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Farmaci equivalenti

 
 

I farmaci equivalenti o generici sono copie dei farmaci di marca corrispondenti (di riferimento, branded o originator), sottoposti a specifici controlli che ne garantiscano efficacia e sicurezza. L’immissione nel mercato di un farmaco equivalente porta alla riduzione del prezzo di quel tipo di farmaco – sia nella sua forma di equivalente che branded – e il prezzo dei farmaci è uno degli elementi che influenzano l’accessibilità alle cure.

 
 
 

La definizione, le caratteristiche, i test di bioequivalenze e i controlli di qualità che precedono la registrazione di una molecola come equivalente. Cosa prevede la normativa nazionale e internazionale.

 

La difficoltà nella interpretazione del range di biodisponibilità ha generato fraintendimenti e alimentato mistificazioni su efficacia e sicurezza dei farmaci equivalenti.

 

L’immissione sul mercato di più farmaci equivalenti a un farmaco di marca con brevetto scaduto porta alla riduzione dei prezzi di quel farmaco, sia branded che generico.

 

I farmaci equivalenti sono spesso ritenuti di qualità peggiore dei corrispondenti farmaci di marca. Gli studi dimostrano come questa diffidenza sia infondata.

 

Il ricorso ai farmaci equivalenti è estremamente variabile fra paesi diversi e all’interno della stessa nazione. In questa sezione presentiamo le caratteristiche – del medico prescrittore, del paziente, del mercato, del contesto – che determinano una maggiore propensione o, al contrario, una maggiore avversione all’utilizzo dei farmaci generici.

 

I farmaci equivalenti: costano meno, sono meno buoni, li producono nei sottoscala. La lettura di questa pagina può risultare utile a chiunque, almeno una volta, abbia ascoltato queste affermazioni.