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Mortalità e morbosità materne in Emilia-Romagna Rapporto 2008-2016

 
 

Le attività di sorveglianza della mortalità emorbosità materne avviate in Regione Emilia-Romagna nel 2001 sono proseguite esi sono negli anni consolidate. L'ultimo Rapporto pubblicato contiene le informazioni relative al periodo2008-2016 [1]. 

 

Mortalità materna

Sorveglianza retrospettiva tramite record-linkage
Utilizzando e linkando i registri di mortalità e le schede di dimissione ospedaliera nel periodo dal 2008 al 2015 è stato possibile identificare 45 casi di morti materne: 31 durante la gravidanza o entro 42 giorni dal suo termine e 14 tardive (da 42 a 365 giorni dal termine della gravidanza).
Il rapporto di mortalità materna (MMR) è pari a 8.2 casi ogni 100.000 nati vivi. Questo dato è in linea con quello complessivo (8.7 ogni 100.000 nati vivi) rilevato dall'Istituto superiore di sanità (ISS) in 10 regioni, compresa l'Emilia-Romagna, nel periodo 2006-2012 [2].
Il MMR si modifica per gruppo di età: 5.8 per le donne

 

Morbosità materna grave 
Nell'ambito di una ricerca finanziata dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) e coordinata dall'ISS, che ha coinvolto altre 5 regioni oltre all'Emilia-Romagna  [4], lo studio dei casi di near miss ostetrici si è concentrato, nel periodo ottobre 2014-settembre 2016, sui casi di emorragia grave del post-partum associata o meno a rottura d'utero, placenta accreta/precreta, isterectomia del post-partum. Nel periodo di osservazione sono stati segnalati 170 casi di near miss ostetrici associati a emorragia grave per un tasso di morbosità materna correlata a emorragia pari a 2.4/1000 parti. Similmente alla mortalità materna, anche la morbosità si associa alla maggiore età materna (RR: 2.59; IC 95%: 1.91, 3.51 per le donne di età ≥35 anni), mentre non differisce in base alla nazionalità, all'indice di massa corporeo, alla parità. Aumenta invece, in maniera statisticamente significativa, il rischio nelle donne sottoposte ad almeno un precedente taglio cesareo (RR: 3.81; IC 95%: 2.77, 5.24), a procreazione medicalmente assistita (PMA) (RR: 4.23; IC 95%: 2.57, 6.96), o che hanno un parto vaginale operativo (RR: 3.38; IC 95%: 1.93, 5.93) o parto con taglio cesareo (RR: 3.72; IC 95%: 2.70, 5.12). Aumenta anche il rischio per le gravidanze pretermine e in caso di neonato di basso peso, anche se l'influenza indipendente di questi fattori rispetto alla PMA, all'età materna e al taglio cesareo andrebbe quantificata.

 
 
 

Formazione a distanza
Con le informazioni rese disponibili dalle attività di sorveglianza ostetrica e con il contributo dei clinici coinvolti, ItOSS ha selezionato gli argomenti sui quali prioritariamente investire in formazione a distanza. I corsi FAD attualmente disponibili sono Emorragia post partum: terza edizione (2017) e Disordini ipertensivi: seconda edizione (2017). I materiali didattici sono aggiornati ed evidence based. Per ogni corso sono disponibili un dossier informativo teorico, da scaricare e stampare, e 5 casi clinici a step progressivi, con domande a risposta multipla, che valutano la capacità di applicare le nozioni acquisite nella pratica clinica quotidiana. I corsi FAD di ItOSS, facilmente accessibili on line, consentono di acquisire gratuitamente crediti ECM. Informazioni su come accedere ai corsi in EpiCentro - Sorveglianza ostetrica.

 
 

Bibliografia

1. Spettoli D, et al. Mortalità e morbosità materna in Emilia-Romagna 2008-2016. Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2018 
2. Maraschini A, et al. La prima stima nazionale della mortalità materna attraverso procedure di record-linkage realizzate grazie alla collaborazione ISS-ISTAT e Ministero della Salute. Presentazione Roma: Istituto Superiore di Sanità, gennaio 2018 [Testo integrale]
3. Comité national d'experts sur la mortalité maternelle (CNEMM). Enquête nationale confidentielle sur les morts maternelles. France, 2007-2009. Paris: Inserm, 2013 [Testo integrale]
4. Donati S, et al. Il progetto sui near miss emorragici in ostetricia: finalmente dati population-based italiani. Presentazione Roma: Istituto Superiore di Sanità, gennaio 2018. [Testo integrale]




 
 
 
 

Data di pubblicazione: 31.01.2018

  1. SaperiDoc
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