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Metodi di barriera

Quali sono e come funzionano

 

Preservativo maschile o profilattico

Membrana in lattice di gomma o in materiale anallergico latex free, di dimensioni variabili in lunghezza e diametro. Viene posizionato sul pene e raccoglie lo sperma, impedendone la fuoriuscita in vagina.
Modo di utilizzo: il preservativo maschile deve essere srotolato sul pene in erezione prima di qualsiasi contatto genitale. Dopo l'eiaculazione, il ritiro del pene dalla vagina deve avvenire prima della completa remissione dell'erezione, mantenendo fermo il preservativo alla base del pene, che deve essere rimosso lontano dall'area genitale [1].

Preservativo femminile

Guaina trasparente di circa 17 cm a fondo cieco, con un anello flessibile su entrambe le estremità. Può essere di diversi materiali (gomma in lattice, o latex free come nitrile o poliuretano), si inserisce nella vagina prima di un rapporto sessuale, raccoglie lo sperma e ne impedisce la fuoriuscita in vagina.
Modo di utilizzo: il preservativo femminile deve essere introdotto in vagina posizionando internamente l'anello più piccolo a fondo cieco, mentre l'anello di maggiori dimensioni deve rimanere all'esterno della vagina coprendo la vulva. La rimozione deve avvenire ruotando l'anello esterno per chiuderlo ed evitare la fuoriuscita di liquido seminale nella zona genitale [1].


I preservativi maschili e femminili devono essere conservati lontani da fonti di calore e da oggetti contundenti, maneggiati con attenzione per non essere danneggiati e non utilizzati oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Non possono essere utilizzati contemporaneamente e devono essere sostituiti dopo ogni rapporto.

Diaframma

Cupola di materiale morbido (silicone o lattice) con bordo più spesso ma flessibile, di diametro variabile tra 55 e 95 mm, che si pone come barriera davanti alla cervice uterina. In Italia risultano essere disponibili: Omniflex e Archiflex della ditta Milex, in otto misure, e il monotaglia Caya della ditta MedIntim.
Modo di utilizzo: il diaframma deve essere posto a copertura della cervice, viene inserito dalla donna profondamente in vagina (dove resta fermo grazie alla conformazione naturale delle ossa pubiche) prima dell'inizio del rapporto sessuale e rimosso non prima che siano trascorse 6 ore dall'avvenuto rapporto; i modelli in lattice possono rimanere in vagina fino a 30 ore. L'inserimento richiede la valutazione preliminare da parte di un professionista (ginecologo, ostetrica) e un adeguata formazione pratica della paziente [1].
Gli esperti, in assenza di studi clinici, raccomandano di associare al diaframma l'utilizzo di creme o gel spermicidi, da applicare sulla superficie concava ed eventualmente sui bordi non più di 3 ore prima del rapporto. L'utilizzo dello spermicida è raccomandato dalla linea guida inglese FSRH [1], sulla base di opinione di esperti, in carenza di prove di efficacia. Alcuni spermicidi possono contenere nonossinolo, il cui utilizzo frequente (più di una volta al giorno) può irritare l'epitelio vaginale. L'applicazione di spermicida va ripetuta, senza rimuovere il diaframma, prima di un ulteriore rapporto sessuale oppure se sono passate più di tre ore dalla prima applicazione e si prevede di avere un rapporto a breve.

Cappuccio cervicale

Coppetta di 2-3 cm che viene posizionata in corrispondenza della cervice uterina, con meccanismo di azione simile al diaframma. Non è un dispositivo medico registrato in Italia.

 

Bibliografia

1.Faculty of Sexual and Reproductive Healthcare of the Royal College of the Obstetricians and Gynaecologists (FSRH). Barrier Methods for Contraception and STI Prevention Clinical Effectiveness Unit (Updated 2015). London: RCOG, 2012. [Testo integrale]

Data di pubblicazione: 16.01.2019

 
 
  1. SaperiDoc
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