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Strumenti per l'EBM

Clinical Evidence

Alla sua uscita, Clinical evidence ha rappresentato una novità nel panorama editoriale scientifico. Non è un testo di medicina e neppure una raccolta di revisioni sistematiche o linee guida.

"L'idea alla base di Clinical evidence nacque da una telefonata avvenuta nel 1995. Tom Mann e i suoi colleghi del National Health Service chiesero al BMJ Publishing Group di valutare la possibilità di sviluppare un prontuario che, sulla falsariga di quanto il British National Formulary offre sulla efficacia e i rischi legati all'uso dei farmaci, facesse il punto su efficacia e rischi degli interventi sanitari più in generale. Secondo Mann, se da un lato gli operatori sanitari sempre più hanno bisogno di mantenersi aggiornati e di fondare le proprie scelte su prove affidabili sempre meno hanno il tempo necessario o le capacità per farlo. L'idea era quella di fornire ai medici un libro tascabile contenente riassunti concisi, e regolarmente aggiornati, delle informazioni disponibili riguardo all'efficacia e agli effetti negativi dei diversi interventi clinici".

Il progetto di Clinical evidence consiste nel partire da un quesito clinicamente rilevante e, successivamente, ricercare e sintetizzare le migliori prove di efficacia.

Con questa modalità Clinical evidence - muovendo da domande su terapia e prognosi di condizioni cliniche che i professionisti si pongono nella loro attività - consente di accedere (con un ridotto dispendio di tempo e di energia per i lettori) a una sintesi critica e tempestivamente aggiornata delle prove di efficacia disponibili, organizzata per aree.
Clinical evidence affronta anche quelle che vengono definite le aree grigie della medicina (nelle quali non sono disponibili prove di efficacia), poiché è estremamente importante, per i clinici, distinguere se a determinare l'incertezza sia una loro inadeguatezza o invece una indisponibilità di ricerche qualitativamente valide. L'originale in lingua inglese di Clinical evidence è una pubblicazione semestrale, in volume, su CD-Rom e via internet.

L'ultima traduzione disponibile in italiano è quella dell'aggiornamento del 31 dicembre 2007 di Clinical evidence inglese, cui è possibile  
accedere in formato elettronico on line e che contiene il testo integrale e l'adattamento italiano di 250 capitoli.

L'accesso è gratuito, riservato ai soli medici, previa registrazione.

La prima edizione italiana (condotta sul numero 4 di Clinical evidence), curata dal Centro Cochrane italiano, di oltre 1.100 pagine, era stata distribuita attraverso dieci Regioni a 43.000 fra medici di famiglia, medici specialisti ospedalieri, docenti universitari e infermieri professionali. A questa prima ampia diffusione ha fatto seguito una indagine su accettabilità e impatto del volume sull'attività quotidiana dei professionisti [1]. Per questo motivo, il testo inglese non era stato semplicemente tradotto, ma corredato di dati clinici e epidemiologici specifici della realtà italiana. 

 
 

Data di pubblicazione: 11.12.2008

  1. SaperiDoc
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