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Dopo la nascita. La Cartella della Neonato della Regione Emilia-Romagna
Informazioni per il neonato

 

Avere cura del cordone ombelicale

 

Pochi minuti dopo il parto, generalmente quando smette di pulsare, il cordone ombelicale viene legato e tagliato. Nella gran parte dei punti nascita questo gesto viene affidato al padre o alla persona di fiducia che accompagna la donna durante il parto. Il moncone che resta va incontro a un processo fisiologico che lo porta ad asciugarsi e staccarsi completamente, lasciando la cicatrice ombelicale.

 

Le prime cure al cordone ombelicale (o meglio al residuo moncone) del neonato vengono fornite in ospedale dalle ostetriche. Generalmente sono le stesse ostetriche che consigliano ai genitori come proseguire le cure al moncone una volta giunti a casa.
La tendenza attuale è di gestire il moncone lasciandolo libero all'aria fuori dal pannolino. L'elemento fondamentale consiste nel lavarsi accuratamente le mani (con acqua e sapone) ogni volta che si debba toccare il neonato per cambiarlo.
Una volta assicurata l'accurata pulizia delle mani, basta controllare che il moncone sia asciutto e lavare e asciugare quando si bagna con le feci o le urine del neonato


 

Quanto tempo ci mette a cadere?
Mediamente la caduta del moncone ombelicale occorre entro le prime due settimane di vita ma può avvenire anche successivamente. Questo tempo può allungarsi se il moncone viene trattato con antisettici, come alcool, amuchina, mercurocromo, o altri disinfettanti.

Si può fare il bagnetto?
Non è necessario attendere il distacco del moncone ombelicale per fare il bagnetto o comunque immergere il neonato in acqua.

E se si sporca di pipì?
In caso il moncone si bagni con le urine o si sporchi di feci basta usare acqua e sapone per lavare sia il moncone che la cute circostante.

Cosa fare se il moncone o la cute circostante diventano rossi?
Accade raramente che il moncone si infetti. Le pratiche di assistenza al parto, il contatto pelle a pelle della mamma con il neonato, l'allattamento esclusivo e un livello di igiene normale sono tutti fattori che riducono la possibilità che questo evento occorra.
Se però il moncone e la cute circostante diventano rossi, gonfi o coperti da una secrezione purulenta, e/o il neonato presenta irritabilità, febbre (temperatura ascellare >38°C o rettale >38.5°C), o sembra avere dolore quando toccato nella zona attorno all'ombelico, allora può essere in atto un'infezione del moncone, detta onfalite. In questo caso bisogna che il bambino venga visto dal pediatra entro qualche ora, per decidere se e quale terapia sia necessaria. In questo caso è importante evitare il "fai da te" e l'attesa per vedere "se passa". Un'infezione del cordone, anche se rara, può essere grave ed estendersi rapidamente a tutto l'organismo del neonato.

 

Cosa è il granuloma ombelicale?
Una volta che il moncone cade di solito resta una piccola cicatrice. A volte questa può apparire umida, con secrezione di muco e di sangue ed una lieve escrescenza: si tratta di una sovrabbondanza di tessuto della cicatrizzazione, detto granuloma, che non rappresenta un problema o fattore di rischio di infezioni. È però necessario rivolgersi al pediatra che interviene direttamente nel suo ambulatorio effettuando il trattamento necessario (toccature o polverine specifiche), che è assolutamente indolore per il neonato e che porta alla risoluzione del granuloma nel giro di qualche giorno.

 
 

Quando rivolgersi al pediatra?
La cura del cordone ombelicale può richiedere la visita dal pediatra se:

  • il neonato ha febbre non altrimenti spiegata
  • il moncone o la cicatrice ombelicale sanguina
  • il moncone e la cute circostante si presentano arrossati, gonfi, purulenti e/o dolenti alla pressione.

È bene rivolgersi al pediatra anche se, nonostante il trattamento eseguito o a distanza dal parto (oltre un mese), il moncone o la cicatrice continuano a produrre fluido sieroso, oppure una sostanza che ricorda le urine o le feci. Potrebbe, infatti, trattarsi di uno dei rari casi in cui, a livello del cordone, sono rimaste aperte delle vie di comunicazione con l'intestino o con la vescica del neonato e che necessiteranno di una correzione chirurgica.

 
 
 
 

Data di pubblicazione: 22.04.2021

  1. SaperiDoc
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