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Screening per la sindrome di Down

GRUPPO DI LAVORO REGIONALE NIPT

 

In regione Emilia-Romagna è stata condotta, sulla base di una revisione sistematica della letteratura aggiornata a maggio 2015, una valutazione dell'accuratezza diagnostica, efficacia clinica e sicurezza dei Test Prenatali Non Invasivi (NIPT) al fine di formulare, utilizzando la metodologia GRADE [1], raccomandazioni relative al loro utilizzo e inserimento nel percorso di indagini prenatali per la diagnosi di aneuploidie cromosomiche fetali [2].

Nella valutazione relativa all'introduzione del NIPT in sostituzione del test combinato nella popolazione generale di donne gravide (strategia poi raccomandata dal gruppo di lavoro) sono stati inclusi 10 studi trasversali, giudicati di buona qualità, che confrontano l'accuratezza di NIPT rispetto ai test invasivi (amniocentesi o villocentesi) o all'esito rilevato alla nascita; la popolazione di donne (pari a 145.958) era rappresentata da donne con vario grado di rischio (dalla popolazione generale a donne a elevato rischio per aneuploidie in tre studi). In tabella 1 i risultati della metanalisi condotta.

 
Tabella 1. Accuratezza diagnostica rispetto alle maggiori aneuploidie di NIPT e test combinato [3].
 
 

Per la valutazione sui costi sono stati inclusi 6 studi, giudicati di buona qualità, che permettono di calcolare il costo incrementale per ogni diagnosi di sindrome di Down, per ogni evento avverso da test invasivo evitato e l'impatto sul budget. Considerando come costi mediani per NIPT 571 euro, per test combinato 104 euro e per test invasivo 935 euro, il gruppo di lavoro ha prodotto una stima dei costi (Tabella 2).

 
Tabella 2. Stima dei costi della strategia di utilizzo di NIPT proposto dal grupp di lavoro regionale [2].
 
 

Sulla base di questi studi il gruppo di lavoro regionale ha stimato che su una popolazione di gravide pari a 40.000 donne, considerando una probabilità pre-test per la sindrome di Down pari a 3.5/1000 (140 casi), il confronto fra test combinato e NIPT sarebbe il seguente:

  • test combinato: identifica 119/140 casi con trisomia 21, richiede l'esecuzione di 2112 test invasivi (1993 falsi positivi)
  • NIPT: identifica 139/140 casi con trisomia 21, richiede l'esecuzione di 175 test invasivi (36 falsi positivi)
 

La raccomandazione finale è quindi di introdurre NIPT per la popolazione generale delle donne gravide in Emilia-Romagna in sostituzione del test combinato per lo screening delle gravidanze di feti con sindrome di Down.

Successivamente lo stesso gruppo di lavoro, in collaborazione con il centro di HTA della Galizia, ha prodotto un documento sulla valutazione dello screening delle trisomie 21, 18 e 13 tramite NIPT [4], aggiornando la ricerca della letteratura a marzo 2017 e contattando le ditte produttrici dei test. Vengono identificati studi sull'uso di NIPT in alternativa al test combinato (5 studi con e 4 studi senza gruppo di comparazione), prove indirette sull'uso di NIPT come secondo livello dopo test combinato in donne ad alto rischio (26 studi), un solo studio su NIPT associato a test combinato nelle donne a rischio intermedio e, infine, 6 studi sull'accuratezza di NIPT in gravidanze gemellari. L'uso di NIPT come test primario è valutato in 136.544 gravidanze (885 aneuploidie; prevalenza 6.5/1000): la sensibilità risulta pari a 99.3% (IC95%: 97.8, 99.8), specificità 99.9% (IC95%: 99.8, 99.9), il valore predittivo positivo nei vari studi inclusi è compreso fra 80% e 100%, tranne che in uno studio dove è pari a 45.5% [5]. Il valore predittivo negativo risulta sempre superiore a 99%. Nella discussione gli autori evidenziano un problema con il follow up, incompleto nella gran parte degli studi, e la mancanza di dati relativi ai casi di altre malformazioni non rilevabili tramite NIPT. Concludono raccomandando l'esecuzione di studi per valutare il miglior protocollo di screening per i feti con sindrome di Down.

Sulla base di queste valutazioni, la regione Emilia-Romagna a partire da gennaio 2020 ha iniziato una sperimentazione per le donne gravide dell'area metropolitana di Bologna [6]: i risultati del test combinato vengono comparati con quelli del NIPT, sulla base dei risultati dei due test si indica l'eventuale esecuzione di test invasivo, che rimane l'unico test diagnostico per aneuploidie.

 
 
 
 

Bibliografia

1. Schünemann HJ et al. GRADE: grading quality of evidence and strength of recommendations for diagnostic tests and strategies. Br Med J 2008;336:1106-10 [Medline]
2. Ballini L, gruppo di lavoro regionale Test Prenatali Non Invasivi (NIPT). Gruppo di lavoro regionale Test Prenatali Non Invasivi (NIPT). Resoconto delle attività: marzo - giugno 2015. Regione Emilia-Romagna, Agenzia sanitaria e sociale regionale 28/12/2015 [Testo integrale] 
3. Messerlian GM et al. First trimester combined test and integrated tests for screening for Down syndrome and trisomy 18. Uptodate, aprile 2015 [pagina web]
4. Varela-Lema L et al. Screening of fetal trisomies 21, 18 and 13 by noninvasive prenatal testing. Rapid assessment of other health technologies using the HTA Core Model® for Rapid Relative Effectiveness Assessment. EUnetHTA Project ID: OTCA03. 2018 [Testo integrale] 
5. Bianchi DW et al. DNA sequencing versus standard prenatal aneuploidy screening. N Engl J Med 2014;370:799-808 [Medline]
6. Delibera n. 1894 del 04/11/2019 Disposizioni in ordine all'esecuzione del NIPT test nella regione Emilia-Romagna. [Testo integrale]

 

Data di pubblicazione: 26.01.2021

 
 
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