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HIV

Come ridurre il rischio di trasmissione al feto?

Il rischio di trasmissione materno-fetale dell'infezione può essere ridotto a meno del 2% con l'adozione di una serie di interventi.

1) LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE

Le raccomandazioni di Public Health Service Task Force, di British HIV Association (BHIVA) e di Canadian HIV Trials Network Working Group on Vertical HIV Transmission sul trattamento farmacologico delle donne HIV-positive in gravidanza possono essere così schematizzate:

- In tutte le gravide HIV-positive è raccomandata la chemioprofilassi con zidovudina per ridurre il rischio di trasmissione materno-fetale (mother-to-child transmission, MTCT), indipendentemente dalla carica virale e quindi anche nella donna con carica virale bassa che non necessita di terapia.
Il regime di trattamento standard prevede un dosaggio di 600mg al giorno suddiviso in due o tre somministrazioni. BHIVA raccomanda il trattamento a partire da 28-32 settimane di gravidanza e fino al termine. Questa assunzione limitata nel tempo dovrebbe minimizzare il rischio di farmaco-resistenza.
La zidovudina va anche somministrata per via endovenosa al momento del parto e per via orale al neonato per 4-6 settimane.

- Per la donna gravida non ancora in trattamento risultano praticabili diverse opzioni. BHIVA e Public Health Service Task Force raccomandano l'inizio del trattamento in base allo stato di immunocompetenza, applicando gli stessi parametri utilizzati per le donne non in gravidanza (conta dei CD4 10-20.000 copie/ml), con l'obiettivo di ridurre la carica virale a livelli non misurabili (

Bibliografia

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