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I dati di sicurezza sull'utilizzo di farmaci antivirali inibitori della neuroaminidasi (NAI, neuraminidase inhibitors) in gravidanza sono rassicuranti. Le prove derivanti da studi osservazionali prospettici e retrospettivi, condotti in particolare su oseltamivir [1-3], non dimostrano una variazione statisticamente significativa del rischio di difetti congeniti in generale o di specifici organi e apparati nei neonati di donne esposte ai NAI in gravidanza, indipendentemente dall'epoca gestazionale al momento dell'assunzione. Soltanto uno studio multicentrico caso-controllo su 12.569 neonati rileva una associazione statisticamente significativa tra utilizzo di oseltamivir riferito dalle donne e malrotazione intestinale neonatale (3 casi su 21 esposti e 145 casi su 12.569 non esposti; OR: 10.7; IC 95%: 1.81, 45.2) [2]. L'elevato rischio di recall bias e l'ampio intervallo di confidenza della stima dell'associazione sono elementi di cautela nell'interpretazione di questo risultato.
Gli esiti avversi della gravidanza, quali basso peso alla nascita, basso indice di Apgar, parto prematuro, mortalità perinatale e morbosità neonatale, non sono stati osservati in misura statisticamente differente nelle gravidanze di donne trattate rispetto alle donne non trattate con NAI [1, 4].
1. Chambers CD et al. for OTIS Collaborative Research Group. Oseltamivir use in pregnancy: Risk of birth defects, preterm delivery, and small for gestational age infants. Birth Defects Res 2019;111:1487-93
2. Van Bennekom CM et al. Oseltamivir exposure in pregnancy and the risk of specific birth defects. Birth Defects Res. 2019;111:1479-86.
3. Ehrenstein V et al. Oseltamivir in pregnancy and birth outcomes.BMC Infect Dis 2018;18:519
4. Graner S et al.Neuraminidase inhibitors during pregnancy and risk of adverse neonatal outcomes and congenital malformations: population based European register study. BMJ 2017;356:j629
Data di pubblicazione: 01.03.2020