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In breve
Linee guida di agenzie di salute e società scientifiche non considerano gli esami ematologici un requisito preliminare necessario all'inizio della contraccezione ormonale.
L'anemia non è una condizione che pregiudica l'utilizzo di alcun metodo contraccettivo [1-3]. La valutazione della concentrazione ematica di emoglobina non è mai raccomandata prima dell'inizio della contraccezione [2].
L'Organizzazione mondiale della sanità -World Health Organization (WHO) riporta che, quando disponibile, la valutazione dell'emoglobina contribuisca in modo sostanziale all'utilizzo sicuro del dispositivo intrauterino (intrauterine device- IUD) al rame, in quanto può portare a minime variazioni della concentrazione di emoglobina nelle utilizzatrici, tuttavia la mancata valutazione non costituisce un criterio di esclusione [4-5]. Una revisione sistematica (RS) ha valutato l'impatto di IUD al rame sulla concentrazione di emoglobina in donne anemiche e non anemiche rispetto a donne non utilizzatrici di IUD o in terapia ormonale [6].
Per quanto riguarda le donne con preesistente anemia (Hb inferiore a 12 g/dL), la RS include 4 studi (1 trial randomizzato e 3 studi prospettici di coorte) di scarsa qualità, non esegue metanalisi dei dati e riporta i risultati dei singoli studi. Tutti gli studi inclusi sono caratterizzati da numerosità limitata del campione (inferiore a 150 partecipanti in tutti gli studi) e alcuni di essi sono limitati da alta percentuale di perdita al follow up (fino al 39%): nelle donne anemiche il trial randomizzato (RCT) e uno degli studi prospettici non evidenziano variazioni significative delle concentrazioni di emoglobina, mentre 2 studi prospettici riportano riduzione dei livelli di emoglobina statisticamente significativi, ma non clinicamente rilevanti dopo 12 mesi di utilizzo (intervallo da −0.41 a -0.16 g/dL). Nelle donne non anemiche la RS identifica 21 studi (12 RCT e 12 studi prospettici) che mostrano una riduzione di emoglobina variabile ma non clinicamente significativa (range tra −2.2 e -0.37 g/dL dopo 12 mesi di utilizzo).
La presenza isolata di dislipidemie non è una condizione che pregiudica l'utilizzo di alcun metodo contraccettivo [1-3]. La valutazione biochimica del bilancio lipidico non è mai raccomandata prima dell'inizio della contraccezione [3].
Una RS con lo scopo di valutare le prove relative agli esiti sulla salute delle donne che hanno eseguito esami di laboratorio prima di iniziare la contraccezione, rispetto a nessun intervento, non ha individuato studi che ne provino l'efficacia [7]. La RS riporta solo uno studio longitudinale prospettico che valuta la modificazione delle concentrazioni di trigliceridi, colesterolo totale, VLDL (very low density lipoprotein) e HDL (high density lipoprotein) in 703 donne in terapia con estroprogestinico orale (20 mcg etinil-estradiolo + 150 mcg desogestrel), iniezione progestinica intramuscolare o contraccezione non ormonale. Nel gruppo di donne in terapia estroprogestinica è riportato un aumento dei valori di tutti i lipidi analizzati, mentre nelle donne in terapia iniettiva si osserva una temporanea riduzione delle HDL che si risolve spontaneamente dopo 6 mesi di utilizzo. Tutte le variazioni registrate rispetto alle utilizzatrici di contraccezione non ormonale risultano statisticamente significative, ma clinicamente non rilevanti (es. aumento di 2% della concentrazione di colesterolo totale dopo 6 mesi di assunzione di estroprogestinico e rischio raddoppiato di valori lievemente superiori a 200 mg/dL dopo 3 anni di utilizzo; OR: 2.69; IC95:1.62, 4.47) [8].
La patologia epatica grave, come epatite virale acuta, cirrosi scompensata, colestasi e carcinoma epatocellulare, rappresenta una controindicazione all'utilizzo di contraccezione ormonale (compresi IUD medicati), mentre la contraccezione intrauterina con IUD al rame non è mai controindicata [6-8].
Lo screening mediante valutazione di laboratorio della funzionalità epatica non è mai raccomandato nelle donne asintomatiche candidate a contraccezione ormonale [9-10], in quanto le condizioni sopra elencate sono generalmente clinicamente sintomatiche e difficilmente rimangono non diagnosticate [9]. Non esistono prove di efficacia che dimostrino che l'utilizzo di contraccettivi ormonali modifichi la progressione o la gravità delle patologie epatiche [12].
La presenza di diabete non complicato non controindica l'utilizzo di alcun metodo contraccettivo. In caso di diabete complicato (es. nefropatia, retinopatia, neuropatie), invece, è sconsigliato l'utilizzo di estroprogestinici [1-3].
Lo screening mediante dosaggio della glicemia non è raccomandato prima dell'inizio della contraccezione ormonale a causa della bassa prevalenza di diabete complicato non diagnosticato nella popolazione femminile in età fertile [9]. Una RS della letteratura con lo scopo di valutare gli esiti sulla salute delle donne che utilizzano metodi contraccettivi in presenza o assenza di valutazione preliminare della glicemia, non individua prove di efficacia rispetto al quesito proposto [7].
Una revisione narrativa della letteratura con lo scopo di valutare l'influenza dei contraccettivi orali sull'omeostasi glucidica non identifica prove che evidenzino significative alterazioni indotte da estroprogestinici contenenti dosaggi di etinil-estradiolo (EE) inferiori a 35 mcg nei livelli di glicemia, profilo di secrezione di insulina e risposta glicemica dopo carico orale di glucosio [9].
Una precedente RS di RCT con lo scopo di valutare le modificazioni indotte dai contraccettivi ormonali sul metabolismo dei carboidrati nelle donne non diabetiche identifica 31 RCT che confrontano tra loro diversi regimi contraccettivi (estroprogestinici orali con diversi principi e dosaggi, pillola progestinica, contraccettivi iniettabili, anello vaginale e impianto sottocutaneo) [10]. Nessuno degli studi arruolati confronta gli esiti rispetto a placebo o non utilizzo di contraccezione ormonale. Non esistono evidenze di aumento statisticamente significativo della glicemia in nessuno dei regimi ormonali presi in considerazione; le prove analizzate riportano variazioni dei livelli di insulinemia in alcuni regimi: lieve aumento nelle donne utilizzatrici di pillola contenente 50 mcg di EE + 125 mcg di levonorgestrel (LNG) rispetto alle utilizzatrici di pillole a maggiori dosaggi, quali 30-40-50 mcg EE + 50-75-125 mcg LNG (differenza media, MD: 20.30; IC 95%: 4.24, 36.36) e sensibile riduzione della insulinemia (MD: -204.51; IC95%: -389.64, -19.38) nelle utilizzatrici di anello vaginale (15 EE + 120 etonogestrel) rispetto alla combinazione orale di 20 EE + 100 LNG.
La presenza di mutazioni trombogeniche e di anticorpi antifosfolipidi controindicano l'utilizzo di contraccettivi ormonali estro-progestinici per l'aumentato rischio di esiti trombo-embolici [1-3]. Tuttavia, gli studi costo-efficacia compresi nella linea guida di Centers fo Disease Control and Prevention (CDC), a causa della rarità di tale condizione, non giustificano l'esecuzione dello screening universale per le mutazioni trombogeniche prima di iniziare contraccettivi estroprogestinici [4].
1. World Health Organization. Medical Eligibility Criteria for Contraceptive Use. Geneva: WHO, 2015 (5th edition). [Testo integrale]
2. Curtis KM et al for Center disease Control and Prevention. U.S. Medical Eligibility Criteria for Contraceptive Use, MMWR Recomm Rep. Atlanta, CDC: 2016. [Testo integrale]
3. Faculty of Sexual and Reproductive Healthcare of the Royal College of the Obstetricians and Gynaecologists (FSRH). UK medical eligibility criteria for contraceptive use. London: RCOG, 2016. [Testo integrale].
4. Curtis KM et al. U.S. Selected Practice Recommendations for Contraceptive Use, 2016. MMWR Recomm Rep. 2016;65:1-66. [Medline]
5. World Health Organization.Selected practice recommendations for contraceptive use. Geneva: WHO, 2016 (3th edition). [Testo integrale]
6. Tepper NK et al. Hemoglobin measurement prior to initiating copper intrauterine devices: a systematic review. Contraception 2013;87:639-44. [Medline]
7. Tepper NK et al. Laboratory screening prior to initiating contraception: a systematic review. Contraception 2013;87:645-9. [Medline]
8. Berenson AB et al. Effect of injectable and oral contraceptives on serum lipids. Obstet Gynecol 2009;114:786-94. [Medline]
9. Gourdy P. Diabetes and oral contraception. Best Pract Res Clin Endocrinol Metab. 2013;27:67-76. [Medline]
10. Lopez LM. Steroidal contraceptives: effect on carbohydrate metabolism in women without diabetes mellitus. Cochrane Database Syst Rev. 2012;4:CD006133. [Medline]
Data di pubblicazione: 31.01.2019