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Il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, approvato nel 1981, ha avuto necessità, nel tempo, di modifiche che ne rendessero i contenuti non soggetti a interpretazioni distorte e soprattutto adeguati ai tempi. Con l'avvento dei social media, ad esempio, è diventato necessario citare anche le pratiche di marketing tramite questi strumenti di comunicazione fra quelle da regolamentare.
È per questo motivo che quando si parla di Codice si fa riferimento sempre anche a tutte le successive risoluzioni dell'Assemblea Mondiale della Sanità (AMS) [1].
In particolare, merita di essere descritta la risoluzione AMS del 2016 (la numero 69.9) che discende dalla Guida per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per lattanti e bambini piccoli [2,3] e che diventa parte integrante del Codice. Con questa risoluzione viene specificato che il Codice si applica non solo a latti e alimenti per bambini da 0 a 6 mesi, ma anche a tutti gli alimenti commercializzati per lattanti e bambini fino ai 36 mesi.
Fra gli aspetti specificati dalla Risoluzione troviamo:
1. IBFAN Italia. Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno con le successive pertinenti risoluzioni dell'AMS. [Testo integrale]
2. World Health Organization. Guidance on Ending the Inappropriate Promotion of Foods for Infants and Young Children. Geneva: World Health Organization; 13 May 2016. [Testo integrale]
3. World Health Organization. Guidance on ending the inappropriate promotion of foods for infants and young children: implementation manual. Geneva: World Health Organization; 2017. [Testo integrale]
Data di pubblicazione: 17.05.2022