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La morte materna rappresenta un evento sentinella che rispecchia l'efficacia e l'appropriatezza dell'assistenza al percorso nascita e delle cure perinatali di un sistema sanitario [1]. Nei paesi ad economia avanzata si verifica meno di 1% dei casi globali di morti materne e il rapporto di mortalità materna (MMR) - cioè il numero di morti materne in un determinato periodo ogni 100.000 nati vivi nello stesso periodo - è andato riducendosi negli anni.
In Italia, a partire dal 2008, è stato attivato un sistema di sorveglianza della mortalità materna - a cui partecipano 10 regioni, fra cui l'Emilia-Romagna - coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità: ItOSS - Italian Obstetric Surveillance System.
Perché è necessario un sistema di sorveglianza, anche in paesi dove l'evento è raro? Perché si calcola che il 50% delle morti materne sia potenzialmente evitabile [2,3]. Il primo passo per ridurre la quota di morte evitabile è avere stime certe: è stato dimostrato che il solo utilizzo delle schede di morte sottostima il rapporto di mortalità materna; in Italia la sottostima rilevata nel 2008 era pari a 60% [4]. Il problema dell'underreporting non solo minimizza la quantificazione della mortalità materna, ma ne può modificare il profilo, se la causa delle morti non identificate differisce da quelle identificate [5]. Per questo motivo il monitoraggio coordinato dall'ISS si basa sul record linkage fra la banca dati mortalità e quella delle schede di dimissione ospedaliera. In aggiunta al monitoraggio è necessaria anche una revisione dei casi di morti materne per identificare le cause e le eventuali criticità clinico-assistenziali e organizzative associate [6]: sulla base del modello inglese della confidential enquiry all'attività di record linkage (retrospettiva) si è affiancata anche una attività di audit prospettico con segnalazione, analisi e discussione dei casi di morte nei diversi luoghi di ricovero, pubblici e privati, delle regioni italiane partecipanti alla sorveglianza.
La prima attività di record linkage (periodo di riferimento 2006-2012) ha permesso di identificare, nelle regioni partecipanti, 134 morti materne per un tasso MMR pari a 8.9/100.000 nati vivi. Emorragia ostetrica, disordini ipertensivi della gravidanza e tromboembolia risultano essere le principali cause di morte. L'attività prospettica di audit ha identificato e analizzato 63 casi di morte fra il 2012 e il 2015 di cui 5 per influenza (nessuna delle donne era vaccinata); degli 11 casi di emorragia ostetrica identificati, 6 sono stati definiti potenzialmente evitabili.
A seguito di queste osservazioni è stata redatta una linea guida nazionale per la prevenzione e il trattamento dell'emorragia del post-partum [7] e sono stati sviluppati diversi moduli per la formazione a distanza.
La sorveglianza della mortalità e morbosità grave materne è stata ulteriormente approfondita in Regione Emilia-Romagna dove, per valutare l'accuratezza del metodo e raccogliere altre informazioni sulle morti materne, la Commissione regionale sul percorso nascita ha realizzato un audit clinico basato sull'integrazione delle informazioni dai flussi correnti con quelle ricavate dall'analisi della documentazione clinica. Una descrizione di queste attività, comprensiva di una analisi regionale di mortalità e morbosità grave materne, è disponibile in SaPeRiDoc, nelle pagine dedicate al Progetto mortalità materna.
Formazione a distanza
Con le informazioni rese disponibili dalle attività di sorveglianza ostetrica e con il contributo dei clinici coinvolti, ItOSS ha selezionato gli argomenti sui quali prioritariamente investire in formazione a distanza. I corsi FAD attualmente disponibili sono Emorragia post partum: terza edizione (2017) e Disordini ipertensivi: seconda edizione (2017). I materiali didattici sono aggiornati ed evidence based. Per ogni corso sono disponibili un dossier informativo teorico, da scaricare e stampare, e 5 casi clinici a step progressivi, con domande a risposta multipla, che valutano la capacità di applicare le nozioni acquisite nella pratica clinica quotidiana. I corsi FAD di ItOSS, facilmente accessibili on line, consentono di acquisire gratuitamente crediti ECM. Informazioni su come accedere ai corsi in EpiCentro - Sorveglianza ostetrica
1. Paxton A, Wardlaw T. Are we making progress in maternal mortality? N Engl J Med 2011;364:1990-3 [Medline]
2. Euro-Peristat. The European Perinatal Health Report 2010. Health and care of pregnant women and babies in 2010 [Testo integrale]
3. Agrawal P. Maternal mortality and morbidity in the United States of America. Bull World Health Organ 2015; 93:135 [Testo integrale]
4. Donati S, et al, Regional maternal mortality working group. Maternal mortality in Italy: a record-linkage study. Brit J Obstet Gynecol 2011;118:872-9 [Medline]
5. Spettoli D, et al. Mortalità e morbosità materna in Emilia-Romagna. Rapporto 2001-2007. Bologna: Agenzia sanitaria e sociale regionale Dossier 212, 2011 [Testo integrale]
6. World Health Organization. Beyond the numbers: reviewing maternal deaths and complications to make pregnancy safer. Geneva, 2004 [Testo integrale]
7. Sistema nazionale linee guida (SNLG), Istituto superiore di sanità (ISS). Emorragia post partum: come prevenirla, come curarla. Linea guida. Roma: SNLG-ISS, 2016 [Testo integrale]
Data di pubblicazione: 25.05.2012