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SaPeRiDoc (Centro di documentazione sulla salute perinatale e riproduttiva) nasce nel 2001 da una collaborazione fra la Regione Emilia-Romagna e il Centro per la valutazione dell'efficacia dell'assistenza sanitaria (CeVEAS) dell'Azienda sanitaria locale di Modena, allo scopo di rendere disponibili valutazioni critiche di linee guida, revisioni sistematiche, materiale bibliografico e altri documenti sulla salute perinatale. Dal 2012, SaPeRiDoc afferisce al Servizio assistenza territoriale della Direzione generale cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna.
Il sito web di SaPeRiDoc si propone come uno strumento di aggiornamento continuo attraverso il quale professioniste e professionisti, donne e cittadini possono accedere a informazioni basate su prove di efficacia, aggiornabili e coerenti con le scelte assistenziali praticabili a livello locale. In particolare SaPeRiDoc si propone di:
(per gli interessati alla produzione di conoscenze e alla disseminazione di informazioni del gruppo di lavoro di SaPeRiDoc è disponibile una selezione di pubblicazioni e rapporti)
Una revisione sistematica (Del Fiol G et al, 2014) ha selezionato 71 studi, condotti fra 1983 e 2009, che hanno indagato le modalità con le quali nascono e trovano una risposta i quesiti che i clinici si pongono. La ricerca ha rilevato che i clinici si pongono frequentemente domande sulla causa di un sintomo e sulle possibilità diagnostiche (24%) o sulle opzioni terapeutiche disponibili (34%) per i loro pazienti. La frequenza media di questi quesiti clinici è risultata 0,57 (IC 95%:0,38-0,77) per paziente. Per mancanza di tempo, perchè dubitano che risposta soddisfacente esista, perché giudicano la domanda non urgente o non importante, i clinici cercano una risposta solo in 51% (IC 95%: 36%-66%) dei casi, trovandola in 78% (IC 95%: 67%-88%) dei casi in cui la cercano. Quindi, in circa la metà dei casi i clinici rinunciano a cercare una risposta alle domande che si pongono, anche se sarebbero efficaci nel trovarla. Questa rappresentazione è risultata stabile nell'arco di tempo indagato (oltre 25 anni), nonostante l'emersione di una ampia disponibilità di risorse on line in grado di rispondere a queste domande. Rispetto agli studi più datati, le soluzioni basate sulla tecnologia avrebbero dovuto consentire ai medici di monitorare le loro domande e trovare just-in-time prove di efficacia di alta qualità a supporto del processo decisionale terapeutico o assistenziale, ma ciò non è avvenuto e i medici continuano a preferire il ricorso ai colleghi o a materiale cartaceo rispetto alla rete.
Una successiva revisione sistematica (Fiander M et al, 2015) di studi clinici controllati randomizzati (RCT) ha valutato gli effetti degli interventi finalizzati a migliorare o aumentare l'uso delle informazioni sanitarie elettroniche (EHI) da parte dei professionisti sulla loro pratica clinica e sugli esiti di salute dei loro pazienti. La revisione ha incluso due RCT e 4 cluster-RCT (n = 400 medici e 135 professionisti sanitari non medici) che hanno realizzato valutazioni e confronti diversi. I risultati indicano che l'uso di EHI non si traduce direttamente in una migliore pratica clinica o in migliori esiti per i pazienti, benché l'utilizzo di EHI aumenti in presenza di formazione e addestramento al loro utilizzo. In altri termini, l'accesso a una risorsa EHI non corrisponde automaticamente all'applicazione di EHI nella pratica clinica, può essere una componente importante della medicina basata sull'evidenza, ma da solo non è sufficiente per migliorare la cura del paziente o le pratiche cliniche.
Alla definizione dei temi affrontati da SaPeRiDoc contribuiscono le professioniste e i professionisti dei consultori familiari, delle unità ospedaliere e di altre funzioni per la salute della donna di Emilia-Romagna e di altre regioni, indicando gli argomenti clinicamente rilevanti da sviluppare e pubblicare sul sito. La rilevanza dei quesiti proposti viene valutata considerando gli aspetti seguenti:
Se la risposta è affermativa, il passo successivo è rappresentato dalla ricerca sistematica, valutazione e selezione delle migliori prove di efficacia disponibili, privilegiando le linee guida fondate sulle prove, i rapporti di technology assessment, le revisioni sistematiche di studi clinici controllati randomizzati e, quando appropriate per il quesito posto, le revisioni sistematiche di altri disegni di studio disponibili in letteratura.
Questo processo conduce alla elaborazione di una sintesi critica che viene pubblicata on line. La sintesi così prodotta viene inclusa in un modulo informativo che, accanto a una valutazione del rapporto fra benefici e danni e a una stima quantitativa dei risultati attesi da un intervento, incorpora altri elementi costitutivi della complessità dell'assistenza in ambito riproduttivo, perinatale e sessuale, dando anche conto delle aree di incertezza esistenti.
Il lettore può accedere ai contenuti del sito dall'albero di navigazione principale (menù di navigazione sulla sinistra dello schermo). Le informazioni sono organizzate come risposte a quesiti clinici, raggruppate in aree principali (Percorso nascita, Salute della donna, Salute dell'infanzia e Strumenti), a loro volta suddivise in temi e argomenti.
Per ogni argomento sono disponibili testi rivolti ai professionisti e, quando appropriato, testi rivolti alle donne (e più in generale ai cittadini). I testi per i professionisti comprendono riferimenti a linee guida, revisioni della letteratura e materiali informativi che possono essere stampati, utilizzati nel colloquio e consegnati alle donne nel corso della consultazione/visita. I testi per le donne racchiudono informazioni generali sull'argomento e alcune indicazioni per approfondire le proprie conoscenze e migliorare in questo modo la relazione con il proprio medico.
I link presenti nelle diverse pagine consentono di accedere alla fonte di informazione originale più completa e direttamente accessibile. Di ogni link viene dettagliato se indirizza a un sito, al testo integrale di un documento, al riassunto (abstract) o, dove non esiste altra possibilità, a Medline.
Diversamente, la pagina Facebook di SaPeRiDoc ha la funzione circoscritta di segnalare tempestivamente notizie e pubblicazioni di potenziale interesse per le professioniste e i professionisti.
SaPeRiDoc ha aderito ai principi originari di Health On the Net Foundation (HON-Code).
Il progetto originario è nato dalla collaborazione di Silvana Borsari con Gianfranco Gori. Il sito è stato inizialmente realizzato da Antonio Addis e Vittorio Basevi, che lo ha diretto fino al 2018. Alla ideazione e alla pubblicazione di SaPeRiDoc hanno partecipato Lucia Cutti, Dila Parma, Paola Picco e M. Dirce Vezzani; Nicola Magrini e Dante Baronciani hanno contribuito al suo mantenimento e al suo sviluppo.
SaPeRiDoc collabora con l'Organizzazione mondiale della sanità (WHO), con il suo centro collaborativo WHO Collaborating Centre (WHOCC) for Evidence based research synthesis and guideline development e con altri centri internazionali e italiani dedicati al trasferimento delle informazioni sulle prove di efficacia in area materno-infantile e per la salute della donna.
Una selezione di pubblicazioni del gruppo SaPeRiDoc generate negli ultimi dieci anni (2011-2020) è disponibile qui
La riproduzione, in parte o totale, o la traduzione delle pagine contenute nel sito SaPeRiDoc sono consentite a condizione che venga citata la fonte e che la distribuzione non avvenga a fini di lucro o congiuntamente a prodotti commerciali.
Data ultima modifica: 28.10.2020