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Il Rapporto presenta i dati relativi ai parti in ambiente extra-ospedaliero avvenuti in Emilia-Romagna nel 2022. I dati, raccolti tramite una scheda on line e analizzati dall'Osservatorio regionale, sono forniti dalle ostetriche responsabili dell'assistenza a travaglio e parto al di fuori dell'ambiente ospedaliero.
Nel 2022 sono state 240 le donne che hanno fatto richiesta di parto extra-ospedaliero, dato stabile rispetto all'anno precedente (erano state 242 nel 2021): in particolare, 158 (66%) donne hanno programmato un parto a domicilio, mentre 82 (34%) un parto in casa di maternità.
Sono state 184 (76%) le donne che hanno completato il percorso e hanno effettivamente partorito fuori dall'ospedale; il dato è stabile rispetto all'anno precedente (erano 183 nel 2021).
La stabilizzazione del numero di nascite extra-ospedaliere rilevate in Osservatorio, dopo l'incremento rispetto al 2020 (quando erano state 197), può essere attribuita a una ormai consolidata abitudine all'invio attraverso piattaforma informatizzata della scheda di rilevazione, ma anche all'esaurimento dell'aumentata richiesta provocato dallo stato di emergenza causato della pandemia da SARS-CoV-2 che aveva reso, probabilmente, meno attraenti luoghi di cura come gli ospedali.
Le donne che hanno scelto il parto extra-ospedaliero hanno una età media di 33 anni, sono di nazionalità italiana nel 95% dei casi e hanno un tasso di scolarità medio-alto: 97% di loro è laureata o ha un diploma di scuola superiore.
In sintesi, dunque, si evidenzia che la popolazione di donne che sceglie di partorire al di fuori dell'ospedale ha caratteristiche sociodemografiche nettamente differenti rispetto alla popolazione generale di donne che partoriscono in regione Emilia-Romagna, confermando i dati delle precedenti rilevazioni: sono più spesso italiane e con scolarità alta.
Inoltre è in aumento il numero di donne al primo parto (51%) che per la prima volta è maggiore rispetto al numero delle pluripare (le nullipare erano 45% nel 2021, 33% nel 2020).
La percentuale di donne trasferite in ospedale durante il travaglio di parto è pari a 9% (dato stabile rispetto al 2021). I tassi di trasferimenti in ospedale, sia materni che neonatali, sono complessivamente in linea con quanto riportato in studi internazionali .
Ad eccezione di un caso di morte fetale in utero, di cui non sono note le cause, gli esiti di salute materni e neonatali, dopo nascita extra-ospedaliera, non sono inferiori a quelli di chi sceglie di partorire in ospedale.
A 30 giorni dal parto il 95% delle donne allatta in modo esclusivo. La prevalenza di allattamento esclusivo a un mese di vita è più elevata rispetto al dato rilevato nella popolazione generale (indipendentemente dal luogo del parto) in Toscana (66%) e PA di Trento (69%) - uniche regioni che rilevano il dato a 30 giorni dal parto. La continuità assistenziale domiciliare offerta dall'ostetrica quando si partorisce al di fuori del contesto ospedaliero, oltre alla selezione della popolazione, può essere associata al tasso più elevato di allattamento esclusivo in questo gruppo.
Bagnacani G et al. Osservatorio regionale sul parto extra-ospedaliero. Rapporto dati - anno 2022. Bologna: Regione Emilia-Romagna, 2023
Data di pubblicazione: 12.01.2024