1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
 

Menu

Menu

Contenuto della pagina Versione stampabile della pagina

Pelle a pelle

Pelle a pelle con il padre

 

In breve
Il contatto pelle a pelle con il padre, rispetto al tenere il neonato in culla, si associa a benefici per il bambino e migliora la relazione padre - figlio/figlia.

 

 

Il contatto pelle a pelle è preferibilmente fra madre e neonato, ma nelle situazioni in cui la madre non sia disponibile, per condizioni cliniche o per scelta, il padre rappresenta un valido sostituto per avviare il contatto. Un primo trial controllato randomizzato (RCT), condotto in Svezia, ha valutato in 42 neonati sani, a termine, nati con taglio cesareo (TC) elettivo, l'efficacia del pelle a pelle praticato per due ore dal padre, in comparazione con l'uso dell'incubatrice e della culla termica [1]. Dopo la nascita la temperatura raggiunge il livello desiderato più velocemente nei bambini accuditi tramite il pelle a pelle che in quelli posti nella culla (differenza statisticamente significativa) mentre nessuna differenza significativa si riscontra rispetto ai bambini posti in incubatrice. A 24 ore solo i bambini accuditi tramite il pelle a pelle mantengono una temperatura migliore. Inoltre, mentre non si registrano differenze fra i tre gruppi in termini di parametri laboratoristici quali le catecolamine circolanti e il glicerolo ematico, solo nel gruppo pelle a pelle si rileva un aumento della glicemia statisticamente significativo (in tabella il valore è presentato in milligrammi/decilitro, anche se nell'articolo originale è presentato solo in millimoli/litro) [1].

Tabella. Efficacia del pelle a pelle con il padre.
Tabella. Efficacia del pelle a pelle con il padre [1] (cliccare sulla figura per ingrandire).


Un successivo RCT - condotto dallo stesso gruppo di ricercatori svedesi - ha valutato l'effetto del pelle a pelle paterno rispetto all'uso della culla termica, in 30 neonati a termine sani nati da TC elettivo, rispetto alla durata del pianto dopo la nascita (registrato su nastro) e al comportamento neonatale, valutato tramite l'uso della scala NBAS (neonatal behavioural assessment scale) [2]. Il contatto pelle a pelle con il padre riduce in maniera statisticamente significativa la durata del pianto (13.4± 3.6 vs. 33.4 ± 6.6 secondi ogni 5 minuti nel gruppo in culla); produce un più rapido raggiungimento dello stato di calma e di sonnolenza (60 vs 110 minuti) e favorisce l'acquisizione di comportamenti pre-alimentari adeguati misurati tramite l'intensità dei movimenti di rooting e sucking

Sempre in Svezia un RCT ha valutato il differente effetto del contatto pelle a pelle praticato dalla madre o dal padre sull'inizio della vocalizzazione del neonato, sulla propensione dei genitori a sollecitare vocalmente il neonato o a rispondere al suo vocalizzo, sulla durata del pianto neonatale nei primi 30 minuti successivi al parto [3]. Sono stati reclutati 37 neonati sani, nati da donne primipare, che avevano partorito con taglio cesareo elettivo; i primi 5 minuti dopo il parto tutti i neonati erano in contatto pelle a pelle con la madre, poi, in base alla randomizzazione, il contatto pelle a pelle è stato proseguito da 17 madri e da 20 padri mentre i loro partner (20 madri e 15 padri) fungevano da controllo (2 donne erano madri single randomizzate al pelle a pelle). L'età media è 33.5 anni nei padri e 31 anni nelle madri. I risultati mostrano una maggiore propensione dei genitori che praticano il contatto pelle a pelle a interagire vocalmente con il neonato, stimolando una più frequente risposta vocale dello stesso rispetto ai genitori che non praticano il pelle a pelle. I padri che praticano il contatto, inoltre, parlano anche di più con le loro compagne. Durante il pelle a pelle, il neonato stimola il seno e il capezzolo del genitore (per circa 14 minuti nel caso del padre e circa 18 minuti nel caso della madre nella prima mezz'ora dopo il parto). I neonati posti pelle a pelle con il padre si calmano più rapidamente dopo il parto e piangono meno (1.5 vs. 2.5 minuti nei primi 30 minuti dopo il parto). Gli autori interpretano il dato della maggiore propensione al pianto e difficoltà a rilassarsi nei neonati messi pelle a pelle con la madre con l'abitudine, all'epoca dello studio, condotto fra il 1997 e il 2001, di far praticare alla madre, la sera prima del parto e nuovamente la mattina dell'intervento, uno scrub su tutto il corpo con un prodotto a base di clorexidina. L'odore sgradevole, che impedisce al neonato di percepire l'odore materno, in altri studi risultato calmante sul lattante, potrebbe essere alla base dell'inatteso risultato.

Lo stesso gruppo di ricercatori ha inoltre valutato l'impatto del sesso del lattante nato da TC elettivo sull'interazione con il genitore coinvolto nel pelle a pelle e sull'avvio dell'allattamento [4]. Al momento della nascita 20 neonate di sesso femminile e 17 di sesso maschile sono stati randomizzati a 25 minuti di contatto pelle a pelle con la madre o il padre. Nei trenta minuti successivi alla nascita l'interazione fra genitori e figli viene videoregistrata; viene, inoltre, calcolato il tempo di avvio dell'allattamento. Le neonate iniziano prima i movimenti di rooting (a 7 minuti vs 17 minuti dopo la nascita) e piangono di più (per 13 minuti vs. 7 minuti) dei neonati maschi, sia con il padre che con la madre. Le madri accarezzano i neonati più frequentemente dei padri e più frequentemente se il nato è maschio (per 8 minuti la figlia e per 14 minuti il figlio, mentre i padri per 1.5 minuti la figlia e per 4.5 minuti il figlio), mentre i padri rivolgono stimoli vocali meno frequentemente alle figlie che ai figli, però sorridono di più delle madri (10 minuti vs. 2 minuti). In tutti i casi, i figli tenuti in pelle a pelle con la madre si avviano più velocemente all'allattamento (a 117 minuti vs. 235 minuti dopo la nascita). Il significato specifico della diversa interazione fra madre e padre e figli di sesso diverso, seppure suggestiva di possibili differenze culturali o biologiche, è di difficile interpretazione per l'esiguità e la non rappresentatività del campione (un unico centro svedese). L'effetto sull'allattamento è coerente con quanto riportato in altri studi.

Data di pubblicazione: 14.06.2017

 
 
  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna