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Gonorrea e Chlamydia

Come trattare la Chlamydia in gravidanza

L'infezione da Chlamydia trachomatis in gravidanza è associata a complicazioni quali ritardo di crescita intrauterina (OR 2.5), parto pretermine (OR 1.6), rottura prematura delle membrane e endometrite postparto. L'infezione non trattata è stata associata ad aumentata frequenza di neonati di basso peso alla nascita e morte neonatale. L'infezione si può trasmettere verticalmente durante il parto con possibile congiuntivite, infezione delle vie aeree o polmonite nel neonato [1].

Il trattamento di una infezione genitale non complicata da Chlamydia trachomatis in corso di gravidanza può essere fatto con uno dei seguenti schemi terapeutici, dimostratisi egualmente efficaci [2-7]:

Quest'ultimo antibiotico è considerato sicuro, efficace e di prima scelta, non in Gran Bretagna dove non è registrato per tale utilizzo.

Per verificare l'efficacia della cura, è indicata la ripetizione del test (PCR oppure LCR),va effettuata a distanza di almeno tre settimane dall'inizio della terapia (cinque settimane in caso di terapia con eritromicina), per evitare falsi positivi.

Alcune evidenze dimostrano che lo screening nelle donne in gravidanza asintomatiche a rischio di infezione può ridurre il tasso di complicanze [7].
Incerto è il momento in cui eseguire lo screening: effettuare il test nel primo trimestre di gravidanza potrebbe ridurre complicazioni quali il parto prematuro, effettuarlo nel terzo trimestre potrebbe prevenire la trasmissione dell'infezione al neonato.
Le raccomandazioni sull'argomento differiscono: alcune agenzie pubbliche o società scientifiche consigliano lo screening nel primo trimestre per tutte le gravide, altre solamente per le donne a rischio d'infezione (ad esempio di età <25 anni). Nella tabella Chlamydia: raccomandazioni per lo screening queste informazioni sono riportate nel dettaglio.

Bibliografia

1. Royal College of Ostetricians and Gynaecologists. Antenatal care. Routine care for the healthy pregnant woman. London:RCOG;2003. [Testo integrale]
2. Scottish Intercollegiate Guideline Network. Management of genital chlamydia trachomatis infection. A national clinical guideline. The scottish Intercollegiate Guideline Network; 2000. [Testo integrale]
3. Centers for Disease and Control and Prevention. Sexually transmitted diseases treatment guidelines 2006. MMWR 2006;55(RR11):1-94 [Testo integrale]
4. Peipert JF. Genital Chlamidial Infections. N Engl J Med 2003;349:2424-30. [Medline]
5. Brocklehurst P, Rooney G. Interventions for treating genital chlamydia trachomatis infection in pregnancy (Cochrane Review). In: The Cochrane Library, Issue 4. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd; 2003. [Riassunto]
6. British Association for Sexual Health and HIV. UK National Guideline for the Management of Genital Tract Infection with Chlamydia trachomatis. London: BASHH; 2006 [Testo integrale]
7. Public Health Agency of Canada. Canadian guidelines on sexually transmitted infections. Ottawa: Public Health Agency; 2006 [Testo integrale]
8. U.S. Preventive Services Task Force. Screening Screening for Chlamydial Infection. Agency for Healthcare Research and Quality, Rockville, MD; 2001 [Testo integrale]

 
 
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