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Malattia infiammatoria pelvica

Quale terapia della PID?

 

Vista la mancanza di criteri diagnostici definitivi e la probabilità che, rimandando l'inizio della terapia di 3 o più giorni, si possa aumentare il rischio di sequele a lungo termine (gravidanze ectopiche, sterilità, dolore pelvico cronico), il trattamento empirico è comunemente utilizzato [1].

Il rischio di occlusione tubarica è associato alla severità della PID prima dell'inizio del trattamento; il miglioramento della sintomatologia indotto dalla terapia non comporta necessariamente una riduzione del rischio di sequele sulla salute riproduttiva.

Una revisione sistematica [2] ha dimostrato che regimi diversi di trattamento antibiotico parenterale, seguito da terapia orale, sono ugualmente efficaci nel risolvere la sintomatologia acuta associata alla PID.

Il periodo di trattamento comunemente raccomandato è di 14 giorni, ma una durata ottimale della terapia basata su prove d'efficacia non è stata ancora stabilita.

Nella PID clinicamente media-moderata, il trattamento ambulatoriale e quello ospedaliero sono ugualmente efficaci. In uno studio clinico controllato randomizzato di confronto tra le due strategie di trattamento, le pazienti sono state seguite per un periodo medio di 35 mesi e non sono state registrate differenze statisticamente significative in frequenza di gravidanze, ricorrenza della malattia, dolore pelvico cronico e gravidanza ectopica [3].
Il ricovero per terapia parenterale, osservazione, ulteriori indagini e/o possibile trattamento chirurgico, deve essere considerato nelle seguenti condizioni [1,4]:

  • l'emergenza chirurgica non può essere esclusa; 
  • mancanza di risposta o intolleranza alla terapia orale; 
  • PID clinicamente severa; 
  • presenza di ascesso tubo-ovarico; 
  • gravidanza.
 

I regimi di trattamento raccomandati sono [1,4]:

 
  • terapia ospedaliera:
    1. cefoxitin (2 g) ogni 6-8 ore per via parenterale + doxycycline (100 mg) ogni 12 ore per via parenterale; 24 ore dopo il miglioramento dei sintomi si può passare a doxycycline (100 mg) per os, due volte al dì, associabile per una migliore copertura agli anaerobi a metronidazolo (400 mg) per os, due volte al dì, fino a completare 14 giorni di terapia.
    2. clindamicina (900 mg) + gentamicina (2 mg poi 1.5 mg/kg di peso corporeo) per via parenterale, ogni 8 ore (per la gentamicina è possibile anche la monosomministrazione); 24 ore dopo il miglioramento dei sintomi si può passare a clindamicina (450 mg) per os, ogni 6 ore, oppure doxycycline (100 mg) per os, due volte al dì, associabile per una migliore copertura agli anaerobi a metronidazolo (400 mg) per os, due volte al dì, fino a completare 14 giorni di terapia.
 
  • terapia ambulatoriale:
    1. ceftriaxone (250 mg) intramuscolo in dose singola o cefoxitin (2 g) intramuscolo in dose singola + probenecid (1 g) per os; successivamente doxycycline (100 mg) per os due volte al dì, associabile per una migliore copertura agli anaerobi a metronidazolo (400 mg) per os, due volte al dì, per 14 giorni di terapia.
 

I regimi di trattamento con chinolonici non sono raccomandati sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, vista la continua ascesa della resistenza antibiotica del Gonococco a queste molecole.

Data di pubblicazione: 11.12.2008

 
 
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