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CoVID-19 in gravidanza, parto e puerperio

 

Passaggio degli anticorpi dalla madre al feto e al neonato

 

In breve
Durante la gravidanza, sia dopo la malattia naturale che dopo la vaccinazione, si ha una buona risposta immunitaria nella donna, con passaggio di anticorpi al feto attraverso la placenta; successivamente gli anticorpi arrivano al neonato attraverso il latte materno.


 

Uno studio di coorte ha coinvolto 1.714 donne che hanno partorito nel periodo compreso fra aprile e agosto 2020 in un unico ospedale a Filadelfia: per 1.417 coppie donne-neonato era disponibile sia il sangue materno che quello cordonale per effettuare il dosaggio degli anticorpi [1]. Anticorpi IgG e IgM anti SARS-CoV-2 erano presenti al momento del parto in 83 donne (6%). Anticorpi IgG erano presenti nel sangue cordonale di 72 dei loro 83 neonati (87%), mentre in nessun campione di sangue cordonale erano presenti IgM. Nessuno dei nati da madre sieronegativa presentava anticorpi anti SARS-CoV-2. Degli 11 neonati senza anticorpi nati da madre sieropositiva, 5 erano figli di madre con risposta anticorpale unicamente di tipo IgM (segno probabile di infezione molto recente) e 6 da madre con livelli di IgG significativamente più bassi delle restanti madri. La concentrazione di IgG cordonale correla positivamente con la concentrazione di IgG materne e è indipendente dalla presenza di sintomatologia materna. Il passaggio di anticorpi al feto aumenta all'aumentare dell'intervallo di tempo fra l'infezione materna e il parto [1].

Uno studio di coorte ha quantificato la risposta immunitaria e la reattogenicità della vaccinazione in 131 donne in età riproduttiva - 84 donne in gravidanza, 31 in allattamento e 16 donne non gravide [2]. Il titolo anticorpale (IgA, IgM e IgG) antigene specifico (SARS-CoV-2 receptor-binding domain -RBD-, S1, S2, SARS-CoV-2 spike) è stato determinato nei sieri delle 131 donne e nel latte materno di 31 di queste al tempo zero, 2-6 settimane dopo aver completato il ciclo vaccinale e al momento del parto. In 10 casi anche il sangue cordonale è stato analizzato, per verificare il passaggio transplacentare di IgG. Il titolo anticorpale materno è stato confrontato con quello di 37 donne che nelle precedenti 4-12 settimane avevano avuto l'infezione naturale. Il titolo anticorpale post-vaccinazione era comparabile nei tre gruppi di donne (gravide, allattanti, non gravide) e significativamente più elevato, sia dal punto di vista statistico che clinico, rispetto alle donne con infezione naturale. Anticorpi indotti dal vaccino erano presenti in tutti i campioni di latte materno e di sangue cordonale. A differenza degli anticorpi presenti nel latte materno delle donne con infezione naturale, che mostrano una preminenza di anticorpi IgA, quelli presenti nelle donne vaccinate sono prevalentemente di tipo IgG. Il significato di questa osservazione è da studiare ulteriormente, la motivazione può risiedere nella diversa via di ingresso degli antigeni virali (attraverso la mucosa respiratoria per le donne con infezione naturale, per via intramuscolare per le donne vaccinate). La reattogenicità non differiva nei tre gruppi [2].

Un piccolo studio osservazionale (n=16) sembra suggerire che gli anticorpi trasmessi per via transplacentare al feto possano ridursi qualche mese dopo il parto (follow up dello studio: 6-11 settimane) [3].

 

Bibliografia

1. Flannery DD, et al. Assessment of maternal and neonatal cord blood SARS-CoV-2 antibodies and placental transfer ratios. JAMA Pediatr 2021;175:594-600 [Medline]
2. Gray KJ, et al.Coronavirus disease 2019 vaccine response in pregnant and lactating women: a cohort study. Am J Obstet Gynecol 2021 Mar 26:S0002-9378(21)00187-3 [Medline]
3. Rathberger K, et al. SARS-CoV-2 in pregnancy and possible transfer of immunity: assessment of peripartal maternal and neonatal antibody levels and a longitudinal follow-up. J Perinat Med 2021;49:702-8 [Medline]  

Data di pubblicazione: 19.07.2021

 
 
  1. SaperiDoc
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