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Quando la contraccezione è disponibile ed economica il ricorso all'interruzione volontarie di gravidanza (IVG) raramente è necessario; quando l'IVG è necessaria dovrebbe essere accessibile e sicura [1]. I tassi di IVG in Europa sono diminuiti tra il 2000 e il 2013. Ciò nonostante, in alcuni paesi, 20% di tutte le morti materne in gravidanza sono dovute a IVG eseguite non in sicurezza [1].
Le percentuali di IVG nei paesi dell'Europa centrale e dell'est sono tra le più alte al mondo [1].
In Europa l'IVG è prevista e regolata da legislazioni nazionali in 26 paesi, l'ultimo paese ad averla legalizzata è stata l'Irlanda il 1°gennaio 2019. In Polonia la possibilità di eseguire un'IVG è fortemente limitata mentre Malta la proibisce del tutto [2].
Il limite temporale massimo per ricorrere a un'IVG varia da 10 a 24 settimane di età gestazionale, più della metà dei paesi fissa questo limite a 12 settimane (Tabella) [2-6].
Sebbene sia garantita dalla maggior parte delle legislazioni, l'IVG rimane un diritto fragile in alcuni paesi europei: è frequente argomento di dibattito politico - sociale, ostacolata da barriere di accesso al servizio quali tempi di attesa, richieste di esami o controlli medici non necessari, costi economici, autorizzazioni, presenza di personale sanitario obiettore di coscienza.
1. Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Abortion. [Sito web]
2. Toute l'Europe.eu. Le droit à l'avortement dans l'Union européenne. Marzo 2021 [Sito web]
3. World Health Organization. Human reproduction programme. Research for impact. Global Abortion Policies Database. A tool to expand knowledge, encourage transparency, and promote accountability [Sito web]
4. National Health Service (NHS) Abortion, overview. [Sito web]
5. Infofinland.it. Abortion. 2020 [Sito web]
6. Le gouvernment du grand-duché de Luxembourg. Sante.lu. Interruption volontaire de grossesse. 2021 [Sito web]
Data di pubblicazione: 24.06.2021