La morte materna costituisce un rilevante indicatore di salute che rispecchia l'efficacia e appropriatezza delle cure di un sistema sanitario e anche uno dei principali indicatori di disuguaglianza sociale all'interno di un paese. Per questo motivo, nonostante la maggior parte delle morti materne nel mondo avvenga nei paesi con scarse risorse, anche nei paesi a sviluppo avanzato come l'Italia, dove la morte materna rappresenta un evento raro per il miglioramento delle condizioni socio-economiche e per la riduzione del numero dei figli, risulta cruciale istituire un sistema di sorveglianza della mortalità materna.
La morbosità materna grave (near miss) rappresenta un altro indice della qualità assistenziale perinatale e include i casi di donne che, a seguito della gravidanza, hanno sviluppato una complicazione ostetrica potenzialmente fatale. L'Organizzazione mondiale della sanità (WHO) raccomanda di utilizzare questa enunciazione, anziché quella di severe acute maternal mobidity, - perché riflette meglio il concetto di persona sopravvissuta a un evento a rischio di decesso - e fornisce la seguente definizione: "una donna che sarebbe deceduta, ma che è sopravvissuta alle complicazioni insorte durante la gravidanza, il parto o entro 42 giorni dal termine della gravidanza stessa".
Il concetto di morbosità materna grave è relativamente nuovo in campo ostetrico e sta acquisendo sempre maggiore importanza, in particolare nei Paesi con bassi rapporti di mortalità materna. La raccolta di informazioni relative ai near miss risulta utile per identificare criticità e priorità di intervento in ambito ostetrico, sia per la maggiore prevalenza di questi esiti - che consente di giungere a conclusioni più robuste in tempi più rapidi - che per l'opportunità di comprendere i fattori di rischio e interrompere la catena di eventi che dalla morbosità grave possono portare al decesso.
Il rapporto di mortalità materna (MMR) derivante da statistiche
ufficiali è sottostimato in tutti i Paesi, compresi quelli in cui la
popolazione è censita universalmente dai registri civili e con certificato
medico per l'attribuzione della causa di morte. La mancata rilevazione o errata
classificazione dei casi di morte deve essere tenuta in considerazione
particolarmente in quei Paesi, come l'Italia, con stime di MMR molto basse. L'underreporting non solo minimizza
l'incidenza della MM, ma può distorcerne il profilo, se la causa delle morti
materne identificate differisce da quelle non identificate. Nei Paesi europei, attraverso
rilevazioni ad hoc, si osservano
sottostime variabili da 20% a 60% nei MMR calcolati attraverso l'analisi dei
flussi informativi correnti. In Italia, nella più recente valutazione
effettuata nell'ambito del progetto ISS-Regioni, la sottostima calcolata nell'arco
temporale 2006-2012 è risultata pari a 58.2%. L'istituzione di un sistema di
sorveglianza attiva della mortalità materna, attraverso l'utilizzo di più fonti
di informazione, permette di ottenere in maniera stabile stime più precise e
attendibili del fenomeno e anche di raccogliere informazioni utili all'analisi
dei casi.
La Regione Emilia-Romagna ha collaborato e sostenuto con continuità una serie di progetti multiregionali, in collaborazione con il Ministero della salute e coordinati dall'Istituto superiore di sanità (ISS), con l'obiettivo di raccogliere informazioni sulla mortalità e sulla grave morbosità materne.
I risultati dei progetti realizzati hanno permesso di validare e implementare anche in Italia un sistema di sorveglianza della mortalità, su modello delle confidential enquires del Regno Unito, affiancato a quello della grave morbosità materna, per monitorare non solo l'andamento del fenomeno, ma anche i suoi determinanti, al fine di migliorare la qualità e la sicurezza dell'assistenza alla gravidanza, parto e puerperio.
Italian obstetric surveillance system (ItOSS) è la componente italiana di International network of obstetric survey system (Inoss) e raccoglie i dati in Emilia-Romagna e in altre 9 regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna), coprendo il 77% dei nati del Paese; nel 2017 è stato riconosciuto come uno dei Sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale e regionale (DPCM 3 marzo 2017; GU 12 maggio 2017, n. 109).
Formazione a distanza
Con le informazioni rese disponibili dalle attività di sorveglianza ostetrica e con il contributo dei clinici coinvolti, ItOSS ha selezionato gli argomenti sui quali prioritariamente investire in formazione a distanza. I corsi FAD attualmente disponibili sono Emorragia post partum: terza edizione (2017) e Disordini ipertensivi: seconda edizione (2017). I materiali didattici sono aggiornati ed evidence based. Per ogni corso sono disponibili un dossier informativo teorico, da scaricare e stampare, e 5 casi clinici a step progressivi, con domande a risposta multipla, che valutano la capacità di applicare le nozioni acquisite nella pratica clinica quotidiana. I corsi FAD di ItOSS, facilmente accessibili on line, consentono di acquisire gratuitamente crediti ECM. Informazioni su come accedere ai corsi in EpiCentro - Sorveglianza ostetrica.
Rapporto Mortalità e morbosità materne in Emilia-Romagna 2001-2007
Rapporto Mortalità e morbosità materne in Emilia-Romagna 2008-2016