Menu
La somministrazione di immunoglobuline anti-D può raramente provocare reazioni allergiche, mentre non sono dimostrati effetti collaterali sul feto o sul neonato.
Le immunoglobuline anti-D provengono da plasma di donatori controllati e la possibilità di trasmissione di malattie virali è molto basso (il prodotto utilizzato in Gran Bretagna è di produzione statunitense e il rischio di trasmissione è stato stimato in 1 per 10.000 bilioni di dosi).
Un test, applicabile su larga scala, per la determinazione del fattore Rh fetale dal DNA circolante nel plasma materno, effettuato prima della 28a settimana, consentirebbe di eseguire la profilassi solo in caso di feto Rh positivo.
1. Avent ND et al. Prenatal determination of fetal blood group status. Vox Sang 2000;78:155-62 [Medline]
2. Finning K, Martin P, Daniels G. A clinical service in the UK to predict fetal Rh (Rhesus) D blood group using free fetal DNA in maternal plasma. Ann N Y Acad Sci 2004;1022:119-23 [Medline]
3. Costa JM, Gautier E, Benachi A. Genetic analysis of the fetus using maternal blood.Gynecol Obstet Fertil 2004;32:646-50 [Medline]
4. Daniels G, Finning K, Martin P, Soothill P. Fetal blood group genotyping from DNA from maternal plasma: an important advance in the management and prevention of haemolytic disease of the fetus and newborn. Vox Sang 2004;87:225-32 [Medline]
5. Moise KJ Jr. Management of rhesus alloimmunization in pregnancy. Obstet Gynecol 2002;100:600-11. Erratum in: Obstet Gynecol 2002;100:833 [Medline]
Data di pubblicazione: 11.12.2008