per CT non trattata in gravidanza, eseguendo invece un follow-up clinico di questi ultimi per riconoscere precocemente eventuali segni di congiuntivite. La raccomandazione riserva il trattamento ai soli neonati sintomatici e la profilassi oftalmica dopo la nascita ai soli nati da gravidanza non seguita (meno di tre visite ostetriche dall’inizio della gestazione) e a rischio di IST, condizione alla quale viene attribuita alta probabilità di assenza di ogni intervento di prevenzione primaria [3, 8].
Si ricorda che:
- il test di screening, eseguito all’inizio della gravidanza, o al primo controllo ostetrico, in presenza di fattori di rischio, è compreso nelle prestazioni specialistiche per il controllo della gravidanza fisiologica escluse dalla partecipazione al costo [9];
- l’infezione da CT è soggetta a notifica obbligatoria [10].
Bibliografia
1. Cantor A et al. Screening for Chlamydial and Gonococcal Infections: a systematic review update for the U.S. Preventive Services Task Force. Rockville, MD: Agency for Healthcare Research and Quality (US); 2021 Sep. (Evidence Synthesis, No. 206.) [Medline]
2. WHO. Guidelines for the treatment of Chlamydia trachomatis. Geneva: World Health Organization; 2016. [Testo integrale]
3. Istituto Superiore di Sanità Gravidanza fisiologica. PRIMA PARTE. Sezione 2 – Screening delle infezioni in gravidanza 2023. Linea guida 1/2023 SNLG. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025
4. Phillips Campbell R et al. Chlamydia muridarum enters a viable but noninfectious state in amoxicillin-treated BALB/c mice. Microbes Infect. 2012;14:1177-85. [Medline]
5. Wyrick PB. Chlamydia trachomatis persistence in vitro: an overview. J Infect Dis. 2010;201 Suppl 2:88-95 [Medline]
6. Workowski KA et al. Sexually Transmitted Infections Treatment Guidelines, 2021. MMWR Recomm Rep 2021;70:1-187. [Medline]
7. Mondì et al. Antibiotic prophylaxis for ophthalmia neonatorum in Italy: results from a national survey and the Italian intersociety new position statements. Ital J Pediatr 2023;49:117. [Medline]
8. SIN-SIGO-SIMP. Raccomandazioni sulla procedura della profilassi della Ophthalmia neonatorum in Italia: documento congiunto SIN-SIGO-SIMP. Milano: Società Italiana di Neonatologia; 2022. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025
9. Presidenza del Consiglio dei Ministri. Decreto Ministeriale 12 gennaio 2017. Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502. Gazzetta Ufficiale Serie generale 7 n. 65 Supplemento ordinario n. 15, 18 marzo 2017. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025
10. Ministero della Salute, 2022. Decreto Ministeriale 7 marzo 2022. Revisione del sistema di segnalazione delle malattie infettive (PREMAL). Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.82, 07-04-2022. [Testo integrale] Ultimo accesso 15.01.2025