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Parto in ambiente extra-ospedaliero

Rapporto dati 2021

 

Il Rapporto presenta i dati relativi ai parti in ambiente extra-ospedaliero occorsi in Regione Emilia-Romagna nel 2021. I dati, raccolti tramite una scheda on line e analizzati dall'Osservatorio regionale, sono forniti dalle ostetriche responsabili dell'assistenza a travaglio e parto al di fuori dell'ambiente ospedaliero.
Nel 2021 sono state 242 le donne che hanno fatto richiesta di parto extra-ospedaliero, il 98% delle quali ha inoltrato domanda di rimborso in Azienda USL. L'incremento rispetto all'anno precedente è del 23% (erano state 197 nel 2020): in particolare, 158 (65%) donne hanno programmato un parto a domicilio, mentre 84 (35%) un parto in casa di maternità.
Sono state 183 le donne che hanno completato il percorso e hanno effettivamente partorito fuori dall'ospedale; il dato è in aumento (erano 151 nel 2020).
Questo incremento può essere associato alla maggior adesione dei professionisti e delle professioniste alle raccomandazioni contenute nelle linee di indirizzo Assistenza al travaglio e al parto fisiologico in ambiente extra-ospedaliero [1]. È inoltre verosimile che lo stato di emergenza causato dalla pandemia da SARS-CoV-2 e le conseguenti restrizioni di accesso in ospedale per i/le partner abbiano reso meno attraenti gli ospedali come luogo del parto; infine è possibile che l'aumento sia dovuto anche a una maggiore diffusione dell'informazione relativa a questa possibilità di scelta occorsa tramite passaparola.

 
 

Le donne che hanno scelto il parto extra-ospedaliero hanno una età compresa tra 31-35 anni nel 48% dei casi, sono di nazionalità italiana nel 94% dei casi e hanno un tasso di scolarità medio-alto: 95% di loro è laureata o ha un diploma di scuola media superiore. Le donne al primo parto sono il 45%. La percentuale di donne trasferite in ospedale durante il travaglio di parto è pari a 9% (era il 10% nel 2020).
I dati 2021 confermano che le donne che scelgono il parto al di fuori dell'ospedale hanno caratteristiche sociodemografiche nettamente differenti dalla popolazione generale di donne che partoriscono in Emilia-Romagna [3]: sono più spesso italiane, di scolarità alta, pluripare e risultano allattare in modo esclusivo più frequentemente a un mese di vita il loro bambino o la loro bambina.
Gli esiti di salute per donne e neonati, dopo nascita extra-ospedaliera, non sono peggiori di quelli di chi sceglie di partorire in ospedale.
I tassi di trasferimenti in ospedale, sia materni che neonatali, sono in linea con quanto riporta-to in letteratura. Non sono riportati eventi avversi gravi, né per la madre né per il neonato o la neonata.
Inoltre, a 30 giorni dal parto 96% delle donne allatta in modo esclusivo: la prevalenza di allattamento esclusivo a un mese di vita è quindi più elevata rispetto al dato rilevato nella popolazione generale (indipendentemente dal luogo del parto) in Toscana (66.8%) e PA di Trento (70.8%) - uniche regioni che rilevano il dato a 30 giorni dal parto [2]. La continuità assistenziale offerta dall'ostetrica quando si partorisce al di fuori del contesto ospedaliero può essere associata al più elevato tasso di allattamento esclusivo in questa popolazione.

 

Rapporto - dati 2021

Bagnacani G et al. Osservatorio regionale sul parto extra-ospedaliero. Rapporto dati - anno 2021. Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2022

 
 

Bibliografia

1. Commissione consultiva tecnico-scientifica sul percorso nascita. Linee di indirizzo per l'assistenza al travaglio e parto fisiologico in ambiente extra-ospedaliero. Bologna: Regione Emilia-Romagna. Terzo aggiornamento - Settembre 2021. [Testo integrale]
2. Di Mario S et al. Prevalenza dell'allattamento in Emilia-Romagna. Dati 2021. Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2022. [Testo integrale]
2. Perrone E et al.  La nascita in Emilia-Romagna. 18° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Anno 2020 . Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2021 [Testo integrale]

 
 

Data di pubblicazione: 07.11.2022

  1. SaperiDoc
Direzione generale cura della persona, salute e welfare
Via Aldo Moro 21, Bologna