1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
 

Menu

Menu

Contenuto della pagina Versione stampabile della pagina

Prevenzione della SIDS

Incidenza

Nonostante la significativa riduzione di incidenza fra la fine degli anni '80 e gli anni '90 associata alla campagna Back to Sleep (con la raccomandazione di mettere il neonato a dormire sulla schiena), la sindrome della morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome-SIDS) rappresenta ancora la prima causa di morte in epoca post-neonatale nei paesi occidentali [1].

La stima della frequenza di SIDS è complicata sia dalla rarità dell'evento che dalla difficoltà nel distinguere fra le morti classificabili come SIDS in senso stretto (e quindi non spiegabili), quelle indeterminate e quelle con una causa riconoscibile [2].

Nelle ultime due decadi si è rilevata inoltre una maggiore tendenza degli anatomo-patologi a classificare le morti infantili improvvise come indeterminate o associate ad asfissia piuttosto che a SIDS: la difficoltà a raggiungere con certezza una diagnosi di esclusione è alla base di questa attitudine [2-4]. Questa ipotesi sembra confermata dai dati statunitensi forniti dal Centre for Disease Control and Prevention (CDC): dal 1990 al 2015 l'incidenza complessiva delle morti inattese nel primo anno di vita senza cause apparenti (Sudden Unexpected Infant Death-SUID) si è ridotta passando da 154.6 a 92.6 ogni 100.000 nati vivi; nello stesso periodo l'incidenza di morti classificate come SIDS è passata da 66.3 a 39.4 ogni 100.000 nati vivi, quella di morti indeterminate da 27.4 a 30.1 ogni 100.000 nati vivi e quelle da asfissia da 7 a 23.1 ogni 100.000 nati vivi [3].

L'incidenza di SIDS varia, inoltre, nelle diverse regioni geografiche e fra diverse popolazioni: nel periodo 1992-1996 in Europa l'incidenza più bassa è stata registrata in Ungheria (0.17/1000) e la più alta nella regione del Nord-Reno Westfalia (1.3/1000) [5]; in Australia nel 2016 l'incidenza è 0.3/1000 con una riduzione rispetto al 1989 pari a 85% [1]. Nel 2002 in Canada è 0.3/1000 e in USA 0.6/1000 [6] con una variazione, in quest'ultima nazione, associata alle diverse popolazioni: più alta fra gli Afroamericani e i nativi (1.0/1000) e più bassa fra gli Ispanici e gli Asiatici (0.2/1000) [7]. Non è chiaro quanto questa variabilità sia legata a fattori ambientali (ricorso a diverse posizioni nel sonno per il bambino, attitudine ad allattare o al consumo parentale di fumo e alcool) e quanto invece dipenda da fattori genetici [8]. Studi più recenti considerano la spiegazione genetica non plausibile dal momento che oltre 90% della variazione genica dell'umanità è presente nella popolazione dei diversi continenti; l'ipotesi più accettata è che l'etnia sia un costrutto sociale e che le differenze dipendano dal cosiddetto razzismo istituzionale, con i suoi meccanismi di iniquo accesso non solo ai servizi sanitari e preventivi, ma anche alle informazioni e, infine, alla maggiore esposizione a fattori di rischio per la salute [9].

In Italia non c'è un registro nazionale dei casi di SIDS. Un vecchio studio condotto utilizzando i dati di mortalità forniti dall'ISTAT ha identificato, fra il 1999 e il 2004, 604 casi di SUD (Sudden Unexpected Death, che include la SIDS) in una popolazione di circa 3 milioni di bambini fra zero e due anni (nella maggior parte dei casi gli eventi si sono verificati nel primo anno di vita): sulla base di questo dato si stima una incidenza di SIDS in Italia inferiore a 0.2/1000 [10].

Il dato ISTAT, utile per identificare le morti improvvise per fascia di età, si è rilevata poco attendibile per la diagnosi specifica di SIDS. Una analisi dettagliata di 32 casi di morte improvvisa registrati fra il 2004 e il 2008 in Piemonte rileva 21 casi indicati in base alla scheda ISTAT come SIDS: 9 di questi vengono confermati dall'analisi dettagliata, altri 5 vengono identificati fra quelli classificati nella scheda ISTAT come morti per cause mal definite; l'analisi dettagliata identifica quindi 14 delle 32 morti improvvise come SIDS evidenziando una bassa sensibilità e specificità per questa condizione della scheda ISTAT [11].

Una più recente rilevazione relativa al periodo 2006-2011 riporta circa 23 casi di SIDS l'anno, stabilmente pari a 1% dei morti nel primo anno di vita per il quinquennio considerato [12]. È possibile che il dato sia sottostimato, se, come riportato nei siti delle associazioni dei genitori, ci si deve attendere un numero pari a circa 150 casi all'anno in Italia [13]. L'esperienza del centro ligure per la SIDS conferma la difficoltà di avere dati di incidenza certi: nel periodo 2005-2010 ci sono stati 5 casi di sospetta SIDS in questa regione, non tutti successivamente confermati; nella zona metropolitana di Genova tra il 1995 e il 2004 si sono registrati 207 casi di morte improvvisa nel primo anno di vita, 4 di questi classificati come SIDS. Fra il 2010 e il 2016 nella stessa zona di Genova si sono registrati 8 casi di sospetta SIDS, di cui uno solo successivamente confermato [14].

 
 

Bibliografia

1. Horne RSC. Sudden infant death syndrome: current perspectives. Intern Med J 2019;49:433-8 [Testo integrale]
2. Goldstein RD, et al; 3rd International Congress on Sudden Infant and Child Death. Inconsistent classification of unexplained sudden deaths in infants and children hinders surveillance, prevention and research: recommendations from the 3rd International Congress on Sudden Infant and Child Death. Forensic Sci Med Pathol 2019;15:622-8 [Medline]
3. Crandall LG, et al. The diagnostic shift of SIDS to undetermined: are there unintended consequences? Acad Forensic Pathol 2017;7:212-20 [Medline]
4. Wright JR Jr. A fresh look at the history of SIDS. Acad Forensic Pathol 2017;7:146-62 [Medline]
5. Carpenter RG, et al. Sudden unexplained infant death in 20 regions in Europe: case control study. Lancet 2004;363:185-91 [Medline]
6. Hunt CE, Hauck FR. Sudden infant death syndrome. CMAJ 2006;174:1861-9 [Medline]
7. Task force on sudden infant death syndrome. SIDS and other sleep-related infant deaths: updated 2016 recommendations for a safe infant sleeping environment. Pediatrics 2016;138:e20162938 [Testo integrale]
8. Task force on sudden infant death syndrome, Moon RY. SIDS and other sleep-related infant deaths: expansion of recommendations for a safe infant sleeping environment. (Policy Statement). Pediatrics 2011;128:1030-9 [Medline]
9. Matoba N, Collins JW Jr. Racial disparity in infant mortality. Semin Perinatol 2017;41:354-9 [Medline]
10. Traversa G et al; Hera Study Group. Sudden unexpected deaths and vaccinations during the first two years of life in Italy: a case series study. PLoS One 2011;6:e16363 [Testo integrale]
11. Cavani G, Malaspina S. La sorveglianza delle morti improvvise 0-2 anni. Metodologia e risultati. Quinquennio 2004-2008. Regione Piemonte, Dicembre 2010 [Testo integrale]
12. ISTAT, statistiche focus. La mortalità dei bambini ieri e oggi in Italia.
13. Sito SIDS Italia [sito web] 14. Palmieri A, et al. Sudden infant death syndrome: the role of multidisciplinary teams. Experience of the SIDS-ALTE Center of Liguria Region. Minerva Pediatr 2019;71:196-200 [Medline]

 

Data di pubblicazione: 05.08.2021

 
 
  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna