Menu
Follow-up a lungo termine per la valutazione degli esiti riproduttivi in donne con precedente aborto nel I trimestre di gestazione. Le pazienti erano state reclutate nello studio MIST, studio multicentrico randomizzato controllato (RCT), con l'obiettivo di valutare l'incidenza di infezione ginecologica a seguito di aborto in 3 gruppi di allocazione (trattamento medico, chirurgico o di attesa).
Tra le donne che hanno risposto al questionario, 634/758 (84%; intervallo di confidenza al 95%, IC95%: 81%, 86%) sono andate incontro a gravidanza entro 5 anni dal precedente aborto, ma solo 565/689 (82%, IC: 79%, 85%) hanno espletato il parto. Il tempo trascorso dall'aborto di riferimento al successivo parto, è risultato simile nei tre gruppi. A 5 anni infatti, 177 donne su 224 (79%; IC95%: 73%, 84%) sono riuscite a portare a termine una gravidanza nel gruppo di attesa, 181/230 (79%; IC95%: 73, 84%) nel gruppo sottoposto a trattamento medico e 192/235 (82%; IC95%: 76%, 85%) nel gruppo sottoposto a trattamento chirurgico. Il numero di gravidanze precedenti all'aborto non è un fattore predittivo significativo del tempo intercorso fra aborto e successiva gravidanza (p=0.107). Sono invece risultati significativi sia l'età materna (p<0.001) che il numero di aborti avvenuti precedentemente a quello di riferimento (p<0.001). Nei cinque anni considerati, infatti, hanno partorito 378 donne su 447 (85%) che non avevano avuto precedenti aborti, 122/166 (74%) tra quelle con un unico aborto precedente, 33/49 (67%) tra le donne che avevano subito due aborti e 14/24 (58%) nel caso di tre o più aborti. I risultati rimangono significativi per entrambi i fattori predittivi, anche quando aggiustati nel modello multivariato. I risultati sono presentati in tabella.
Il tipo di trattamento scelto per la gestione dell'aborto del I trimestre non influisce sul tasso di fertilità della donna. Le pazienti possono essere dunque rassicurate sul fatto che il tasso di fertilità non è alterato dalla scelta del trattamento intrapreso.
Tabella. Hazard ratio di regressione proporzionale per il tempo tra aborto e parto successivo
Fattore Predittivo |
Hazard ratio (IC 95%) |
P value |
---|---|---|
Età Materna < 25 anni |
1.00* |
<0.001 |
Età Materna: 25-29 anni |
0.98 (0.74; 1.31) |
<0.001 |
Età Materna: 30-34 anni |
0.96 (0.73; 1.27) |
<0.001 |
Età Materna: 35-39 anni |
0.69 (0.50; 0.94) |
<0.001 |
Età Materna ≥ 40 anni |
0.21 (0.12; 0.38) |
<0.001 |
N° di Precedenti aborti = 0 |
1.00* |
0.006 |
N° di Precedenti aborti = 1 |
0.76 (0.62; 0.93) |
0.006 |
N° di Precedenti aborti = 2 |
0.68 (0.48; 0.97) |
0.006 |
N° di Precedenti aborti ≥ 3 |
0.63 (0.40; 1.01) |
0.006 |
* categorie di riferimento
I testi della scheda di presentazione dello studio sono a cura di Alice Sorz, Stefania Rispoli, Anna Erenbourg
Una revisione sistematica di RCT ha confrontato la gestione di attesa con il trattamento chirurgico in donne con un aborto spontaneo del primo trimestre. Si evidenzia un maggior rischio di aborto incompleto per il gruppo di attesa (rischio relativo, RR: 5.37; IC95%: 2.57, 11.22) [1]. L'infezione post-intervento era significativamente meno frequente nel gruppo di attesa (RR: 0.29; IC: 0.09, 0.87) [1]. Il successivo Trial MIST, di cui il presente studio rappresenta il follow-up, non ha invece dimostrato nessuna differenza significativa in termini di incidenza di infezione tra i 3 gruppi [2]. Il confronto tra i diversi management per l'aborto spontaneo del primo trimestre in termini di fertilità a lungo termine è meno affrontato in letteratura. Un precedente studio di coorte ha evidenziato una percentuale di gravidanze a 18 mesi dall'aborto di circa 73% [3] e una coorte più recente ha dimostrato un rate di concepimento a lungo termine e di gravidanza simile in donne con trattamento medico o chirurgico [4]. Questi ultimi dati mostrano un intervallo medio tra aborto e concepimento di 8 mesi in entrambi i gruppi (p=0.97) e una differenza non significativa in termini di concepimento (97.7%; p=0.99) e natalità (85.2 vs 88.2%; p=0.72). Infine due lettere riguardanti il follow-up di trial randomizzati precedenti, non hanno rilevato alcuna differenza significativa nel rate di concepimento né tra approccio chirurgico e attesa [5], né confrontando l'approccio medico a quello chirurgico a seguito di fallimento della gestione di attesa [6].
Referenze
1. Nanda K et al. Expectant care versus surgical treatment for miscarriage. Cochrane Database of Systematic Reviews 2006, Issue 2. Art. No: CD003518.
2. Trinder J et al. Management of miscarriage: expectant, medical, or surgical? Results of randomised controlled trial (miscarriage treatment (MIST) trial). BMJ 2006;332:1235-40.
3. Kaplan B et al. Future fertility following conservative management of complete abortion. Human Reproduction 1996;11:92-4.
4. Tam WH et al. Long-term reproductive outcome subsequent to medical versus surgical treatment for miscarriage. Human Reproduction 2005;20:3355-9.
5. Blohm F et al. Fertility after a randomised trial of spontaneous abortion managed by surgical evacuation or expectant treatment. Lancet 1997;349:995.
6. Graziosi G et al. Fertility outcome after a randomized trial comparing curretage with misoprostol for treatment of early pregnancy failure. Human Reproduction 2005;20:1749-50.
Questo è il primo studio di ampie dimensioni che valuta la miglior strategia di gestione delle pazienti con aborto del I trimestre. Dopo un aborto il tasso di fertilità a 5 anni resta alto e non è influenzato dal trattamento intrapreso. Fattori come l'età avanzata e la presenza di più di tre aborti si riconfermano invece associati a una riduzione del numero di parti
Validità interna
Disegno dello studio: si tratta di un follow-up di un RCT. La randomizzazione è stata eseguita tramite un sistema centrale telefonico. E' stato utilizzato un sistema di minimizzazione per garantire l'omogeneità dei tre gruppi per centro di appartenenza, parità delle gestanti, tipo di aborto. L'arruolamento delle pazienti era originariamente stato effettuato per il Trial MIST volto a valutare l'incidenza di infezione post-aborto del primo trimestre a seguito dei 3 tipi di management. La numerosità campionaria è stata quindi stimata sulla base di un outcome primario diverso, limitando la validità dei risultati.
Esiti: l'esito è rilevante e facilmente misurabile. L'associazione con i fattori di rischio è stata valutata tramite questionario auto-compilato; le informazioni venivano controllate con quelle raccolte dai medici di base. In caso di discordanza ha fatto fede l'informazione proveniente dalla donna. L'adesione allo studio è stata di 68%; la validità delle associaizoni rilevate sono state confermate dall'analisi di sensibilità.
Trasferibilità
Popolazione studiata: La popolazione studiata nel Trial MIST era simile a quella italiana. Le donne allocate ai 3 gruppi di randomizzazione erano omogenee per età, epoca gestazionale all'intervento, parità e tipo di aborto. La percentuale di responders al follow-up è stata di 68%, senza differenze significative, tra responders e non, per le principali caratteristiche della popolazione.
Tipo di intervento: l'aborto del I trimestre rappresenta un avvenimento frequente e il trattamento più diffuso è quello chirurgico mediante revisione della cavità uterina. L'esito di fertilità a lungo termine è equivalente per le tre procedure considerate. Nel counselling alle donne risulta quindi utile proporre altre modalità di gestione, considerando anche altri fattori quali la preferenza della donna, il risvolto emozionale ed economico.