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Circoncisione
Epidemiologia
La circoncisione consiste nella rimozione chirurgica, parziale o completa, del prepuzio. È una delle procedure più comuni al mondo [1], eseguita per motivi religiosi o culturali fin dall’antichità: rappresentazioni di questa pratica sono state rinvenute in tombe egizie del 2300 A.C. [2].
Nella tradizione ebraica i neonati vengono circoncisi a otto giorni di vita; in quella musulmana non c’è un’indicazione univoca rispetto all’età: la circoncisione viene generalmente praticata il settimo giorno di vita, ma può essere eseguita anche in seguito, fino alla pubertà. Virtualmente tutti gli uomini di religione ebraica e musulmana vengono circoncisi. Fra i cristiani, la circoncisione è comune fra i copti egiziani e gli ortodossi etiopi. La circoncisione non religiosa, legata a un’identità etnica-culturale, è invece praticata in zone dell’Africa sub-Sahariana, Australia, Filippine, Indonesia e in alcune isole del Pacifico [2]. In questi casi la circoncisione è parte integrante di un rito di passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, forte elemento identitario e di accettabilità sociale.
La prevalenza di circoncisione può variare significativamente all’interno di una nazione in base al gruppo etnico di appartenenza: in Kenya, ad esempio, circa 84% della popolazione maschile è circoncisa; la prevalenza è, però, 17% fra i Luo e 40% fra i Turkana [2]. Negli Stati Uniti d’America la prevalenza risulta essere 91% fra i bianchi, 76% fra gli afroamericani e 44% fra gli ispanici [3]. Inoltre, il livello di scolarizzazione e di benessere socioeconomico correla, generalmente in maniera positiva, con il tasso di circoncisione: in molti paesi la circoncisione è più frequente fra gli uomini più scolarizzati e benestanti [2]. Nei paesi in cui la circoncisione è eseguita per motivi non religiosi la prevalenza può variare nel tempo: nella Repubblica di Corea non era praticamente conosciuta fino al 1945; con l’arrivo delle truppe statunitensi si è diffusa e attualmente riguarda il 90% della popolazione maschile.
L’Organizzazione mondiale della sanità (World health organization – WHO) stima in 30% la prevalenza globale di uomini circoncisi così distribuiti (vedere anche la Tabella):
per motivi religiosi
- 100% nella religione ebraica
- 100% nella religione musulmana
per motivi non religiosi
- 90% nelle Filippine
- 75% negli Stati Uniti d’America
- percentuali variabili in Africa (da 98% in Madagascar a 14% in Uganda)
- 60% nella Repubblica di Corea
- 59% in Australia
- 30% in Canada
- 25% in Indonesia
- 6% nel Regno Unito.
- Proporzione e numeri assoluti di uomini di età uguale o superiore a 15 anni circoncisi nel mondo [2] (cliccare sulla figura per ingrandire)
Nei paesi in cui la circoncisione non è praticata su base religiosa o come rito di passaggio, come negli USA, la motivazione più frequentemente riportata è l’associazione con una maggiore igiene [2].
Bibliografia
1. American Academy of Pediatrics Task Force on Circumcision. Male circumcision. Pediatrics 2012;130:e756-85 [Testo integrale]
2. World Health Organization and Joint United Nations Programme on HIV/AIDS. Male circumcision-Global trends and determinants of prevalence, safety and acceptability. Geneva 2007 [Testo integrale]
3. Morris BJ, Bailis SA, Wiswell TE. Circumcision rates in the United States: rising or falling? What effect might the new affirmative pediatric policy statement have? Mayo Clin Proc. 2014;89:677-86. [Medline]