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Interruzione volontaria di gravidanza

IVG nel mondo

 

Le più recenti stime (2015-2019) delle agenzie di salute internazionale indicano che ogni anno nel mondo ci sono 121 milioni di gravidanze non desiderate, pari a 64 gravidanze ogni 1000 donne in età fertile (15-49 anni) [1]. Di queste, 61% risulta in aborto. Il tasso di gravidanza indesiderate correla inversamente con il reddito. Nei paesi in cui l'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è limitato il ricorso all'aborto è aumentato rispetto al quinquennio 1990-1994 così come il tasso di gravidanze indesiderate. Sulla base di questi dati i ricercatori concludono che:

 

Le stime relative al periodo 2010-2014 [2] rilevano che approssimativamente il 45% di tutte le IVG eseguite (25.1 milioni di aborti l'anno) è da considerarsi a rischio: 97% di queste occorrono in paesi a basso reddito. Anche in questo lavoro si conferma che la proporzione di aborti insicuri è più elevata nei paesi in cui l'accesso all'aborto è limitato [2]. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce un aborto sicuro quando la procedura è condotta da una persona che ha la formazione necessaria e opera in un ambiente che rispetta gli standard medici minimi [3]. Gli standard di sicurezza dipendono dall'epoca gestazionale e dal tipo di aborto praticato (farmacologico o chirurgico). Un aborto non sicuro si può differenziare in poco sicuro (quando uno dei due criteri sopra riportati non è soddisfatto) o pericoloso (quando entrambi i criteri non sono soddisfatti, cioè quando una persona non formata utilizzi un metodo non sicuro come l'ingestione di sostanze caustiche o pozioni tradizionali o l'inserimento di corpi estranei nei genitali) [2].
L'IVG non sicura è una delle prime cause di morte materna, con una mortalità compresa fra 4.7% e 13.2%, pari a circa 68.000 donne morte all'anno [4]. Inoltre, fra le donne che sopravvivono a una IVG non sicura, molte svilupperanno una complicanza con conseguenze a lungo termine.
Le cause principali di complicanza sono:

 

La quasi totalità delle morti o delle disabilità causate da IVG possono essere evitate promuovendo l'educazione sessuale, l'utilizzo di mezzi di contraccezione efficaci, l'accesso legale all'IVG e a cure urgenti in caso di necessità [4].
Una stima del 2012 condotta sui dati relativi agli accessi ambulatoriali per complicanze conseguenti ad aborti non sicuri in 26 paesi ha identificato circa sette milioni di donne con complicanze, per un tasso pari a 6.9/1000 donne fra 15 e 44 anni [5]. Il tasso varia da 5.3/1000 in America del Sud e Caraibi a 8.2/1000 in Asia. I dati relativi a questa condizione sono probabilmente sottostimati, a causa dello stigma associato all'interruzione di una gravidanza non desiderata, soprattutto nei paesi in cui questa non sia legale, accessibile e culturalmente accettata.
A partire dal 2005 le condizioni di accesso all'IVG nel mondo sono cambiate considerevolmente grazie alla crescente disponibilità di misoprostolo, un farmaco efficace nell'interruzione di gravidanza, il cui uso si è associato a una riduzione delle complicanze post-aborto [5].
Oltre ai decessi e alle lesioni gravi permanenti che peggiorano la qualità della vita, le IVG non sicure hanno un impatto economico importante sulle donne, le loro famiglie, le comunità e i sistemi sanitari, la cui esatta quantificazione non è facile, per scarsezza di dati, ma che possono essere grossolanamente stimati in questi termini [6]:

 

Le barriere di accesso a una IVG sicura possono essere:

Oltre alla violazione del diritto alla autodeterminazione della donna associata alle leggi che limitano l'accesso all'IVG sicura nei vari paesi, in alcuni casi si aggiunge un'ulteriore violazione: i professionisti sanitari forniscono alle donne le cure per le complicanze associate a un aborto non sicuro solo dopo aver avuto dalla donna il nome della persona che ha praticato l'aborto. Questa pratica estorsiva rischia di ritardare cure urgenti e pone la donna a rischio di vita. Gli standard dei diritti umani delle Nazioni Unite raccomandano l'immediato e incondizionato trattamento per chiunque necessiti di cure di emergenza [7].

 

Bibliografia

1. Bearak J, et al. Unintended pregnancy and abortion by income, region, and the legal status of abortion: estimates from a comprehensive model for 1990-2019. Lancet Glob Health 2020;8: e1152-e1161 [Medline]
2. Ganatra B, et al. Global, regional, and subregional classification of abortions by safety, 2010-14: estimates from a Bayesian hierarchical model. Lancet. 2017 Nov 25;390(10110):2372-2381 [Medline]
3. World Health Organization. Preventing unsafe abortion 2020 [Sito web]
4. Haddad L. Unsafe Abortion: Unnecessary Maternal Mortality. Rev Obstet Gynecol. 2009 Spring; 2(2): 122-6. [Medline]
5. Singh S, Maddow-Zimet I. Facility-based treatment for medical complications resulting from unsafe pregnancy termination in the developing world, 2012: a review of evidence from 26 countries. BJOG 2016; 123:1489-8 [Medline]
6. Vlassoff M, et al. Economic impact of unsafe abortion-related morbidity and mortality: evidence and estimation challenges. Brighton, Institute of Development Studies, 2008 (IDS Research Reports 59). [Testo integrale]
7. United Nations - Human Rights Committee OHCHR. Committee Against Torture; Committee on the Elimination of Discrimination Against Women [Sito web]

 
 
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