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Le vaccinazioni nell'infanzia

 

Le vaccinazioni sono uno strumento semplice, efficace e sicuro per proteggere i bambini contro importanti malattie infettive. Grazie alle vaccinazioni nel nostro Paese, come in altri, si è assistito alla scomparsa di infezioni come il vaiolo e la poliomielite. È proprio l'assenza di queste gravi malattie che ci fa, a volte, dimenticare l'utilità delle vaccinazioni, con una caduta di attenzione o  addirittura  di  fiducia  nei  confronti  di  alcuni  vaccini,  come  quelli  contro  il morbillo, la pertosse o la rosolia, malattie ancora circolanti e pericolose.

 

Perché sono importanti le vaccinazioni?
Le malattie per le quali viene raccomandata la vaccinazione sono particolarmente gravi o presentano un rischio di complicanze. Spesso si tratta di malattie per le quali non esiste terapia o che hanno un'evoluzione talmente rapida per cui anche il trattamento non risulta efficace.
Le possibili gravi complicanze della malattia che si rischia di contrarre perché non si è vaccinati sono molto più frequenti e pericolose rispetto agli effetti collaterali delle vaccinazioni, rari e solitamente poco gravi.

 

Le vaccinazioni sono obbligatorie?
In Italia dal 2017 per poter iscrivere i bambini a scuola è necessario che abbiano effettuato le seguenti vaccinazioni: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Sono esonerati da questo obbligo i bambini che sono immuni per aver già contratto la malattia (ad esempio nel caso della varicella) oppure quelli che si trovano in particolari condizioni di salute.

Quando viene fatta la prima vaccinazione?
I bambini vengono invitati dall'Azienda USL alla prima vaccinazione fra il secondo e il terzo mese di vita (a partire dai 60 giorni di età). Il programma vaccinale viene iniziato a questa età perché il sistema immunitario del bambino è già in grado di rispondere alle vaccinazioni e aspettare non serve ad aumentare la sicurezza dell'atto vaccinale, al contrario prolunga il periodo in cui il bambino è suscettibile alle infezioni prevenibili con il vaccino (nei primi mesi di vita è particolarmente temibile la pertosse).
Per maggiori informazioni sulle vaccinazioni nell'infanzia consulta il sito web della Regione Emilia-Romagna https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccinazioni-bambini

Come funzionano le vaccinazioni?
Il vaccino attiva nell'organismo una risposta immunitaria capace di proteggere dalla malattia e dai suoi possibili danni anche a distanza di anni.

Il calendario vaccinale prevede molti vaccini per i bambini di pochi mesi: non c'è il rischio che possano essere troppi per il loro sistema immunitario?
No. I bambini sono naturalmente esposti al contatto quotidiano con innumerevoli germi che si trovano nell'aria che respirano, nel cibo che mangiano e nelle superfici che toccano; il loro sistema immunitario non ha nessun problema a gestire queste esposizioni. Similmente, le vaccinazioni non sovraccaricano il sistema immunitario di un bambino; al contrario, ne rafforzano lo sviluppo.
Il sistema immunitario può riconoscere e combattere efficacemente centinaia di migliaia, se non milioni, di microrganismi diversi.

Fare al bambino più vaccini contemporaneamente aumenta il rischio di effetti collaterali nocivi?
No, i vaccini vengono autorizzati per essere usati contemporaneamente soltanto dopo che si sono dimostrati sicuri ed efficaci quando somministrati assieme.
Le prove di sicurezza e di efficacia sono effettuate su tutte le combinazioni di vaccini prima che essi vengano approvati dagli organismi nazionali di controllo dei diversi Paesi. Gli studi scientifici hanno dimostrato che non c'è un aumento di eventi avversi quando si somministrano più vaccini nello stesso momento.

I vaccini possono indebolire il sistema immunitario?
I vaccini non indeboliscono il sistema immunitario, lo rafforzano. Questo vale sia per gli adulti che per i bambini.

È meglio contrarre la malattia o essere vaccinati?
È sicuramente preferibile immunizzarsi attraverso la vaccinazione. Le malattie prevenibili con vaccinazione possono causare la morte o complicanze con danni permanenti come paralisi da poliomielite, danni al fegato dopo infezione da virus dell'epatite B, meningite e sepsi causate da parecchi batteri (Hib, pneumococco e meningococco). Inoltre, morbillo, pertosse, meningite da Hib possono danneggiare il cervello del bambino. Anche la rosolia contratta in gravidanza può essere causa di gravi difetti congeniti al nascituro.
L'immunità acquisita tramite vaccinazione conferisce protezione nei confronti della malattia in modo simile all'immunità acquisita dopo infezione naturale.

Quali sono i rischi e gli effetti collaterali legati alla vaccinazione?
Pur essendo innegabile che ogni pratica connessa alla somministrazione di un farmaco possa comportare effetti collaterali, milioni di dosi somministrate da decine di anni e documentate da migliaia di studi ed evidenze scientifiche, hanno dimostrato che le vaccinazioni comportano rischi migliaia di volte meno frequenti di quelli che si avrebbero in caso di malattia.
Gli effetti collaterali della vaccinazione sono in genere modesti e passeggeri, costituiti principalmente da rialzo febbrile, e dolore e gonfiore dove è stata fatta l'iniezione e sono  facilmente controllabili utilizzando un antidolorifico come il paracetamolo. L'unica reazione immediata grave possibile è quella anafilattica cioè una intensa reazione allergica. È una possibilità rara, ma proprio per garantire un pronto intervento salvavita nel caso dovesse  verificarsi, dopo la vaccinazione si raccomanda di rimanere in osservazione per alcune decinedi minuti in sala di attesa.

Che cosa succederebbe se non ci vaccinassimo più?
Livelli alti di vaccinazioni possono proteggere anche le persone che non sono vaccinate. Se la percentuale di persone vaccinate fosse inferiore a un certo limite (90% - 95%), si assisterebbe alla ricomparsa di malattie gravi, invalidanti o addirittura mortali. La scelta, dunque, di rifiutare una vaccinazione prevista dal nostro Piano Sanitario Nazionale espone al rischio di contrarre la malattia non soltanto la singola persona, ma anche l'intera collettività, con particolare rischio per le persone più fragili come bambini, anziani, donne in gravidanza e portatori di malattie croniche.

Gli additivi contenuti nei vaccini possono comportare un rischio per il bambino?
Non c'è nessuna prova scientifica che gli additivi, adiuvanti e conservanti, alle dosi contenute nei vaccini possano comportare dei rischi per i bambini. Già da diversi anni i vaccini pediatrici non contengono thiomersal (e quindi non contengono mercurio). I sali di alluminio invece non possono essere eliminati dai  vaccini,  perché  senza  di  essi  l'efficacia sarebbe fortemente ridotta.
Tuttavia, la quantità è estremamente piccola e nel sangue non raggiunge mai concentrazioni che possono comportare un rischio: nel corso dei primi sei mesi di vita un bambino riceve circa 4 milligrammi di alluminio dai vaccini, nello stesso periodo riceverà circa 10 milligrammi di alluminio con il latte materno, circa 40 milligrammi se alimentato con latte artificiale e circa 120 milligrammi se si usa latte artificiale a base di soia.
Infine, in alcuni vaccini è utilizzata la formaldeide come agente inattivante (sostanza che serve a rendere innocuo un virus o un batterio) o come conservante in quantità veramente minime per cui non sono mai emersi dubbi sulla sua sicurezza.

I dubbi e le preoccupazioni sulle vaccinazioni possono essere chiariti con il vostro pediatra o con il pediatra di comunità dell'Azienda sanitaria.

 
 
 
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