Testata per la stampa

CoVID-19 in gravidanza, parto e puerperio

 

Utilizzo dei DPI nell'assistenza alla gravidanza e al parto

 

Relativamente all'utilizzo di DPI (dispositivi di protezione individuale) nel contesto dell'assistenza territoriale e a livello ospedaliero, sono possibili tre scenari alternativi, la cui praticabilità discende direttamente dalla disponibilità di DPI (disponibilità che può cambiare nel tempo, che deve essere attentamente monitorata, anche con previsioni su un arco temporale ampio) [1,2]:

1. Attenendosi alle indicazioni delle agenzie di salute internazionali e considerando che 

  1. il parto vaginale non è procedura che genera aerosol e 
  2. qualora lo fosse, la trasmissione virale per aerosol non è stata documentata 

si raccomanda l'utilizzo di mascherine chirurgiche  associate a schermo di protezione per gli occhi, guanti e camice monouso (idrorepellente nel caso si prevedano procedure di esposizione a liquidi organici), sia a livello territoriale che a livello ospedaliero, ogni volta che si assista (distanza inferiore al metro e tempo di esposizione superiore a 15 minuti) una donna con sintomi sospetti o diagnosi certa di infezione da SARS-CoV-2

2. In via prudenziale - valorizzando la possibilità di infezione da SARS-CoV-2 anche in donne ancora asintomatiche (per il contact tracing si indica come fase potenzialmente contagiosa il periodo di 48 ore precedenti l'esordio dei sintomi) e in base alla disponibilità di DPI - si può prevedere l'utilizzo di mascherine chirurgiche, schermo di protezione per gli occhi, guanti e camice monouso (idrorepellente nel caso si prevedano procedure di esposizione a liquidi organici), sia a livello territoriale che a livello ospedaliero, ogni volta che si assista (distanza inferiore al metro e tempo di esposizione superiore a 15 minuti) una donna nel corso della gravidanza, al momento del parto o al puerperio, indipendentemente dalla presenza di sintomi

3. Pur in assenza di prove a sostegno della trasmissione del virus per aerosolal di fuori delle condizioni che ne determinano la produzione (lista sopra riportata), in via precauzionale e in base alla disponibilità di DPI, si può prevedere l'utilizzo di filtranti facciali associati a schermo di protezione per gli occhi, guanti e camice monouso (idrorepellente nel caso si prevedano procedure di esposizione a liquidi organici), a livello ospedaliero, per l'assistenza alla donna al momento del parto, sia che questo avvenga per via vaginale che per taglio cesareo

Similmente, i fumi  prodotti nel corso di piccoli interventi chirurgici che non coinvolgono le vie respiratorie (come nel caso di interventi di conizzazione cervicale) non risultano essere associati a produzione di aerosol e a maggiore dispersione del virus SARS-CoV-2. Anche in questi casi l'utilizzo di DPI, in via precauzionale e in base alla disponibilità, e in considerazione del numero di questo tipo di interventi, può prevedere il ricorso a filtranti facciali associati a schermo di protezione per gli occhi, guanti e camice monouso (idrorepellente nel caso si prevedano procedure di esposizione a liquidi organici).

In considerazione della disponibilità di facciali filtranti e del diverso rischio di esposizione del professionista in base al reparto e alla tipologia di pazienti assistiti, si raccomanda un uso estremamente responsabile di questi dispositivi, concordato con le Direzioni Sanitarie aziendali.

 

Bibliografia

1. Commissione consultiva tecnico-scientifica sul percorso nascita - Regione Emilia-Romagna. Nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Indicazioni per le professioniste e i professionisti del percorso nascita della regione Emilia-Romagna. Bologna (aggiornamento 22 marzo 2020)
2. Commissione consultiva tecnico-scientifica sul percorso nascita - Regione Emilia-Romagna. Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 - Approfondimento sui DPI. (aggiornamento 20 aprile 2020)

 
 
 
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito