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Induzione del travaglio di parto

Come definire il fallimento dell'induzione?

 

L'aumento nel tempo del ricorso all'induzione assume particolare rilevanza perché le donne indotte hanno una maggiore probabilità di essere sottoposte a taglio cesareo (TC).

Ma è corretto sostenere che l'induzione sia responsabile dell'aumento del tasso di TC? Per una appropriata valutazione bisogna confrontare il rischio di TC fra le donne indotte e quelle in attesa di travaglio spontaneo e non tra indotte e donne in travaglio spontaneo. Utilizzando il giusto confronto non si rilevano differenze o si è addirittura osservato un minor tasso di TC nel gruppo sottoposto a induzione, anche nelle donne con indice di Bishop sfavorevole.

Il rischio di una donna gravida di essere sottoposta a TC è invece influenzato, oltre che dalle condizioni specifiche di quella donna e di quel parto, dalle metodiche di maturazione cervicale utilizzate e dalla definizione di fallita induzione. Non esiste, infatti, una definizione univoca di fallita induzione [1-7].

Fra i fattori che contribuiscono all'indeterminatezza ricordiamo:

  • impossibilità di applicare le curve cervicometriche di Friedman per il cambiamento osservato dell'andamento del travaglio. La fase attiva viene diagnosticata a una dilatazione di 6 cm
  • la maggiore durata, nel travaglio indotto, della fase latente
  • la definizione di avvio dell'induzione: alcuni considerano a partire dal conseguimento di un adeguato ripening(impiego di metodi meccanici o di PGE2), altri dall'utilizzo contemporaneo di metodi che modificano il collagene cervicale e inducono contrazioni uterine (PGE1)
  • la definizione di successo dell'induzione. Se lo scopo dell'induzione è provocare l'inizio del travaglio in una donna non in travaglio, il successo dovrebbe essere il raggiungimento della fase attiva del travaglio. La maggior parte degli autori utilizza però il parto per via vaginale come misura di successo, ignorando la possibilità che fattori indipendenti dall'induzione possano modificare questo esito [8].
 

Sulla base del consenso del gruppo di lavoro regionale la definizione di fallita induzione è il mancato raggiungimento della fase attiva del travaglio.
I criteri utilizzati in letteratura per definire fallita l'induzione sono:

  • impossibilità di raggiungere la fase attiva dopo 24 ore di fase latente e un'infusione ossitocica di 12-18 ore dopo rottura delle membrane se le condizioni materne e fetali lo permettono
  • impossibilità di raggiungere una dilatazione cervicale di 4 cm con un appianamento del 90% o una dilatazione di almeno 5 cm (indipendentemente dall'appianamento) dopo un minimo di 12 ore dalla rottura delle membrane e di infusione ossitocica con 5 contrazioni/10 minuto [9].


L'induzione in condizioni di Bishop score sfavorevoli (<>
Non sono noti quali fattori siano associati a maggiore rischio di fallimento dell'induzione. Una metanalisidi 17 studi, pubblicati fra il 1966 e il 2018, ha valutato i possibili fattori predittivi di successo dell'induzione di travaglio concludendo che nessuno dei modelli ha un valore predittivo positivo sufficiente a guidare le decisioni dei clinici o per una decisione condivisa con la donna. Anche l'indice di Bishop, che può incidere sulla durata dell'induzione, sembra avere un ruolo marginale sul suo fallimento [10].

 

Bibliografia

1. Baños N, et al. Definition of failed induction of labor and its predictive factors: two unsolved issues of an everyday clinical situation. Diagn Ther 2015;38:161-169 [Medline]
2. Grobman WA et al. Defining failed induction of labor. Am J Obstet Gynecol 2018;218:122.e1-8 [Medline]
3. Lin R. What is a failed labor induction? Clinical Obstetrics & Gynecology 2006;49:585-93 [Medline]
4. Rouse DJ. Criteria for failed labor induction: prospective evaluation of a standardized protocol. Obstet Gynecol 2000;96:671-7 [Medline]
5. Rouse DJ. Failed labor induction: toward an objective diagnosis. Obstet Gynecol. 2011;117:267-72 [Medline]
6. Simon CE. When has an induction failed? Obstet Gynecol 2005;105:705-9 [Medline]
7. Kawakita T, et al. Duration of oxytocin and rupture of the membranes before diagnosing a failed induction of labor. Obstet Gynecol 2016;128:373-80 [Medline]
8. Harper LM, et al. Normal progress of induced labor. Obstet Gynecol 2012;119:1113-8 [Medline]
9. American College of Obstetricians and Gynecologists, Society for Maternal-Fetal Medicine. Safe prevention of primary cesarean delivery. Obstet Gynecol 2014;123:693-711 [Testo integrale]
10. Meier K, et al. Prediction models for determining the success of labor induction: A systematic review. Acta Obstet Gynecol Scand. 2019;00:1-13 [Medline]

Data di pubblicazione: 01.05.2021

 
 
  1. SaperiDoc
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