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Lo Sarcoptes scabiei è un acaro parassita umano obbligato che non è in grado di resistere a lungo nell'ambiente, pertanto il contagio è interumano diretto. Tra gli adulti il contagio avviene prevalentemente per contatto sessuale, minore è invece il rischio di diffusione tramite indumenti, biancheria da letto e asciugamani utilizzati da pazienti infestati [1].
La scabbia è endemica in tutto il mondo e colpisce persone di tutti i livelli socioeconomici, senza distinzione di età o sesso. I motivi delle periodiche ricorrenze della scabbia non sono noti, mentre sono noti alcuni fattori che ne favoriscono la diffusione, spesso in modo indipendente fra loro. Nei Paesi occidentali, questi fattori sono costituiti dallo scarso livello igienico, dalla promiscuità, dai viaggi internazionali e dalla permanenza presso strutture socioassistenziali. L'infestazione è possibile in ogni periodo dell'anno, anche se risulta più frequente in inverno che in estate, per la tendenza al sovraffollamento in luoghi chiusi. Per la scabbia in Italia sussiste l'obbligo di segnalazione [1].
Il sintomo predominante è il prurito, soprattutto notturno, che insorge per sensibilizzazione allo Sarcoptes scabiei anche dopo 2-6 settimane dall'infestazione. In caso di reinfestazione il prurito può insorgere invece entro un giorno.
I regimi di trattamento raccomandati sono:
In alternativa:
Il partner e i conviventi vanno esaminati e trattati se i contatti risalgono ai 30 giorni precedenti l'infestazione.
In caso di infestazione in comunità, tutta la popolazione a rischio andrebbe trattata per il rischio di epidemie.
I vestiti e la biancheria devono essere decontaminati (lavaggio a 90° in lavatrice o lavaggio a secco) o allontanati dal contatto corporeo per almeno 72 ore.
La disinfestazione ambientale non è di alcun utilità.
Il prurito può persistere anche per 2 settimane dopo la terapia. In caso di persistenza dei sintomi oltre tale periodo occorre considerare varie possibilità:
La tabella allegata in calce contiene un estratto dal Manuale Merck riguardante gli avvelenamenti legati all'eccessiva o impropria esposizione ad alcune molecole utilizzate nella terapia delle parassitosi.
1. Mauro Miselli, Pietro Ragni. Il trattamento della scabbia. Informazione sui farmaci 2006; 6 [Testo integrale]
2.Centers for Disease and Control and Prevention. Sexually transmitted diseases treatment guidelines 2010. MMWR 2010;59(RR12):1-110 [Testo integrale]
3. Public Health Agency of Canada. Canadian guidelines on sexually transmitted infections. Ottawa: Public Health Agency; 2010 [Testo integrale]
Data di pubblicazione: 11.12.2008