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La linea guida inglese, nel documento Contraception after pregnancy di The Faculty of Family Planning and Reproductive Health Care Clinical Effectiveness Unit (FSRH) [1] raccomanda di affrontare con continuità il tema della contraccezione nei servizi dedicati all'assistenza perinatale: durante la gravidanza, per consentire alle donne di effettuare una scelta tempestiva dopo il parto, ma anche nell'assistenza peripartum e postpartum.
Dopo la nascita, infatti, deve essere garantito l'accesso all'intera gamma contraccettiva, compresi i dispositivi contraccettivi reversibili a lunga durata (LARC-long acting reversible contraceptive) più efficaci, ai quali è possibile ricorrere anche immediatamente dopo il parto, con lo scopo di evitare una successiva gravidanza indesiderata o un intervallo troppo breve tra le gravidanze. Questa considerazione si applica a tutte le donne, non solamente a quelle con patologie ostetriche o appartenenti a categorie vulnerabili.
Le necessità contraccettive delle donne nel periodo successivo al parto sono probabilmente sottostimate [1]; è infatti possibile che l'attività sessuale e la fertilità inizino precocemente mentre, d'altro canto, le necessità di accudimento del neonato potrebbero costituire un ostacolo specifico all'accesso a un metodo contraccettivo efficace. Per questo motivo, una contraccezione efficace deve venir offerta a tutte le donne, in allattamento o meno, nel più breve tempo possibile e comunque entro 21 giorni dal parto.
Un intervallo breve, inferiore ai 12 mesi, tra un parto e il successivo concepimento, espone a un aumentato rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita e neonati SGA (small for gestational age, piccoli per età gestazionale) [1]. Uno studio retrospettivo di coorte condotto su oltre 69000 donne in Scozia utilizzando registri di popolazione negli anni '90 ha evidenziato che un intervallo breve (inferiore a 6 mesi) tra parto a termine di un neonato vivo e inizio di una nuova gravidanza è un fattore di rischio indipendente per successivo parto gravemente pretermine (24-32 settimane: odds ratio corretto, OR: 2.2; intervallo di confidenza al 95%-IC 95%: 1.4, 3.6), parto pretermine (33-36 settimane: OR corretto: 1.6; IC 95%: 1.3, 2.0), morte neonatale non dovuta a malformazioni o incompatibilità Rh (OR: 3.6; IC 95%: 1.2, 10.7) mentre per la morte endouterina da cause ignote l'aumento di rischio non è statisticamente significativo (OR: 1.2 ; IC 95%: 0.5, 3.0) [2]. La Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization WHO) [3], in un'ottica globale, raccomanda un intervallo di almeno 24 mesi tra nascita e concepimento successivo, allo scopo di ridurre i rischi di esiti avversi materni, perinatali e infantili.
Per il counselling contraccettivo [1] viene raccomandato un approccio centrato sulle esigenze della persona assistita, da effettuarsi in ambiente riservato e possibilmente non in presenza del partner o di familiari: valutati i criteri di eligibilità dei singoli metodi, la donna deve ricevere dai professionisti informazioni tempestive, precise e aggiornate, anche in forma di materiale audio/video multilingue, e deve essere messa in grado di scegliere senza percepire forzature. Anche in quest'ambito, i professionisti devono essere pronti a intercettare i fenomeni di violenza domestica e a fornire alle donne adeguato sostegno e assistenza a livello multidisciplinare [4].
WHO mette a disposizione di professionisti e decisori lo strumento web Compendium of WHO Recommendations for Postpartum Family Planning (estratto delle raccomandazioni WHO per la pianificazione familiare postpartum) [5]
1.Faculty of Sexual and Reproductive Healthcare of the Royal College of the Obstetricians and Gynaecologists (FSRH). Contraception after pregnancy. London: RCOG, 2017 (modificato ottobre 2020). [Testo integrale]
2. Gordon C S Smith et al. Interpregnancy interval and risk of preterm birth and neonatal death: retrospective cohort study. BMJ 2003;327:313. [Medline]
3. Report of a WHO Technical Consultation on Birth Spacing. Geneva, Switzerland, 13-15 giugno 2005. [Testo integrale]
4. Violenza di genere. Linee d'indirizzo regionali per l'accoglienza di donne vittime della violenza. I quaderni della Regione Emilia-Romagna. 2013 [Testo integrale]
5. Sexual and Reproductive Health and Rights (SRHR) - WHO. Postpartum Family Planning Compendium. Gennaio 2016 [Sito web]
Data di pubblicazione: 01.01.2021