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Influenza in gravidanza

 

Che cos'è l'influenza?

 

L'influenza è una patologia infettiva acuta caratterizzata da febbre, malessere e sintomi respiratori. Il decorso, da lieve a moderato, può complicarsi, soprattutto in soggetti a rischio (come quelli che soffrono di asma o cardiopatie). Il tasso di mortalità complessivo stimato legato all'influenza è di 13.8 decessi ogni 100.000 persone ogni anno [1-2].
È causata dai virus influenzali, classificati nei tipi A, B e C sulla base delle proteine del core. I virus A sono classificati in sottotipi in base a due proteine di superficie: emoagglutinina (H, hemagglutinin) e neuroaminidasi (N, neuraminidase) dalle cui caratteristiche deriva la specifica sigla identificativa, ad esempio "virus A/H1N1". I virus B si sono evoluti in due lignaggi antigenicamente distinti dalla metà degli anni '80 rappresentati dai virus B/Yamagata e B/Victoria. A partire dalla primavera del 2020, già dall'inizio dell'emergenza pandemica da COVID-19, è stato osservato nel mondo un rapido decremento nella circolazione dei virus influenzali, fino all'estate del 2021. Successivamente, dopo il graduale ritorno a una normale circolazione dei virus influenzali, non sono state, tuttavia, più riportate identificazioni confermate di ceppi B/Yamagata, suggerendo che, da allora, questo lignaggio potrebbe ritenersi estinto.  I virus C raramente causano malattia nell'uomo [1].
Poiché la trasmissione interumana del virus dell'influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce o il contatto con superfici  contaminate dalle secrezioni respiratorie, una buona igiene (lavaggio regolare e accurato delle mani, utilizzo di disinfettanti a base alcolica, copertura di bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, isolamento in caso di sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili soprattutto in fase iniziale) gioca un ruolo fondamentale tra le misure non farmacologiche di prevenzione. Le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomatologia influenzale possono contribuire a ridurre le infezioni tra i contatti stretti [1].
Le caratteristiche antigeniche dei virus antinfluenzali variano rapidamente e non permettono all'uomo di sviluppare una immunità duratura nei confronti della malattia, che si manifesta più volte nel corso della vita. I picchi di malattia influenzale si manifestano periodicamente in forma epidemica stagionale (periodo tra autunno e inverno nei paesi a clima temperato) o pandemica (estesa oltre i singoli continenti, a intervalli irregolari). Nell'ultimo secolo si sono susseguite alcune importanti pandemie: la più conosciuta per i suoi effetti devastanti è stata l'influenza spagnola da virus A/H1N1 negli anni 1918-19, a cui sono seguite l'influenza asiatica da virus A/H2N2 nel 1957-58, l'influenza di Hong Kong da virus A/H3N2 nel 1969, l'influenza aviaria da virus A/H5N1 nel 1997 (di dimensioni limitate e tipica dei lavoratori a contatto con pollame) e l'influenza suina da virus A/H1N1 nel 2009 [3], in seguito alla quale la letteratura scientifica sulla malattia influenzale in gravidanza si è notevolmente arricchita.

 

Bibliografia

1. Ministero della Salute. Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025. Roma: Repubblica Italiana, 2019. [Testo integrale]
2. European Centre for Disease Prevention and Control: Seasonal influenza. [Ultimo accesso 13.11.2024]
3. Cohen J et al. Infectious Diseases, Elsevier, 4° ed. 2017; p. 1465

Data di pubblicazione: 13.11.2024

 
 
  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna