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Toxoplasmosi

Rischio di infezione: dimensioni del problema

 

- Rischio di infezione materna
L'infezione è ubiquitaria, ma la sua prevalenza varia a seconda del clima (più diffusa nei paesi caldo-umidi), delle condizioni igieniche (contaminazione dell'acqua, tipo di fognature, ecc.), delle abitudini alimentari (consumo di carne, alimenti surgelati).
La scarsa o nulla sintomatologia (nel 10% dei casi è presente linfoadenopatia cervicale) determina la necessità di un test sierologico per la diagnosi di infezione in atto o pregressa.

Negli USA la sieroprevalenza nella popolazione in età riproduttiva è circa 15% [1], in Gran Bretagna il 10-18% delle donne in gravidanza sono sieropositive [2,3], in Spagna il 19-29% [4,5], in Francia e Grecia il 55% [6], in Italia il 40% [7].

Nel nostro paese, il 60% delle donne in gravidanza è quindi a rischio d'infezione con possibile trasmissione al feto. In altri termini, circa 600 su 1000 donne possono contrarre l'infezione in gravidanza e, stimando un tasso di sieroconversione di 2.4-16 per mille [8], si attendono 1-10 casi di infezione primaria ogni 1000 gravidanze.

- Rischio di infezione congenita
In Europa, la toxoplasmosi congenita coinvolge 1-10 nati ogni 10.000; basandosi sul dato italiano di 550.000 nascite, si attendono 55-550 casi per anno nel nostro paese [6].
L'infezione acquisita nel corso della gravidanza non è sinonimo di toxoplasmosi congenita, il rischio di trasmissione al feto dipende infatti dall'epoca gestazionale, variando da circa il 6% in caso di l'infezione materna a 10 settimane di amenorrea, fino a 80% se avviene dopo la 35-36a settimana [9,10]. Anche il quadro clinico e la gravità dell'infezione congenita dipendono dall'epoca gestazionale in cui avviene l'infezione, ma in modo inversamente proporzionale: più precoce è l'infezione più grave è il danno.
Nella tabelle allegate sono quantificati, in base all'epoca gestazionale, la frequenza di trasmissione dell'infezione in popolazioni trattate con antibiotici e il rischio di segni clinici d'infezione in assenza o in presenza di diagnosi prenatale, vale a dire di accertamenti sulla possibile trasmissione dell'infezione al feto [9-11].

Bibliografia

1. Jones JL, Kruszon-Moran D, Wilson M. Toxoplasma gondii Infection in the United States, 1999-2000. Emerging Infectious Diseases 2003;11:1371-4 [Testo integrale]
2. Ades AE, Parker S, Gilbert R, Tookey PA, Berry T, Hjelm M, et al. Maternal prevalence of toxoplasma antibody based on anonymous neonatal serosurvey: a geographical analysis. Epidemiology and Infection 1993;110:127-33 [Medline]
3. Allain JP, Palmer CR, Pearson G. Epidemiological study of latent and recent infection by toxoplasma gondii in pregnant women from a regional population in the UK. Journal of Infection 1998;36:189-96 [Medline]
4. Gutierrez-Zufiaurre N et al. Seroprevalence of antibodies against Treponema pallidum, Toxoplasma gondii, rubella virus, hepatitis B and C virus, and HIV in pregnant women. Enferm Infecc Microbiol Clin 2004;22:512-6 [Medline]
5. Munoz Batet C at al. Toxoplasmosis and pregnancy. Multicenter study of 16,362 pregnant women in Barcelona. Med Clin (Barc) 2004;123:12-6 [Medline]
6. Cook A J C et al. Sources of toxoplasma infection in pregnant women: European multicentre case-control study. BMJ 2000; 321: 142 - 147 [Testo integrale]
7. Epicentro. Argomenti di salute: Toxoplasmosi;2004 [Testo integrale]
8. Eskild A et al. Screening for toxoplasmosis in pregnancy: what is the evidence of reducing a health problem? J Med Screen 1996;3:188 [Medline]
9. Dunn D. Mother to child transmission of toxoplasmosis: risks estimates or clinical counselling. Lancet 1999;353:1829-33
10. Foulon W et al. Treatment of toxoplasmosis during pregnancy: a multicenter study of impact on fetal transmission and children's sequelae at age 1 year. Am J Obstet Gynecol 1999;180:410-5 [Medline]
11. Hohlfeld et al. Prenatal diagnosis of congenital toxoplasmosis with a polymerase-chain-reaction test on amniotic fluid. N Engl J Med 1994;331:695-9. [Medline]

 
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