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L'ulipristal acetato (UPA) appartiene alla classe dei modulatori selettivi del recettore del progesterone: agisce ritardando l'ovulazione di almeno 5 giorni (periodo di vitalità dello sperma depositato nei genitali femminili dopo un rapporto non protetto), anche dopo l'inizio dell'aumento dell'ormone luteinizzante (Luteinising hormone-LH) [1]. L'efficacia di UPA somministrato dopo l'ovulazione non è stata dimostrata [2].
Studi in vitro hanno suggerito alcuni possibili effetti biologici di UPA assunto dopo l'ovulazione (es. ritardo della maturazione endometriale, effetti sulla funzionalità dello sperma, effetti soppressivi sulla reazione acrosomiale indotta dal progesterone), tuttavia le implicazioni cliniche nel contesto della contraccezione di emergenza (CE) sono incerte [3].
È importante ricordare che la maggior parte delle donne andrà incontro a ovulazione ritardata dopo assunzione di UPA; queste donne sono quindi a rischio di gravidanza in caso di un successivo rapporto non protetto [3].
Attualmente, in Italia, il prezzo di UPA è circa tre volte quello di LNG.
UPA deve essere assunto in unica somministrazione orale da 30 mg entro 120 ore dal rapporto a rischio (5 giorni); non è stata dimostrata una significativa riduzione di efficacia in relazione al tempo intercorso dal rapporto se tale intervallo rimane inferiore a 120 ore [3].
Secondo i criteri di eligibilità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization-WHO) [4], l'utilizzo di UPA più di una volta nel corso dello stesso ciclo rappresenta una condizione senza restrizione all'utilizzo del metodo contraccettivo (categoria 1 WHO), senza rischi di sovradosaggio per la donna o di danno nei confronti di eventuale gravidanza iniziale misconosciuta in atto [5].
In caso di vomito entro 3 ore dall'assunzione della compressa di UPA, è necessario assumere una seconda compressa [6].
-Progestinici
La recente assunzione di progestinici può determinare la riduzione dell'efficacia contraccettiva di UPA [3], pertanto è necessario indagare il dato anamnestico di terapia ormonale (contraccettiva o sostitutiva) nei 5 giorni antecedenti l'assunzione di UPA e considerare in tali casi l'utilizzo di levonorgestrel (LNG).
L'inizio di una contraccezione ormonale regolare a base di progestinici o estro/progestinici deve essere ritardata di almeno 5 giorni dopo l'assunzione di UPA per non ridurne l'efficacia [3].
- Farmaci induttori enzimatici
È necessario avvisare la donna che l'utilizzo di farmaci induttori enzimatici, come il CYP450 (di seguito il link) può ridurre l'efficacia di UPA [3].
In caso di assunzione di farmaci induttori enzimatici nelle 4 settimane precedenti, nelle donne in cui IUD non è indicato o accettato, una nota AIFA [7] raccomanda l'utilizzo di LNG raddoppiando la dose abituale (3 mg). Una doppia dose di UPA non è raccomandata [1].
- Farmaci che influiscono sul pH gastrico
Studi di farmacocinetica hanno dimostrato che l'assunzione concomitante di farmaci inibitori di pompa protonica e UPA a dosi inferiori a 30 mg può determinare una riduzione della concentrazione ematica di quest'ultimo [3]. Tale interazione è riportata in scheda tecnica del farmaco, tuttavia non ne è stata determinata la rilevanza clinica per la somministrazione delle dosi raccomandate per la CE [6].
- Antiretrovirali per la profilassi post-esposizione ad HIV
In caso sia necessario intraprendere profilassi post-esposizione in seguito a un rapporto non protetto, i farmaci attualmente raccomandati dalla British Association of Sexual Health and HIV (tenofovir, emtricitabina e raltegravir) [8] non inducono riduzione dell'efficacia della CE orale [4].
Le conoscenze riguardo l'impatto del peso corporeo e dell'indice di massa corporea (body mass index, BMI) sull'efficacia della CE orale sono incerte.
Nel 2014, l'European Medicines Agency (EMA), in una revisione della letteratura (RS) [9] su contraccezione di emergenza a base di UPA e LNG, ha concluso che le prove disponibili sono limitate e non abbastanza forti da affermare con certezza che i contraccettivi orali siano meno efficaci in caso di sovrappeso o obesità. Il documento raccomanda il suo utilizzo nelle donne di qualsiasi peso, in considerazione dei maggiori benefici rispetto ai rischi derivanti da una gravidanza indesiderata.
La linea guida del Regno Unito ricorda che UPA potrebbe essere meno efficace nelle donne di peso superiore a 85 Kg o con BMI >30 Kg/m2, sulla base di alcune meta-analisi e di recenti studi di farmacocinetica [3]: una meta-analisi [10] riporta un aumento non significativo del rischio di gravidanza tra le donne obese (BMI >30 kg/m2) rispetto a quelle con BMI con BMI inferiore a25 kg/m2(OR 2.62, IC 95%: 0.89, 7.0). Una successiva meta-analisi [11] ha rilevato una efficacia di UPA inferiore in donne con BMI >30 Kg/m2 e in donne di peso > 85 kg, riportando un rischio di gravidanza raddoppiato.
UPA viene escreto nel latte materno in piccola quantità, visto l'elevato legame con le proteine plasmatiche (e-lactancia). Ciononostante, dal momento che l'effetto sui neonati/lattanti non è stato studiato, in scheda tecnica del farmaco è riportata la raccomandazione di evitare l'allattamento per una settimana [6] o, in alternativa, di considerare l'utilizzo di LNG.
La scarsa biodisponibilità orale di ulipristal, unitamente all'elevato legame con le proteine plasmatiche, fanno invece categorizzare questo farmaco come a rischio molto basso in caso di allattamento (e-lactancia), pur in assenza di studi clinici.
L'efficacia di UPA nel prevenire una gravidanza è stata stimata tra 60% e 80% [3].
Un RCT di non inferiorità [12] ha verificato che UPA non è meno efficace di LNG se assunto entro 72 ore dal rapporto a rischio (n=1969 donne; OR: 0.68; IC 95%: 0.35, 1.31) in una popolazione di donne che non utilizzava un contraccettivo ormonale abituale. Gli autori hanno combinato i risultati di questo studio con quelli di un precedente RCT di non inferiorità [13] che aveva coinvolto 1549 donne, condotto con gli stessi farmaci, assunti esclusivamente entro 72 ore dal rapporto a rischio. I risultati della metanalisi (n=3515 donne), corretti sulla base di una analisi di regressione logistica, mostrano - in misura statisticamente significativa, con valore superiore dell'intervallo di confidenza vicino all'unità - un tasso di gravidanze inferiore con UPA rispetto a LNG quando assunti entro 24 ore (OR:0.35; IC 95%: 0.11, 0.93) ed entro 72 ore (OR: 0.58; IC 95%: 0.33, 0.99) dal rapporto a rischio.
Come riporta anche una successiva RS [14], i dati di questa metanalisi vanno interpretati con attenzione, in quanto:
Nonostante questi limiti, la linea guida inglese riconosce UPA come il contraccettivo orale più efficace e di prima scelta in assenza di controindicazioni [3].
UPA è inefficace se assunto dopo l'avvenuta ovulazione [3]. L'efficacia di UPA è ridotta dalla recente assunzione di progestinici e teoricamente modificata da obesità, utilizzo di farmaci induttori enzimatici e inibitori di pompa protonica (vedi sopra precauzioni di utilizzo).
Non esistono evidenze che suggeriscano che la CE orale sia meno efficace se utilizzata ripetutamente.
L'utilizzo di UPA è sconsigliato in caso di [3]:
Una revisione sistematica dei dati di sicurezza correlati all'utilizzo della CE riporta che gli eventi avversi sono rari nelle donne in buona salute [16]. Tuttavia le evidenze sull'utilizzo di UPA sono limitate [3].
Tra le reazioni avverse comuni (da superiori o uguali a 1/100 a inferiori a 1/10), la scheda tecnica del farmaco [6] riporta: disturbi dell'umore, cefalea, capogiri, nausea, dolore addominale, mialgia, dolore dorsale, dismenorrea, dolore pelvico, tensione mammaria, affaticamento.
Uno studio di fase III [11] in 2375 donne che avevano assunto UPA ha riportato una frequenza di ritardo mestruale inferiore a 7 giorni nel 75% del campione analizzato, con ritardi superiori a 20 giorni nel 4% delle donne. Un decimo delle pazienti lamentava perdite ematiche intermestruali. Un ritardo superiore a 7 giorni è più probabile se UPA viene somministrato prima dell'ovulazione. Secondo una RS di 2 RCT di alta qualità (n=3593 donne), il ritardo mestruale è più frequente in caso di assunzione di UPA rispetto a LNG (RR:1.65, IC 95%: 1.42,1.92) [17]. È raccomandata l'esecuzione di un test di gravidanza in caso di ritardo superiore a 7 giorni [3].
Gli studi post-marketing non hanno evidenziato un aumento statisticamente significativo dell'incidenza di gravidanza ectopica rispetto alla popolazione generale [3].
1. Brache V, et al. Ulipristal acetate prevents ovulation more effectively than Levonorgestrel: analysis of pooled data from three randomized trials of emergency contraception regimens. Contraception 2013;88:611-8. [Medline]
2. Li HWR, et al. Efficacy of ulipristal acetate for emergency contraception and its effect on the subsequent bleeding pattern when administered before or after ovulation. Hum Reprod 2016;31:1200-07. [Medline]
3. Faculty of Sexual and Reproductive Healthcare of the Royal College of the Obstetricians and Gynaecologists (FSRH). Emergency contraception. Londra, 2017 (modificato dicembre 2020). [Testo integrale].
4. World Health Organization (WHO). Medical eligibility criteria for contraceptive use, 5th edition. Ginevra, 2015. [Testo integrale].
5. International Consortium for Emergency Contraception (ICEC), International Federation of Gynecology and Obstetrics (FIGO). Repeated use of emergency contraceptive pills: the facts. New York: ICEC-FIGO, 2015. [Testo integrale]
6. Agenzia italiana del farmaco (AIFA). Scheda tecnica di EllaOne. Roma, 2017. [Testo integrale].
7. Agenzia italiana del farmaco (AIFA). Contraccezione ormonale di emergenza a base di levonorgestrel: nuove raccomandazioni per le utilizzatrici di farmaci induttori degli enzimi epatici. Roma, 2017. [Testo integrale].
8. British Association for Sexual Health and HIV. UK Guideline for the use of HIV post- exposure prophylaxis following sexual exposure (PEPSE) 2015. Londra, 2015. [Testo integrale]
9. Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP). Levonorgestrel and ulipristal remain suitable emergency contraceptives for all women, regardless of bodyweight. Londra, 2014. [Testo integrale].
10. Glasier A, et al. Can we identify women at risk of pregnancy despite using emergency contraception? Data from randomized trials of ulipristal acetate and levonorgestrel. Contraception 2011;84:363-7 [Medline]
11. Moreau C, et al. Results from pooled phase III studies of ulipristal acetate for emergency contraception. Contraception 2012;86:673-80. [Medline]
12. Glasier AF, et al. Ulipristal acetate versus levonorgestrel for emergency contraception: a randomised non-inferiority trial and meta-analysis. Lancet 2010;375:555-62. [Medline]
13. Creinin M, et al. Progesterone receptor modulator for emergency contraception: a randomized controlled trial. Obstet Gynecol 2006;108:1089-97. [Medline]
14. Cheng L, et al. Interventions for emergency contraception. Cochrane Database Syst Rev 2008;(2):CD001324. [Medline]
15. Agenzia italiana del farmaco (AIFA). Nota informativa importante su EllaOne® (ulipristal acetato). Roma, 2016. [Testo integrale].
16. Jatlaoui TC, et al. Safety data for levonorgestrel, ulipristal acetate and Yuzpe regimens for emergency contraception. Contraception 2015;93:93-112. [Medline]
17. Shen J, et al. Interventions for emergency contraception. Cochrane Database SystRev. 2017,8:CD001324. [Medline]
Data di pubblicazione: 01.01.2021