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Il contatto pelle a pelle consiste nel mettere il neonato nudo, con addosso solo il pannolino, a pancia in giù sul torace nudo della mamma, in prossimità del seno.
Dopo la nascita il bambino ha bisogno di ritrovare quelle sensazioni che aveva nel ventre materno e il modo migliore per soddisfare questa esigenza è essere messo a contatto pelle a pelle con la sua mamma. In quella posizione il bambino ritrova il suo porto sicuro: riconosce l'odore della sua pelle, riascoltando la familiare melodia del battito cardiaco materno, riscoprendone il confortevole calore e assaporandone, attraverso il seno, il sapore.
A contatto con il corpo della mamma il bambino si adatta naturalmente al mondo extrauterino regolarizzando non solo la frequenza cardiaca ma anche il suo respiro, smettendo di piangere e mantenendo il corpo alla giusta temperatura. Inoltre, il contatto pelle a pelle favorisce l'attivazione dei riflessi spontanei del neonato per l'allattamento.
Durante questo periodo, in cui la mamma può essere stanca, sono possibili, seppur molto rari, incidenti quali caduta o soffocamento: è pertanto importante che vi sia una seconda persona accanto a lei. È raccomandabile inoltre evitare qualsiasi strumento di distrazione, come l'uso del cellulare.
Il contatto pelle a pelle è utile anche dopo le prime ore dal parto?
Certamente. Il contatto pelle a pelle è fondamentale non solo subito dopo la nascita ma anche nelle settimane successive, poiché offre al neonato la possibilità di continuare a stare nel posto più sicuro per lui. Diversi studi hanno confermato ciò dimostrando che il contatto pelle a pelle, anche nei giorni successivi al parto, favorisce l'allattamento e l'instaurarsi di un sano rapporto emotivo fra genitore e bambino. Inoltre il pelle a pelle, tramite il calore ed il battito cardiaco del corpo del genitore, una voce calma che parla o canta, contribuisce a calmare e a tranquillizzare il bambino quando piange. Diventa anche una buona occasione per il genitore di rilassarsi insieme al suo bambino.
Entrambi i genitori possono tenere il neonato in contatto pelle a pelle?
Subito dopo la nascita è preferibile che il primo contatto pelle a pelle avvenga tra mamma e neonato per favorire l'attaccamento al seno, la relazione e la fisiologica cascata ormonale in entrambi. Nelle situazioni in cui la mamma non sia disponibile immediatamente dopo il parto, per condizioni cliniche o per scelta, l'altro genitore rappresenta un valido sostituto. Successivamente, il contatto pelle a pelle con entrambi i genitori porta molti benefici a tutta la famiglia.
Il contatto pelle a pelle si può fare anche in caso di neonato prematuro?
Sì. Il contatto pelle a pelle, continuo e prolungato anche nelle settimane successive al parto, rappresenta uno dei cardini (insieme all'allattamento) del cosiddetto "metodo canguro", un approccio per prendersi cura dei neonati prematuri o di basso peso in grado di ridurre il rischio di mortalità e di patologie gravi (polmoniti, sepsi, problemi respiratori, ...) tipiche di questi neonati.
Quando questo approccio coinvolge la madre favorisce anche l'allattamento e comunque, anche quando a praticarlo concorra il padre, aiuta l'armonico sviluppo neuro-psico-fisico del neonato riducendo l'effetto dello stress tossico a cui è sottoposto il neonato separato prematuramente dal corpo della madre.
Data di pubblicazione: 09.04.2021